La fragilità e l’ insicurezza comportamentale
Questo post parla del’ insicurezza, della fragilità di carattere e del modo come vincere l’ insicurezza.
La parola ‘fragilità’ significa ‘facile alla rottura’. La distinzione da una personalità forte è che questa mantiene le sue caratteristiche di stabilità anche di fronte alle avversità.
Una persona fragile si smonta e si scoraggia rapidamente. Ha un carattere che si demoralizza e si smonta facilmente. Preferisce non fare, per non prendere responsabilità.
Un soggetto fragile è uno che si offende facilmente. E’ uno che si arrende alle difficoltà e il più delle volte, non porta a termine i suoi obiettivi.
Ha una bassa autostima, non crede in se stesso e si affida completamente agli altri. Ha alti e bassi dell’umore. Ora è tranquillo, fiducioso e sereno, ma dopo un po’, o dopo uno sguardo poco rassicurante, rinuncia, si abbatte, sta male e gli crolla il morale a terra.
Non prende iniziative per la paura di sbagliare. I rimproveri scottano e gli fanno molto male. Evita accuratamente di essere rimproverato.
E’ suscettibile e si sente attaccato direttamente. E’costantemente sulla difensiva. A volte può arrivare ad avere reazioni esagerate e ad attaccare l’interlocutore per un motivo banale, perché basta poco a ferire i suoi sentimenti.
La fragilità porta spesso ad un basso controllo degli impulsi e a esagerate e immediate reazioni ostili.
Pensa che tutti l’ hanno con lui, che parlano male dietro e le attenzioni e le maldicenze sono sempre costantemente verso la sua persona. Si sente spesso fuori luogo, goffo e di peso. Squalificato e deriso. Non sa stare agli scherzi, perché lo fanno sentire inferiore. Appena può, fugge via.
Questo è un problema che angoscia e addolora sia gli uomini che le donne, provocando lo sviluppo di sensi di inferiorità, timidezza,chiusura in se stessi, isolamento,esclusioni e convinzioni che gli altri ce l’hanno con loro, fino alla formazione di una personalità paranoica.
Sicuramente è una personalità nevrotica. I conflitti interni sono profondamente nei nuclei profondi della personalità e provengono da un passato difficile.
Ha un carattere fragile perché in passato è stato spesso sminuito, preso in giro, deriso e beffato. Ogni cosa ricorda la sua mancanza di valore, la scarsa considerazione ricevuta e i rimproveri dei suoi genitori che non accettavano un figlio timido, inferiore, diverso e ‘buono a nulla’.
Questa persona sente di non avere diritto di essere apprezzato e di essere amato, pur avendone un disperato bisogno.
Sfiducia, bassa autostima, timidezza e senso di fragilità significa isolamento, solitudine, mancanza di amore, sensazione di scarso valore e convinzioni che gli altri ce l’ hanno con noi (Personalità evitante e paranoica).
Questo problema se non viene curato, col tempo, tende ad aumentare non a diminuire.
Infatti il rapporto con gli altri sarà sempre più difficile, perché aumenterà in modo insopportabile la sfiducia in se stessi e negli altri, fino al punto di sentirsi tranquilli solo quando si è soli e lontano dagli altri.
Uno dei problemi più trascurati della fragilità caratteriale è costituito anche dalla convinzione della gente che queste persone sono dei deboli, che è colpa loro, che non ci mettono impegno e che sono degli incapaci. Insomma al danno anche la beffa.
Per andare fuori da questo pantano devi prendere consapevolezza del problema, portarlo dall’ inconscio alla coscienza, prendere alcuni accorgimenti e sviluppare nuove capacità.
Il motivo per cui fino ad ora non sei riuscito a sbarazzarti della insicurezza caratteriale nel corso degli anni è che stai adottando metodologie rivolte solo alla difesa e che continui a cercare chi incolpare (te stesso o gli altri) di questi problemi.
Ecco cosa devi fare:
1) Prendere coscienza delle tue difficoltà, decidere di guarire e trovare chi ti può aiutare.
Se continui a fuggire, ad isolarti, ad incolpare te stesso o gli altri di queste difficoltà, sarai sempre dentro il problema, senza mai poterne uscire fuori.
Siccome la tua mente non può de-sensilizzarsi da sola, non può cambiare da sola le convinzioni profonde e non può emettere nuovi programmi comportamentali, per proteggersi dalla sofferenza, continuerà a difendersi o ad attaccare. Anziché avvicinarsi agli altri alzerà nuove difese o fortificherà quelle esistenti.Scoprendo i motivi del tuo comportamento, acquisterai consapevolezza sulle tue debolezze.
3) Imparando nuove abilità, diventerai più capace di gestire i rapporti sociali.
Allora perché non iniziare ad avere fiducia? A vederti una persona nuova, serena con gli altri, fiduciosa e capace di gestire tranquillamente le relazioni amichevoli e affettive?
Nell’ Universo esiste una legge poco conosciuta, ma attiva e funzionante. Si chiama Legge dell’ Attrazione. Questa attira quello che normalmente pensiamo. Se pensiamo alle paure, a cose negative che possono accaderci, questa Legge attirerà proprio quello che temiamo.
Invece se pensiamo cose belle e positive, rapporti piacevoli con la gente, prosperità e affettività, la Legge dell’Attrazione attirerà tutte queste cose, senza alcun limite di quantità.
Silvia dice
Buongiorno Dottore,mi rivedo nella descrizione del suo articolo. Non so se deriva dalla mia infanzia, dai genitori (mia mamma é simile a me) o dal fatto che in adolescenza mi hanno diagnosticato la narcolessia, condizione che mi porta a non potermi fidare ulteriormente di me stessa, del mio corpo e delle mie performance, compromesse da attacchi di sonnolenza diurna piu o meno improvvisi, ma ora il problema di non sentirmi all altezza ed avere PAURA di intraprendere qualsiasi percorso inizia a pesarmi. Ho 30 anni e più che in ambito relazionale (in cui naturalmente sono sociopatica, mi isolo e scelgo partner che possano compensare tutto ciò finendo per lasciarli pensando che il problema sia il loro carattere che mi “schiaccia”) le mie insicurezze e fragilità mi limitano e preoccupano piu che altro nell ambito LAVORATIVO. Non ho un titolo di studio e quando mi convinco a presentarmi ad un colloquio mi accompagna sempre paura e ansia, sono terrorizzata e sembro essere poco motivata e convinta, portando i datori di lavoro a non vedermi quasi mai adatta al ruolo da ricoprire. Quale percorso mi consiglia? ho Intrapreso la terapia cognitivo-comportamentale in passato ma senza risultati, forse l ipnosi? grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Silvia, Il tuo problema di narcolessia deve essere curato bene, altrimenti ti crea non pochi problemi.
L’ipnosi non è di aiuto in queste problematiche. Occorrono altre terapie più specifiche, che lavorano
sulla tua bassa autostima e ansie sociali.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Vittoria dice
Salve dottore , anche io vorrei chiederle aiuto..quantomeno un consiglio
Io sono stata spesso definita “suscettibile” se non addirittura con una personalità borderline che negli anni ho curato anche con la psicologa
Non passa però questa suscettibilità intesa come “paura”
Io so che gli altri non vogliono farmi del male ma ci sono delle espressioni e dei comportamenti che mi mettono in allarme..è terminata una relazione di 10 anni con una persona per questo!
Faccio un esempio banale, mi sto sentendo con un ragazzo che desiderava uscire con me da circa un anno (e che quindi non ha nessun interesse a volermi male) ..ieri sono andata in ansia per una situazione che si è rivelata essere una stupidata e ora per scherzare lui mi ha scritto questo messaggio: “ti scrivo: meno male, non è successo niente ma penso:vorrei spaccarti le ossa”
Ecco, so che questo è un modo ironico di dirmi “sei una stupidità che vai in ansia” ma ha instaurato di nuovo in me “l’attacco o fuga”
Come succedeva con il mio ex io ora agirei o: incazzandomi e dicendo “come cazzo ti permetti non dirlo mai più che ti mando a quel paese” o “cambiando persona”
Non sto rispondendo in attesa che mi passi ma sono già 12 h e sento che peggiora e non migliora..sento che non posso avere a che fare con uno che scherza così ma so anche che imporre “tutte le mie regole su cosa dire e non dire” porta alla rottura come è successo con il mio ex storico (che mi ha lasciato esasperato per questo)
Mi da un consiglio? Grazie
Vittoria dice
Addendum: la verità è che temo dentro di me che mi voglia davvero fare del male fisico anche se so che è estremamente improbabile
Dott. Mario Di Nunzio dice
E’ consigliabile per te anche una ulteriore Psicoterapia, semmai cambiando indirizzo terapeutico.
Rosalinda dice
Scusa se mi intrometto, ma io non credo che l’espressione del ragazzo sia molto intelligente o avveduta. Dovrebbe sapere che esiste in Italia il problema superdimoda adesso della violenza sulle donne… E la frase mi sembra supersconveniente… Perché le donne sono oggigiorno impaurite da questa serie di attacchi da parte dei media. Nella maggior parte dei casi gli uomini non sono violentatori ma ormai c’è paura. È una specie di razzismo al contrario, se vogliamo definirlo così, in cui non ci guadagna né l’uomo né la donna. È un prodotto del moralismo imperante tutta questa storia della violenza sulle donne. Ha terrorizzato tutte ormai. Quindi non sei fragile. É la società che tende a isolarci e a non aiutarci a stare uniti. Un saluto.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Viviana, hai una personalità fragile e suscettibile.
Sei portata a rimuginare per molto tempo, qualcosa detta senza volontà di farti male.
Purtroppo non possiamo inciampare ad un ogni piccolo ostacolo che la vita ci pone. Dobbiamo imparare a non dare importanza, a non
sentirci offesi e a non reagire male, altrimenti gli altri ci lasciano, perchè esasperati.
Un saluto
Dott. M. Di Nunzio
Manuel dice
Buonasera dottore, sono un ragazzo di 16 anni che attualmente sta attraversando un momento incredibilmente difficile. La mia storia è particolarmente lunga, ma mi soffermerò nei dettagli più importanti.
Partirò dal contesto che diede inizio a tutto, ovvero alla scuola. Al termine delle scuole medie decisi di scegliere un liceo scientifico, in quanto la matematica mi piaceva molto come materia; dopo un paio di mesi però mi resi conto che la scuola era quella sbagliata per me e per 2 non fui costretto a vivere in un ambiente terribile, che mi sconvolse per sempre. Avevo terminato il secondo anno di liceo con voti mediocri, non stavo simpatico ai docenti e, dopo l’estate, arrivo ormai la preannunciata bocciatura.
Questi due anni mi distrussero completamente l’autostima che avevo, mi sentivo inutile ed ero ormai certo che non avrei fatto successo nella vita (rimanere bocciati il seconda superiore, figurati prendere la laurea!). Nella mia testa continuai a pensare di suicidarmi, tanto che un giorno arrivai quasi al punto di farlo. La bocciatura, il pensiero di aver fallito miseramente e che tutte le forze spese sono state vane furono la causa di una gravissima depressione, che purtroppo permane ancora oggi.
Un altro aspetto nel quale vorrei soffermarmi è un hobby, ovvero il basso elettrico. Sono un grande amante del basso e mi piace moltissimo suonarlo per il puro scopo di divertirmi, ma quando comincio a suonare mi rendo conto che suono terribilmente, nonostante sia ormai 10 mesi che lo suono. Premetto che lo suono un oretta al giorno, però ho l’impressione che le cose che imparo il giorno prima le dimentico subito quello dopo e pensare di fallire anche con il basso è un idea che mi turba profondamente. È la mia passione più grande, e alla sola idea di perdere anche questa “partita” mi fa pensare che non ce la farò mai in nessuna cosa.
Anche oggi, per esempio, non sono nemmeno riuscito a portare a termine una canzone correttamente, in quanto era piena di stonature e quant’altro, e ciò mi ha abbattuto talmente tanto che per poco non decisi di vendere tutto, con il morale a terra e la voglia di farla finita una volta per tutte nuovamente.
Un ultimo aspetto nel quale vorrei soffermarmi è l’amore: sono una persona estremamente aperta ed estroversa (quando sono di buon umore) e ciò è molto apprezzato dalle ragazze, ma nonostante ciò non ho il coraggio necessario per provarci con coloro che mi piacciono di più, perché sono consapevole che mi diranno già di no (facendo ciò ho perso alcune potenziali relazioni, di cui mi pento ancora oggi) a causa del mio aspetto esteriore. Tento in tutti i modi di curarlo il più possibile e nonostante sia apprezzato da diverse persone, io trovo tutti i modi per confutare i loro giudizi. Non ho mai incontrato ragazze che sostenevano il contrario (ovvero del fatto che sono poco attraente), dopotutto non mi fido del parere di nessuno, nemmeno quello della mia famiglia. In seguito a un rifiuto avvenuto in seconda media, da quella volta ho il terrore di subire un ulteriore rifiuto, perciò non ci provo nemmeno, sempre per la stessa dannata paura di fallire.
Il fallimento è la cosa di cui sono più terrorizzato e spero che sia l’adolescenza come molti sostengono, nonostante lo dubiti fortemente. Il timore di fallire con il basso mi perseguita giorno per giorno, come l’attesa nel trovare un partner adatto a me, e spero che un giorno tali paure e timori svaniscano con l’avvenire almeno dei 18 anni.
Detto ciò dottore, spero vivamente che Lei riceva questa lettera di aiuto, scritta da un adolescente il quale non trova più una via d’uscita a questo circolo vizioso; spero inoltre che Lei possa aiutarmi nel migliore dei modi, in quanto coloro ai quali chiedo aiuto mi rispondono con un semplice “sii forte che sei un uomo”, commento che ritengo inaccettabile nei confronti non solo di un adolescente di 16 anni, ma nei confronti di tutto il genere maschile, il quale viene considerato abbastanza “maturo” per risolvere i problemi da sé.
Le auguro una buona serata dottore, e La ringrazio molto anticipatamente se dovesse rispondermi. Cordiali saluti.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Manuel, causa mancanza di tempo, come sempre richiesto, prego un messaggio corto.
Grazie.
Dott. M. Di Nunzio
Betty Fra dice
Io dottore non la conosco e non la giudico, ma la sua sensibilità nei confronti di questo ragazzo è stata decisamente scarsa…
Mi domando se questo sia il modo di rispondere, da parte di un professionista, ad una persona che chiede aiuto!
Grazie per lo spazio se il mio commento verrà pubblicato.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Betty, scusa ma non capisco a quale ragazzo ti riferisci.
Può darsi che la mia risposta sia stata affrettata. Questo è dovuto al fatto di avere poco tempo a disposizione. Mi dispiace.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Anna dice
Ciao Manuel , come stai ? Io sono Anna ,una ragazza di 17 anni e soffro anche io di problemi di autostima. Volevo solo chiederti se con il passare dei mesi la situazione era migliorata visto che mi ha colpito non poco il tuo commento.
Se volessi per caso scrivermi , la mia e-mail è pippapantella@gmail.com.
Spero proprio che tu voglia fare due chiacchiere .
R dice
Salve dottore, mi sono imbattuta per caso nel suo articolo e mi ci sono ritrovata molto… sto attraversando un brutto periodo della mia vita in cui sto soffrendo molto della mancanza di una vera amicizia… recentemente ho avuto l’ennesima delusione a riguardo, sono una persona molto empatica, buona e anche molto ingenua per certi versi, mi rendo conto di essere stata ingannata quando ormai è tardi, infatti capita spesso che io metta tutta me stessa nei rapporti di amicizia ma venga ricambiata in malo modo in quanto la gente tende ad approfittarsi del mio buon carattere e di conseguenza mi chiudo in me stessa. In passato sono stata oggetto di derisione da persone che reputavo amiche per vari motivi tra cui invidia e gelosia, questo ha innescato in me un meccanismo di difesa basato su un allontanamento silenzioso quando vengo ferita come in quest’ultima occasione, in più ho sviluppato un alto grado di permalosità questo mi fa implodere verso me stessa più che verso gli altri e tendo quindi ad essere molto critica nei miei confronti, anche per il fatto che dietro un’apparente sicurezza si cela una profonda insicurezza e avverto sempre un senso di inferiorità che cerco di nascondere, mi lascio molto abbattere dal giudizio degli altri. Il recente lutto di mia nonna che era la persona che più credeva in me ha contribuito ad acuire queste sensazioni insieme anche allo stress universitario per gli esami. Credo che, come dice nell’articolo la mia personalità attuale sia frutto di ciò che mi ha segnato nell’infanzia/adolescenza ovvero dalla presenza di un padre anaffettivo, la mancanza di una famiglia unita in quanto con i miei zii non si è creata quell’unità che vedo in molte famiglie, una prima storia d’amore con un ragazzo che aveva una personalità narcisista e ha contribuito a dare picconate alla mia personalità, il tutto condito da una serie di incontri con persone arriviste e senza scrupoli che hanno preso da me tutto finchè è convenuto per poi gettarmi via. Io vorrei solo un po’ d’affetto incondizionato… ho per fortuna mia madre e il mio attuale fidanzato che mi sono vicini e mi colmano di attenzioni ma è come se non mi bastasse…mi sento sola e non so se sia io ad essere sbagliata… vedo tutti che hanno grandi comitive di amici e io invece no, non ho mai avuto difficoltà nel fare amicizia anzi sono sempre la prima a prendere l’iniziativa ma ora dopo l’ennesima batosta mi sono un po’ isolata … non voglio più soffrire per persone che non lo meritano. In conclusione dottore mi scuso per essermi dilungata vorrei solo sapere come trovare il giusto equilibrio tra zerbino e esplosione di permalosità .
Grazie in anticipo…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Rossella,
perchè dici “vorrei solo sapere come trovare il giusto equilibrio tra zerbino e esplosione di permalosità“?
Non va bene sentirsi in questa maniera. Bisogna avere un giusto amore per noi stessi, rispetto e una buona autostima.
Purtroppo ti accetti poco, ti consideri fragile, troppo dipendente dal giudizio degli altri.
Pensi troppo che gli altri sono superiori e stanno meglio. Questa è la causa della tua sofferenza: la bassa autostima.
Dovresti pensare: ” Io vado bene così come sono!”, “Mi amo e mi accetto con tutti i pregi e difetti!”.
Non riesci ad accettarti? Fai una buona terapia, vedrai che cambierà in positivo il tuo modo di considerarti.
In quel modo ti sentirai più forte e sicura.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
DAVIDE CAMPAGNOLO dice
Salve dottore, sono Davide. Mi ritrovo molto nell’articolo, specialmente nei confronti del cibo: ogni volta che mi preparo da mangiare, peso gli alimenti, poi li fotografo, magari scrivo le quantità su un foglio e non contento spesso mi trovo a rimuginare se erano giusti o meno i grammi e le quantità del cibo. Tutto ciò mi causa forte ansia e tensione, prosciugando energie fisiche e mentali.
Volevo chiedere un suo consiglio per superare questa ossessione e acquisire una maggiore autostima.
Un cordiale saluto, Davide.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Davide, questa precisione assomiglia molto ad una insicurezza e una ossessione.
Per superare questi scrupoli è consigliabile il menefreghismo e la distrazione.
Legga qualcosa riguardo la terapia della Mindfulness, sicuramente sarà di aiuto.
Un saluto
Dott. M. Di Nunzio
Davide Campagnolo dice
Cosa intende con menefreghismo?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Davide.
Menefreghismo significa ‘non preoccuparsi’. Non abbiamo paura del nostro comportamento, le critiche ci sono indifferenti e soprattutto
ci sentiamo accettati e accolti dagli altri.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
BOURDAUD Simone dice
Sono come l’articolo ,
una delusione per mia moglie ieri sera manco sono riuscito a difenderla dagli insulti di una dolescente su di lei
perfortuna che i miei figli di 12 et 9 anni non erano con noi ieri
che vergogna , tutta la sera che mi ha detto che se era un altro uomo di sicuro aveva preso la sua difesa
ormai a 43 anni penso che non si puo piu guarire dal mio problema , si come una merda mi sento forte quando prendo 3 litri di birra……………
amici li sto perdendo uno ad uno mi sento sempre inferiore quando sono con loro…….
scusate volevo solo scrivere qualcosa dopo quello che mi é successo ieri , tutte le mattine mi sveglio e mi dico buongiorno uomo di merda….
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Simone, mi scuso del ritardo della risposta.
Capisco la tua sofferenza. Soffri di ansia sociale e bassa assertività.
L’ assertività è la capacità di esprimere i propri diritti, senza sentirsi a disagio, insicuri o con sensi di colpa.
Senza scoraggiarsi, Simone, a questa carenza si può sopperire con la psicoterapia.
Con la terapia della coerenza si può affrontare questo disagio ed eliminarlo, perchè si va a modificare ed estirpare le
motivazioni che impediscono di esprimere noi stessi. Quindi senza piangerti addosso, continuare ad accusarti e senza buttarti nell’ alcool,
rivolgiti allo specialista. Va bene?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Vittoria dice
Salve Dottore, sono una donna di 61 anni e sono molto giù perchè non riesco a relazionarmi con gli altri; non riesco a parlare, sono chiusa ed isolata dal mondo. Ho avuto un’infanzia difficile, un divorzio (il mio ex marito era bi-sex), ho tentato più volte il suicidio, ma senza risultato.
Con Simona e Beniamino (i primi due di quattro figli) non ho alcun rapporto , mentre con Rebecca e Giuseppe qualche rapporto c’è.
Cosaposso fare per accrescere la mia voglia di parlare?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Vittoria, capisco la tua difficoltà a relazionarti.
Quando ci sono di mezzo tante difficoltà, infanzia difficile, divorzio, Scarso rapporto familiare, è difficile non essere
depressi e scoraggiati. Però deve evitare di chiuderti, in questo modo la depressione tende ancora di più ad aumentare.
Sarebbe opportuno anche fare una terapia. Cosa ne dici? Ti aiuterebbe ad alleviare i problemi e ad aprirti di più.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
BUCH dice
ieri sera hanno insultato mia moglie e non sone neanche stato capace a prendere la sua difesa
sempre con la coda fra le gambe….
un uomo di merda non guariro mai………
BUCH dice
tropo tardi ormai a 43 anni sono fottuto……..
Dott. Mario Di Nunzio dice
Non è mai troppo tardi per iniziare a vivere con una buona autostima e maggiore sicurezza.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Non bisogna scoraggiarsi, ma cercare chi può aiutare a superare le le difficoltà.
Mihaela dice
Salve
Mi chiamo Mihaela
Ho 27 anni e sono una persona insicura, mi sento una fallita, non riesco a stare in mezzo alla gente, quando parlo con la gente inizio a sudare e a balbettare, ho paura di tutto! Sono cresciuta con i nonni perché i miei hanno divorziato subito, mia mamma è andata via per lavoro in un altro paese e mio papà viveva nel mio stesso Paese ( Romania), ma non ho mai avuto contatti con lui. Dopo la morte di mia nonna ho dovuto andare a vivere con mia mamma in Italia perché mio nonno non poteva occuparsi solo di me visto che avevo già 12 anni e stavo diventando un adolescente. Una volta arrivata qua mia padre si è fidanzata con un altro uomo stessa nostra nazionalità anche se io non ero d’accordo perché appena l’ho visto mi sono messa a piangere, mi faceva stare male la sua presenza, nonostante tutto lei l’ha portato a vivere noi nella stessa casa ed io mi sentivo sola perché tutte le attenzioni le dava a lui, mi sentivo fuori luogo in un paese che non conoscevo con una persona che non potevo vedere e una madre che sembra che si sia preoccupata più per il suo benessere che per il mio. Da lì è iniziato il mio dolore perché vivevo continuamente male perché mi sentivo fuori luogo in casa con mia mamma che non mi dava conforto e con un uomo che non mi dava nessuna l’impressione che mi volesse del bene, mi sentivo sola. Mia madre pensava solo a far contento lui, piuttosto mi metteva a me da parte pur di fare contento lui. Qualsiasi cosa che facevo io era sbagliata, mi giudicava male lui e cercava di mettermi in cattiva luce di fronte a mia madre che dava ragione a lui, non mi facevano mai uscire se non per andare a scuola, avevo sempre paura di parlare o di fare per paura di non essere giudicata e per non far litigare lei con lui per colpa mia, vivevo nell’ansia totale fino a che non sono arrivata ad avere gli attacchi di panico a 14 anni, mi sentivo morire. L’unico sollievo che avevo in quei momenti di panico erano le preghiere, piangevo e pregavo perché mi sentivo morire e nessuno mi capiva, spesso ero lasciata sola, neanche io sapevo perché mi sentivo così. Quando sentivo che lui stava arrivando dal lavoro mi sentivo dei vuoti dentro come se dovessi cadere da un aereo così faceva il mio cuore e dopo iniziava l’ansia e gli attacchi di panico. Mi controllava il telefono, non potevo nemmeno messaggiare con amici perché mi diceva che sono una puttana e metteva in testa a mia madre idee strane. Vivevo sotto pressione, mi sentivo controllata anche quando uscivo da scuola, avevo paura di rapportarmi con la gente perché se lui mi vedeva dopo mi giudicava male e mia madre mi offendeva insieme a lui. Sono stata una ragazza veramente tranquilla ed educata( per questo ringrazio i miei nonni in qui 11 anni di vita passata con loro, la mia unica felicità), non ho mai dato problemi e mi sento di non aver vissuto la mia dai 12 anni ai 27 come si doveva perché vivevo sempre di paura , ansia e terrore nonostante che da quando ho finito la scuola ho sempre lavorato lavoretti molto semplici ma mi mantenevo pur di non pesare su di loro. A 21 anni mi sono iscritta all’università perché non volevo accontentami di quei lavori ma mi sentivo che potevo fare di più. Nonostante io ora abbia 27 anni e sia andata a convivere con un ragazzo meraviglioso che mi ha dato più di quello che mi hanno dato i miei genitori in un anno, soffro ancora perché non ho finito questa università , mi manca un esame sono fuori corso e mi sento una fallita che non crede di poter mai realizzare qualcosa di buono. Da quando mi ero iscritta all’università ho cercato anche di lavorare pur di non dar modo a loro di criticarmi e di sentirmi fissata male ma sono rimasta indietro con tutto e ho avuto momenti dove penso di essere stata depressa, dove la mia vita non aveva senso, mi chiedevo che senso ha la mia vita tanto dobbiamo morire tutti, non trovavo entusiasmo a fare nulla, iniziavo qualcosa e poi mollavo lì perché non credevo che sarei riuscita a finire, stessa cosa penso ora di me. Io non ho rabbia nei loro confronti ora e non posso neanche abbondare perché ho fiducia in Dio e ho perdonato, ma il problema è che la mia vita gira intorno alle paure, ho sempre l’ansia da 12 anni e non mi molla mai, gli attacchi di panico ho imparato a controllarli da sola, ma non credo in me stessa e ho paura che adesso una volta finita questa università perché mi manca un esame non troverò mai lavoro perché sono fuori corso da 4 anni e mi sento sbagliata e incapace, mi chiedo in cosa sono brava, cosa realmente mi piace e non trovò una risposta. Sono molto insicura nonostante io sia una bella ragazza mi sento comunque inferiore e sento che le altre e gli altri sono migliori di me! Come fanno gli altri a finire i loro percorsi Universitari e trovare la strada nella loro vita ed io no? Perché?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Cara Mihaela, grazie per avere scritto. Come più volte raccomandato, mi è impossibile leggere una lunghissima lettera per mancanza di tempo.
Se vuoi riassumere in una diecina di righe ti risponderò.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Romina dice
ma come può riassumere in una decina di righe??!!!…ha bisogno che si sappia bene cosa le è capitato cosa sta vivendo e perché siete assurdi voi psicologi e come fate a non capire
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Romina, ho sempre pregato di fare messaggi di max. 15-20 righe. Il tuo era veramente lungo.
La mancanza di tempo spesso mi fa rispondere con ritardo.
Hai ragione che non si può vivere senza contatti umani. Ma se abbiamo difficoltà a relazionarci socialmente,
la cosa migliore è chiedere un aiuto professionale. In seduta abbiamo tutto il tempo per raccontare e ricevere aiuto.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesco Rossi dice
Ciao Michela,
io e te non ci conosciamo, ma il mio momento attuale di difficoltà mi ha portato a leggere questo articolo e di conseguenza a leggere il tuo commento. Non so, forse non ti importerà o non servirà a niente ma mi sento di doverti rispondere. Preciso di essere laureato ma di non aver effettuato studi pertinenti all’argomento (psicologia, psichiatria ecc). Come primo consiglio, ti suggerisco di rivolgerti ad uno specialista che ti possa aiutare. Non è assolutamente vergogna, anzi è sinonimo di maturità riuscire a capire ed ammettere a se stessi di avere un problema e di avere bisogno di aiuto. Come secondo suggerimento invece, ti dico ciò che sento dentro di me a seguito della lettura della tua storia. Non devi sentirti sbagliata o fallita perchè magari sei fuori corso. E’ successo a molte persone, anzi alcune hanno mollato e non hanno finito nemmeno l’università. Tu impegnati e cerca di superare questo benedetto esame! Ti dico anche che pure io sono finito fuori corso di un anno per colpa di Anatomia che ho provato a dare 7 volte! Me ne sono vergognato ma poi sai che? Oggi nel mio lavoro sono molto più bravo di colleghi universitari che lo hanno passato alla prima! In più vorrei vedere quante persone oggi sarebbero tranquille, sicure di se ed emotivamente forti se avessero vissuto quello che hai vissuto te.
Ho giudicato in passato persone che conoscevo, per i loro atteggiamenti instabili, strani, o comunque diversi dal comune e non potevo fare errore più grande. Ogni persona è diversa ed è frutto dell’esperienze vissute in passato che siano esse belle o brutte. Io ad esempio ho vissuto una bella infanzia e ritengo di aver ricevuto un’ottima educazione che mi ha portato ad avere rispetto per le persone, per la natura e per gli animali tanto per fare alcuni esempi. Ma non posso pensare che una persona sia sbagliata solo perchè non ha ricevuto altrettanto.
Quindi credimi, sei una brava ragazza e nonostante le brutte vicende che hai vissuto, sei qui a metterti in gioco e chiedere consigli con grande umiltà. Sii orgogliosa di te, appoggiati a questo bravo ragazzo con cui convivi e cerca mi scrivere la tua di storia partendo da 0. Anzi partendo da quello che di bello ti hanno insegnato i tuoi nonni.
Spero ti facciano piacere le mie parole che purtroppo ho dovuto scrivere con velocità causa lavoro ma che riporto con grande sincerità e affetto!
Ti auguro una buona giornata e ti faccio un grande in bocca al lupo per il tuo esame!
Ezio Molinari dice
Io sono sempre stato così. Epilettico dall’età di 8 mesi, con la prima crisi a 5 anni, ho sempre avuto in confronto degli altri una paura del confronto. Giudicato, deriso, puntato di dito, dalle scuole fino al lavoro, ora sono decisamente stanco e molto nervoso. Vorrei sparire dalla faccia della Terra. Vivere per conto mio, questa è la soluzione ideale. Da solo non mi derido, non mi giudico e non mi punto di dito. IO MI VADO BENE COSI’ COME SONO.
E’ che purtroppo si vive in società. Cosa posso fare? Ho appena 56 anni, vorrei vivere la mia vitain maniera tranquilla.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Ezio, il tuo problema è l’ insicurezza.
Vivi con disagio il giudizio degli altri. Ti senti giudicato, deriso e additato.
Però hai scritto a lettere grandi una grande verità: ” IO MI VADO BENE COSI’ COME SONO.”
Cosa significa che si vive in mezzo alla società? Devi rendere conto a qualcuno?
Ripetiti tante volte: ” IO MI VADO BENE COSI’ COME SONO” e Vivi la tua vita in maniera tranquilla
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Asia dice
Io sono una ragazza di quasi 20 anni e a circa 3 anni ho avuto un encefalite che non si è presentata più. Vivo con gli attacchi di panico da circa 3/4 anni….ma mi avevano detto che soffrono di un disturbo chiamato Bordelline cosa che non è vera.
Ho vissuto l abbandono di mio padre, il bullisno a scuola, la perdita di tutti gli amici e delusioni con brutte parole una dietro l altra. Io voglio vivere felice e non so come spiegare al mio ragazzo come aiutarmi
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Asia, hai avuto diversi problemi, vero?
Hai bisogno di un aiuto per superare le cose che hai passato (bullismo, perdita di amicizie, ecc.)
Cerca un terapeuta.
Un saluto
Dott. M. Di Nunzio
romina dice
ma che risposta è??!!! secondo lei si può vivere soli?!!! un essere umano senza contatti con altri esseri umani muore impazzisce diventa demente o simili e disumano
Dott. Mario Di Nunzio dice
Leggi la precedente risposta.
un saluto.
Camilla dice
Salve. Mi trovo a rispecchiarmi in tutto ciò che è contenuto nell’articolo, e non so come uscirne. Ormai sono anni che la mia vita è questa e piano piano sto rovinando la mia relazione con l’uomo della mia vita. Ho bisogno di aiuto, per me, per lui, per noi.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Cara Camilla, non ho capito come può la tua insicurezza rovinare la tua relazione con l’ uomo della tua vita.
Se sei convinta di questo, allora la cosa che devi fare è cercare un aiuto psicologico che ti aiuti
a vincere l’ insicurezza.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesco dice
Buongiorno, innanzitutto gran bell’ articolo 🙂 Volevo chiedere un aiuto riguardo un mio problema che è nato da circa un annetto ( amplificato dall’essere andato a vivere da solo per un certo periodo, ho 22 anni): mi sono di punto in bianco accorto di non sapere dove guardare quando parlavo/ascoltavo qualcuno ( pure amici, ecc…) e convivo con questa sensazione di disagio. Dopo un pò mi sono accorto di non aver mai guardato effettivamente negli occhi qualcuno ma in faccia e basta e ora mi sto sforzando a parlare/ascoltare guardando negli occhi mi sento comunque a disagio e non riesco a seguire il filo del discorso perchè concentrato su dove guardare, allora mi chiedo dove e come è giusto guardare durante una conversazione?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Francesco, grazie per l’ apprezzamento del mio articolo.
Scrivi della tua difficoltà nel relazionarti con gli altri e della tua ansia sociale.
Francesco, più che concentrare la tua attenzione a dove posare i tuoi occhi, perchè non fai
attenzione alle parole che ti dicono, a quello che puoi dire tu, a trovare piacere di stare con gli altri,
senza sentirti valutato o giudicato?
Perchè non richiedi un aiuto professionale? Sicuramente potrai acquistare abilità sociali e maggiore sicurezza personale.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Alessandra dice
Salve. Sono una persona con una bassissima autostima e probabilmente su questo ha influito molto il cattivo rapporto con mio padre poiché è sempre stato una persona anaffettiva e da adolescente e non solo, ho sofferto molto per questo. Il rapporto con mia madre è stato sempre migliore anche se spesso ci scontriamo perché molto diverse. Io sono laureata ma attualmente disoccupata e c è stato un episodio che mi ha segnato molto. Una frase infelice pronunciata da mia madre che mi ha fatto molto male. Ovvero tuo fratello è stato più intelligente di te, ha fatto una scelta più intelligente nel lavoro. Lui insegna, strada che io non ho voluto mai intraprendere, quella dell’insegnamento perché non l ho mai ritenuta consona alle mie attitudini e personalità. Lei ha rettificato più volte dicendo che avrebbe voluto usare un altro termine ovvero ” mirata” e sebbene io lo abbia compreso e sappia quanto mia madre mi ami, spesso si riaffaccia nella mia mente e mi distrugge. Sono in cura da una professionista che mi sta aiutando ma a volte è come se si azzerasse tutto. Vorrei un po’ di serenità. Eppure sembra sempre irraggiungibile. Può darmi un parere? Grazie.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Alessandra, grazie per avere scritto. Capisco la tua delusione e il tuo disappunto dal
comportamento genitoriale. Apprezzo la tua determinazione a trovare un lavoro che ti piace, e non accettare qualcosa
che non ti va. Il confronto con tuo fratello non ti deve intimidire. Sei laureata, datti da fare a trovare il un lavoro
consone alle tue aspettative. Vinci la tua bassa autostima. Continua il tuo trattamento terapeutico e stai tranquilla
che i risultati arriveranno.
Ti saluto cordialmente
Dott. M. Di Nunzio
Jonny dice
Infanzia molto difficile per problemi in famiglia…
Ora da adulto il tremendo bisogno di aggrapparmi a cose , persone …
La sensazione di avere continuo bisogno degli altri , approvazione degli altri …
Sicuramente c è in me tantissima insicurezza, paura, fragilità ancor più perché gli anni passano e non so se troverò mai la via di uscita da questo stato di essere che porta ad una vita senza serenità, una vita che sembra che io non apprezzi cercando chi sa che cosa,la sensazione che il tempo scorre inesorabile mentre perdo tempo nelle mie paure.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Jonny, per risolvere queste insicurezze e lenire la tua ansia, perchè non cerchi un aiuto
professionale? In questo modo perdi solo giorni e ‘tempo nelle tue paure’
Sicuramente ne trarrai beneficio. Non aspettare.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Miriam dice
Buongiorno…ho scoperto oggi…quasi per caso, di essere una persona fragile
Molto fragile. L ho scoperto perché mi è saltata una parete di un dente( e io con i denti ho un rapporto davvero complicato.. quando ne soffro scoperchio tipo vado di Pandora…e viene fuori tutto!). Ora che lo so…non so bene come fare. Cosa fare. Sto leggendo di tutto sulla argomento ed ho trovato voi.. e cercando di “centrarmi” per non crollare..come faccio a darmi una bella pacca sulla spalla per andare avanti?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Miriam, bisognerebbe approfondire questa fragilità e questo rapporto con i denti.
A volte non basta solo una ‘pacca sulla spalla’ per procedere nella nostra vita, occorre ben altro. Se ci rendiamo
conto che siamo molto fragili e insicuri, bisogna eliminare i motivi responsabili del nostro stato.
Visto che parli di un ‘ vaso di Pandora’, non è meglio ricorrere ad un aiuto professionale?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di nunzio
Giuseppe dice
Buongiorno dottore, è un lungo periodo che non riesco a vivere più bene ho sofferto di attacchi di panico e ancora ho i sintomi, sono stato anche da diversi psicologi ma purtroppo ancora non ne sono uscito del tutto, ho interrotto le sedute con l’ultimo psicologo perché mi ha detto che i sintomi non era possibile superarli del tutto, questo mi ha fatto molto scoraggiare. Ultimamente ho questo pensiero fisso, come detto sono stato da diversi psicologi, i miei famigliari e i miei parenti sanno di questo fatto, loro tra i vari discorsi che fanno, nei quali tendono a giudicare molto le persone che conoscono, ovviamente in maniera negativa, molte di queste persone vengono riferite come pazze. Ogni qualvolta usano il termine ‘pazzo’ lo sento sempre come se fosse riferito a me, sento come se loro dicendo questo anche di me ed è come se volessero mettersi su un piano superiore rispetto al mio, sentendomi anche io giudicato come quelle persone di cui parlano negativamente. È un pensiero che non riesco a mandar via, ho provato a fare dei pensieri alternativi, ma mi viene sempre la rabbia e il più delle volte dopo aver fatto questi pensieri, o mi chiudo o al massimo rispondo male con le persone che ho intorno.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giuseppe, mi scuso del ritardo. Spero che leggerai ugualmente questa risposta.
Purtroppo anche nel nostro campo ci sono colleghi ‘tuttologi’, ovvero psicologi generalisti, che cercano di curare tutto,
senza essere specialisti in un settore. Hai perfettamente ragione ad essere scoraggiato e scocciato.
Chi soffre di attacchi di panico, può avere certi sintomi. Questi sono così impetuosi da far pensare alla
‘paura di morire’, oppure ‘paura di impazzire’, ‘paura di svenire’, ad avere ‘paura della paura’, ecc. Questo non significa, come nel tuo caso, che stai per impazzire. Sono solo i sintomi degli attacchi di panico.
Non è importante quello che pensa la gente. Non a dare importanza a certi giudizi.
Certi pensieri fissi che passano nella mente non sono facili da eliminare. Tu stai cercando di sostituirli con pensieri positivi alternativi,
ma funziona poco. Il mio consiglio è cercare un bravo terapeuta, anche on line, capace di approfondire bene la diagnosi, curare bene questo disturbo
e ridarti fiducia.
Ti saluto e ti faccio tanti auguri.
Dott. M. Di Nunzio
Edda dice
Salve dottore.è da anni che non ho più autostima.forse troppi.penso sia tt peggiorato quando avevo sedici anni,ora ne ho ventiquattro.In genere sono ottimista penso che un giorno sarò felice anche io eppure sono passati tanti anni e non riesco ad esserlo,ad apprezzarmi.mi disprezzo completamente.odio il mio aspetto estetico e anche il mio carattere per il fatto di disprezzarmi e sentirmi sempre inferiore agli altri.fino al liceo sono comq riuscita sempre ad avere il mio gruppo di amiche strette ,dall’ università in poi è stato Invece una serie di esperienze negative.centomila rifiuti da parte di ragazzi e anche da parte delle amicizie.non piaccio mai a nessuno.magari capita che trovo una persona che mi piace con cui vorrei essere amica e quella persona si lega quasi sempre a un altra a cui sto sul cazzo.non sono mai prima per nessuno.mi sembra di rivivere sempre lo stesso scenario in qualunque ambiente mi ritrovo.un loop infinito in cui io non sono mai la preferita di nessuno.i ragazzi preferiscono sempre le mie amiche che sono tutte belle.io non sono un cesso ma sono oggettivamente più brutta.qualche volta che magari sto con persone più del mio livello estetico va faccio anche conquiste ma la verità è che so che non piaccio mai veramente a nessuno e se loro conoscessero persone più belle tipo le mie amiche io nn verrei neanche presa in considerazione se non per chiavare.e in effetti le mie storie sono tutte di sesso insignificante e non mi sono mai sentita amata né io ho mai amato nessuno credo ho avuto delle esperienze davvero brutte coi ragazzi a partire dalla mia prima volta in cui mi sono sentita quasi stuprata e poi da lì e stato tutto un degrado.col tempo sono diventata io più stronza con loro,più conscia del mio valore come individuo ma comunque consapevole di fare schifo al cxxx.con la famiglia non ne parliamo.prima dei sedici anni andava anche bene.mia madre e sempre stata molto severea soprattutto con lo studio ma nn mi pesava moltopercrh mi piaceva studiare.poi ho avuto una crisi esistenziale.ho iniziato ad avere problemi di alimentazione seri che sono durati anni e ho iniziato a chiedermi cosa volessi fare.non mi andava più di studiare nn sapendo cosa volevo fare in futuro.da la e stato l inferno.mia madre mi picchiava ,rimproverava spesso.quasi tt i giorni,me ne ha dette di tutti i colori.spesso sono stata mandata da mio padre perché i miei sono divorziati.con lui anche non ho un buon rapporto.mi mette depressione andare a vivere da lui.e poi anche lui ha scoppi di ira molto forti.si somigliano per la verità solo che mio padre e più incurante delle aspetto studio ma in compenso e un maniaco dell’ ordine ed e ossessivo.cpmq quando ho sofferto di disturbi alimentari mia madre nn mi è stata per niente accanto.mi vedeva vomitare tt i giorni.mangiare da stare male (ero bulimica) ma non ha mai fatto nulla.per lei volevo solo attenzioni.mi vedeva piangere tt i giorni perché poi ho iniziato ad essere depressa e nn mi ha mai detto una parola di conforto quando io avrei avuto bisogno solo di quella.per lei i problemi non esistono,vanno ignorati.e io gliene ho dati mi rendo conto tantissimi perché sono ,lo ammetto una figlia complicata.comq da lì il mio rapporto con lei e con tt i membri della mia famiglia compresi i fratelli è conflittuale.ultimamente dopo la ultima sfrattata di casa sono stata un mese da papa stavo cosimale che ho deciso di partire per fare animazione
Io così piena di ansia sociale e complessi sono partita a fare un lavoro con cui devo stare sempre a contatto con la gente.nonostante l ansia sociale mi è piaciuto molto
Ho avuto tanti momenti di sconforto e tristezza in cui pensavo di fare schifo ecc.
Il fatto è che uno pensa dopo tre mesi a contatto con la gente l ansia sociale dovrebbe diminuire no?e invece no mi sento sempre peggio
.con più pooca autostima.ora sono a fare una specie di erasmus dopo questi tre mesi di animazione e qua mi sento stradepressa.mi sembra di essere quella che non piace a nessuno.tutte fanno comunella io ci provo ma nulla non piaccio proprio alla gente.e poi se usciamo loro rimorchiano io sono invisibile perché sonocessa. Loro hanno le belle storie di amore io probabilmente morirò sola e triste.scusate avevo bisogno di sfogarmi.ah sono andata anche dalla psicologa ch voleva anche che venissero i miei genitori a parlare .mia madre ovviamente ha rifiutato perché non vuole ammettere di avere problemi.comq non è servito a molto anche se vorrei tornare
Dott. Mario Di Nunzio dice
Cara Edda, che storia triste è la tua!
Ho selezionato alcune frasi che hai scritto. Serve a farti notare perchè tante cose non ti vanno bene. Eccole:
“non riesco ad apprezzarmi. mi disprezzo completamente. odio il mio aspetto estetico e anche il mio carattere
per il fatto di disprezzarmi e sentirmi sempre inferiore agli altri
centomila rifiuti da parte di ragazzi e anche da parte delle amicizie.
non piaccio mai a nessuno
mi sembra di rivivere sempre lo stesso scenario in qualunque ambiente mi ritrovo. un loop infinito in cui io non sono mai
la preferita di nessuno. i ragazzi preferiscono sempre le mie amiche…
Edda, non va bene disprezzarsi in questo modo. Ecco ancora altre cose, che pensi, per buttarti giù:
“…col tempo sono diventata io più stronza con loro, più conscia del mio valore come individuo, ma comunque consapevole di fare schifo al cxxx.”
Non pensi che la causa che non vai d’accordo con gli altri sia dovuto a questa bassissima autostima?
Questo che segue mi ha colpito:
“…quando ho sofferto di disturbi alimentari mia madre nn mi è stata per niente accanto.
mi vedeva vomitare tt i giorni. mangiare da stare male (ero bulimica) ma non ha mai fatto nulla.
per lei volevo solo attenzioni. mi vedeva piangere tt i giorni perché poi ho iniziato ad essere depressa e nn mi ha mai detto una parola di conforto quando io avrei avuto bisogno solo di quella.per lei i problemi non esistono,vanno ignorati
Non ci si comporta in questo modo… La rabbia della separazione, non giustifica la disattenzione verso i figli, Non è vero?
Edda, se mi permetti, tu hai bisogno di aiuto per uscire da questa depressione e bassa autostima.
Non c’è bisogno che vengono i genitori per fare terapia, perchè non sei una bambina.
Ci sono terapie valide che possono farti tornare a stare bene. Ti consiglio di intraprendere un percorso valido, anche on line.
Va bene?
Un cordiale saluto.
Dott. Mario Di Nunzio
Mari dice
Buongiorno Dottore,
mi ritrovo nuovamente nel leggere il suo articolo e se già scrivo “nuovamente” vuol dire che ancora ad oggi non riesco a superare quella fragilità e quell’insicurezza che dentro di me mi accompagna e spesso, a momenti alterni, (questo è uno di quelli) riemerge e diventa sempre più pressante. Ho 36 anni, vivo sola, un lavoro precario che comunque mi piace e faccio con piacere e nel quale mi butto con tutta me stessa e soprattutto per essere utile. Sono sempre stata la “solitaria” diventata con il tempo “zitella” della famiglia..le esperienze pregresse della vita sentimentale sono sempre naufragate e mi rendo conto che ormai una parte di me ha rinunciato ad investire nella vita privata e sentimentale mia…agli occhi degli altri sono gentile ed autoironica…l’affetto delle mie cugine che mi prendono come punto di riferimento come una sorta di “sorella maggiore” vuoi perchè voglio a loro un bene immenso e vuoi perchè cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno in ogni cosa che loro mi raccontano…vorrei poter riuscire a guardarmi allo specchio e non essere così severa con me stessa, a dirmi ogni tanto “però mari alla fine non sei male male”..chissà se sono ancora in tempo per me? l’unica cosa che mi dà speranza oggi è che sono grata di avere salute, lavoro e di poter essere utile per qualcuno…
Grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Mari, grazie per avere scritto. Una bella lettera.
Nonostante la tua insicurezza e la severità di giudizio verso te stessa, sei auto ironica e sai vedere sempre
‘il bicchiere mezzo pieno’. Complimenti.
Sei di riferimento ad altri. Hai un lavoro che ti piace e sei indipendente.
Insomma tante qualità neutralizzate dalla tua insicurezza, dalla tua paura del giudizio.
La cosa più negativa è che pensi: “ormai una parte di me
ha rinunciato ad investire nella vita privata e sentimentale mia… , “..chissà se sono ancora in tempo per me?”
Perchè pensi questo? Hai 36 anni, sei giovane.
Perchè le esperienze sentimentali passate sono naufragate? Probabilmente è successo anche per la tua bassa autostima.
Mari, non ti devi scoraggiare. Devi fare qualcosa per apprezzarti di più!
Perchè non prendi in considerazione un aiuto psicologico? Ti aiuterà senz’altro a trovare e apprezzare le tue risorse e
le tue qualità. Va bene?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Mari dice
Buongiorno Dottore,
Grazie a Lei per avermi letto…
O dò troppo o non dò nulla…non riesco a rivedere più quel giusto compromesso e quel giusto equilibrio che serve per una sana relazione…e mi sono un pò stancata di “correre” o di “rincorrere” (almeno dimagrissi Dottore, almeno avrebbe un senso, almeno sarebbe utile)…con gli altri è più semplice…riesco ad ascoltare, a sorridere e poi mi sento utile quando faccio qualcosa per chi voglio bene…ma quando mi guardo allo specchio e non riesco a vedere un progetto di vita allora lì è come se tutto venisse giù senza accorgermene…passerà…dovrà passare prima in poi…Grazie ancora a Lei per il tempo dedicatomi..
Dott. Mario Di Nunzio dice
Mari, la soluzione ai nostri problemi è avere fede in noi stessi, credere in noi stessi, amarci comunque noi siamo.
Avere fiducia che se non ci scoraggiamo, prima o poi, arriverà qualcosa di importante.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesco dice
Dottore presi le patenti per il camion ma ho provato a fare questo lavoro ma sembra che non c’è la farò mai ho paura sono insicuro, ti prego dammi qualche consiglio
Dott. Mario Di Nunzio dice
Francesco, non fasciarti la testa prima, non dire a priori, ‘non ce la farò mai!’
Hai provato la guida del camion? Cosa ti fa paura? La tua insicurezza? Non ti piace fare il camionista o altro?
Chi ti costringe a farlo?
Se ti occorre, fai qualche colloquio con qualche collega Psicologo. Ti servirà a vincere le insicurezze e aumentare l’ autostima.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Nicoletta dice
Buongiorno dott.Di Nunzio, mi chiamo Nicoletta ho 36 anni e sono madre di 4 figli! Mi sono ritrovata in questo suo tema della fragilità.. grazie x averlo condiviso!
Provengo da una famiglia numerosa pacifica e creativa, solo che x i miei in particolare sono sempre stata la figlia troppo sensibile. Essere timidi non fa fico alle scuole e insieme a qualche vera amicizia ho rimediato spesso critiche di non essere “abbastanza” da compagni di classe, capo tirocinio etc. Vivo a Roma e ho sempre avuto tanta gente intorno ma forse per questione anche di numeri..un gruppo più stretto di amici lo reggo, oltre a questo mi perdo! Proprio non mi sento più libera di essere me stessa..scappo quando posso!
Ho studiato e lavorato da infermiera, con il massimo dei voti e la voglia di essere di aiuto alle persone in difficoltà! ma pian piano le pressioni fisiche e psicologiche erano troppe e ho trovato lavoro come magazziniera in farmacia..questo lavoro è ottimo x orari e colleghi e forse l’unico conciliabile con la nostra vita familiare..ma una parte di me lo valuta un fallimento professionale e mi vergogno a dirlo a chiunque stimo meglio di me!
Ho tanti regali di cui sono consapevole e che mi aiutano ad uscire dal loop egocentrico:
_ un gruppo di Chiesa in cui so di poter essere come sono perché tutti li ,tra le altre cose, mettono in comune i loro difetti _ un marito premuroso, con una certa ironia (lui dice sempre che sono il motore della famiglia, che porto allegria..questo x esempio mi risulta sinceramente misterioso, non lo dico x dire..)
_ i miei figli che già per il fatto che esistono sono per me una spinta in fuori quotidiana! E sono una gioia ..! Ma se penso a me mi vedo inadatta e goffa, ci ritorno ciclicamente!
Vorrei uscire dal disagio che molto spesso provo nello stare nelle situazioni perché voglio crescere ed essere un appoggio sicuro per i miei ragazzi! Spesso non comprendo come una insicura come me possa essere madre di 4 figli..mio marito in genere mi risponde ” e mo che si fa, li riportiamo indietro a Ikea?”
La questione però ora è economica, tutte le risorse devono andare ai figli..che pesci prendere?
Grazie per il suo tempo se vorrà rispondermi! Buona giornata!
Nicoletta
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Nicoletta, rispondo molto volentieri alla tua lettera.
Complimenti per la tua simpatia e quella di tuo marito, che ti risponde a tono e simpatia ai tuoi dubbi e le tue insicurezze.
Nicoletta, purtroppo ti porti dal passato diverse esperienze negative, che hanno creato delle ‘parti’ di te che
ti sussurrano che non vai bene. A volte queste parti (la parte insicurezza, la parte timidezza, la parte che ti fa prendere
precauzioni a ‘non mostrarti’), sono assillanti e ti rimproverano. A causa loro viene fuori anche la parte ‘depressa’, che
non fa credere in te stessa.
Un consiglio? Una bella terapia che aiuta a trasformare queste parti negative, a guarire e desensibilizzare i ricordi
del passato e iniziare a vivere bene con la tua famiglia (senza riportali indietro all’ IKEA).
Va bene? Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesco dice
Salve, mi chiamo Francesco. Ho 28 anni, scrivo qui perché passo da un momento buio all’altro nella mia vita. Frustrato e scontento per il lavoro. Ho recentemente perso la ragazza sempre per gli stessi motivi. Sono chiuso e introverso. Non ho problemi a fare a amicizia ma trovo difficile fare il primo passo. Mi piace uscire, conoscere gente ma mi sento costantemente solo. Ho perso il lavoro recentemente e mi sono chiuso in me stesso, motivo per cui la mia ex ragazza mi ha lasciato. Sono quasi sempre stato lasciato dalle ragazze. Vedo insicurezza nel mio futuro e questo non mi fa stare bene. Ho difficoltà a portare a termine ciò che inizio. Io chiedo aiuto ma non so da dove partire
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Francesco,
sei un ragazzo che sta attraversando un periodo di scoraggiamento dovuti a motivi seri, come la perdita del lavoro
e l’ essere stato lasciato dalla ragazza.
Questi problemi vanno a gravare su un senso di insicurezza personale. Ne consegue depressione e sfiducia in te stesso,
il mondo che ti circonda e il tuo futuro. Però hai detto anche che, sei introverso ma non hai problemi a fare amicizie.
Questo è il momento di non chiuderti e non scoraggiarti. Hai la possibilità di trovare un nuovo lavoro
e una nuova ragazza.
Se vuoi, considera l’ eventualità di un aiuto terapeutico. Anche on line. Rimuovendo la sfiducia in te stesso, tutto sarà più facile.
Va bene? Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio.
Simone dice
Ciao io mi chiamo Simone e ho 24 anni, fin da bambino sono sempre stato il classico bambino calmo e pacato che tutti apprezzavano per il solo fatto di essere “buono”. Fin Dalle prime esperienze sociali (materna-elementare) non riscontravo grandi difficoltà ad avere degli amici anche perché avendo un carattere abbastanza mite attiravo già a me l’amicizia degli altri bambini.
Sono un secondo genito e ho passato parte della mia infanzia con il mio fratello maggiore che per ovvi motivi era infastidito dalla mia presenza, infatti per molto tempo pur avendo una grande ammirazione nei suoi confronti non venivo trattato proprio benissimo da lui che aveva l’abitudine di venire spesso alle mani quasi per ogni cosa che facevo o dicevo (non sopportava nulla di me) spesso mi diceva che non ero abbastanza bravo nei giochi che le bimbe non mi volevano perché avevo dei brutti denti (incisivi larghi) ecc… Nel periodo preadolescenziale questa situazione con lui migliorò però cominciai a riscontrare problemi con il resto della classe, forse anche per la mia statura allora nettamente inferiore a quella degli altri. col tempo cominciai a cavarmela e per fare ciò dovetti conformarmi a loro non rinnegando mai me stesso.
Il liceo fu un gran passo in avanti
Al liceo artistico mi sentivo finalmente bene cominciavo anche a suonicchiare la chitarra tant’è che al secondo anno ebbi la mia prima ragazza, sembrava andare tutto bene fino quando arrivati alla fine di quell’anno la ragazza mi lasciò e in più persi l’anno.
Questa cosa mi fece tornare alla realtà, per la prima volta mi vedevo davvero come una merda..
Gli anni successivi furono normali non ebbi più la ragazza però non mi mancarono le occasioni per averne di nuove,
A quel punto però mi rendevo conto che non riuscivo più a stare bene con le persone soprattutto quando uscivo con le ragazze che paradossalmente si interessavano spesso a me, ma dopo un po’ di conoscenza si allontanavano.
Ad oggi non mi vergogno a dire che la mia prima ed unica esperienza sessuale l’ho vissuta nei miei anni da universitario a 22 anni, con una ragazza che poi non vidi mai più (era una studentessa in Erasmus).
Alla luce di ciò mi rendo conto di non essere ne da buttare a livello di persona ne a livello estetico.. sono migliorato molto nel corso degli anni solo che ho un blocco assurdo nel parlare con le persone in determinate situazioni.
Per esempio un uscita notturna in un luogo di movida tutti che si divertono ballano cantano ecc.. e poi ci sono io possibilmente bevuto che magari ricevo un saluto anche cordiale da una ragazza x e poi non riesco a spiccicare due parole . Spesso resto zitto mentre gli altri parlano e non so neanche quale espressione assumo con il volto ma se lo sapessi mi demoralizzerebbe ancora di più.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Simone, rispondo al tuo messaggio.
Hai avuto un passato un po’ burrascoso. Episodi che segnano e hanno influenza la stima
di se stessi. Nonostante tutto hai fatto tanti miglioramenti. Complimenti.
Rimane un po’ di insicurezza e ansia sociale.
Un incontro con uno psicologo non ti farebbe male. Ci sono quei fardelli del passato che influenzano,
ti bloccano e ti rendono insicuro.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Barbara dice
Buonasera
Mi chiamo, Barbara
Attualmente vivo con mio figlio,adolescente e mio fratello, sono divorziata
A causa della crisi,che qui al sud si sente di più faccio lavori precari quando ci sono (pulizie)
Se non ci sono,mi trovo adopera dipendere economicamente da mio fratello per la spesa,ciò mi rende ancora più fragile ed insicura, ho paura ad esempio di dirgli che sono dovuta andare a chiedere credito (pago la,spesa un po’ per volta)per la spesa ad un negozio vicino casa,ma mio fratello lo ha saputo e dice che è una vergogna per lui e per mio figlio, che dovevo dirglielo, che non sono in grado di fare la mamma se devo fare credito per la spesa,che non sono in grado di crescere mio figlio, tutto questo già insicura come sono e timida da sempre, mi rende ancora più paurosa e cerco io di trovare soluzioni senza riuscire per non dover dipendere da mio fratello,o sentirmi dire che come madre sono un fallimento che mio figlio mi disprezza
Io vorrei chiedere, Dottore, il fatto che io ho letteralmente paura di dire a mio fratello che pur di non far mancare la minestra a mio figlio ho preferito fare credito presso un negozio, come può definirsi?
Ho paura di sentire che sono fallita come mamma
Ho paura di dover dipendere da mio fratello che me lo fa pesare che lui mette soldi
Ho paura e so che è sbagliato
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Barbara, ho letto con interesse il tuo messaggio e mi dispiace sinceramente.
Non è colpa tua se hai difficoltà economiche.
Tuo fratello ti aiuta economicamente, ma ti fa pesare questo suo aiuto.
Non è modo giusto di parlare e non si dovrebbe permettere di accusarti che non sei una brava madre.
Hai perfettamente ragione ad avere disagio dipendere da qualcuno.
Tu non sei una fallita, stai facendo tutto il possibile per crescere bene tuo figlio.
Perchè dovrebbe disprezzarti tuo figlio? Non è vero.
Dovresti chiedere al tuo ex-marito di sopperire alle spese per te e tuo figlio. Non è possibile?
Ti saluto cordialmente.
Dott. Mario Di Nunzio
jacquiline dice
Buonasera,
ho letto alcune esperienze molto simili alle mie. Non mi sento bene con me stessa. Ho 26 anni.Forse non lo sono mai stata. I miei anni di scuola sono stata terribili,e ancora oggi dopo tanti anni allo specchio vedo solo il riflesso di quegli insulti. Dicevano che non piacevo a nessuno,che non ero buona a fare nulla,che valevo meno di uno sputo. Venivo spesso emarginata solo perchè non seguivo la massa e pensavo con la mia testa.
Da premettere che sono carina come ragazza e anche simpatica e umile. Mi piacciono le cose semplici e l’unica cosa che desidero è un ragazzo che mi ami e magari riconosca in me quel valore che io non riesco a vedere. Ma niente. Tutto l’amore che do stranamente non torna indietro anzi finisce che gli altri mi fanno del male. Tutte le mie “storie” sono andate male e spesso penso sia colpa mia. Forse non sono abbastanza bella, forse valgo zero come dicevano a scuola. Spesso mi guardo allo specchio e vedo la bambina con cui nessuno voleva giocare,che additavano,e che stava solo in un angolo,la bambina di cui non importa nulla anessuno. Ho dei bravissimi genitori,delle amiche ma mi sento sola. Vedo i miei sogni andare in frantumi e l’amore beh lasciamo stare…spesso penso che mi abbiamo lanciato il malocchio. Tendo a confrontarmi con le altre.Vedo le foto su instagram e penso di non essere bella,di non piacere.Cerco di trovare i punti di forza ma niente. Sono in grado di fare solo guai.
Grazie per avermi ascoltato
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Jaqueline, quanta tristezza in questa lettera!
Hai scritto che sei una ragazza carina e simpatica, perchè scoraggiarsi. Questo è già una cosa positiva.
Purtroppo quello che hai subìto nel passato: i commenti negativi, le storie che non sono andate bene, gli insulti ( come tu li hai chiamati),
non ti aiutano a trovare quello che desideri. Ti porti questo bagaglio di negatività, un fardello, una zavorra che ti inibisce e ti blocca
a livello sociale. Basta con questo ‘passato che ritorna’. Ora devi accettarti di più e toglierti tutte queste convinzioni negative.
Se non ce la fai da sola, cerca un aiuto professionale. Le barriere sono dentro di noi, devi solo imparare a metterle da parte.
Non perdere tempo. Ritrova te stessa: sarai un’ altra Jaqueline!
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Cris dice
Buonasera, sono un ragazzo di 19 anni, studio all’ università al momento da casa e sono in un momento buio della mia vita.
Sono molto timido, diffidente, insicuro e sensibile, sono molto ambizioso, pretendo sempre il meglio da me e quando non è così mi arrabbio.
Non esco quasi mai, non ho nè la patente e quindi neanche la macchina e se esco non so dove andare. Ho difficoltà nelle interazioni con gli altri dato che ogni volta che apro bocca con uno sconosciuto ma anche un non familiare, la mia ansia sale alle stelle, inizio a balbettare e divento tutto rosso, perciò ho prenotato una visita logopedica per vedere se si tratta di balbuzie (anche se la psicologa e il medico mi hanno detto che in me non c’è balbuzie).
Desidero viaggiare, esplorare nuove città, imparare nuove cose, dopo l’estate ho anche pensato ad un viaggio studio ma devo fare sempre i conti con il mio carattere chiuso ed introverso che mi impedisce di fare ogni cosa. Passo tutto il giorno ad immaginarmi nel futuro una vita e un io diverso da quello di adesso.
Diciamo che questa non era la vita che mi aspettavo, sinceramente speravo di meglio.
Al momento vado già da una psicologa, ma a distanza di 5 mesi non ho riscontrato miglioramenti, anche se sono molto utili i suoi consigli per la vita in generale.
Grazie, spero di ricevere consigli utili.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Cris ( oppure Anto), vedo che non sei completamente timido, infatti hai risposto e invitato parecchie ragazze di questo blog.
Comunque capisco la difficoltà.
Hai descritto le tue difficoltà e la tua ansia sociale. Hai paura del giudizio e soffri di insicurezza.
Nel percorso terapeutico della cura della timidezza e del’ ansia sociale si fa un trattamento cognitivo-comportamentale, che
ha la funzione di estirpare i comandi negativi, le regole interne restrittive e l’acquisizione di tecniche di abilità sociale.
Non fai queste cose con la psicologa che ti segue?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Elisa dice
Buon giorno
Sono Elisa ho 22 anni.
Quando ero più piccola amavo stare con le persone, ero molto socievole, mi bastavano davvero pochi secondi per conoscere moltissime persone , simpatica, allegra e anche molto estroversa.
Da un periodo a questa parte non riesco più ad avere delle relazioni amicali, tendo ad isolarmi e ogni volta che sono con qualcuno ho paura di non avere degli argomenti di cui parlare oppure ho timore che la persona che ho davanti a me potrebbe annoiarsi.
In più spesso mi capita di aver paura di esprimere la mia opinione se in contrasto con il pensiero di altri oppure semplicemente di dire “no non è vero” . (Solo con alcune persone)
Non so cosa mi stia succedendo… ma se prima ero piena di amici e amiche ora non ho più nessuno
E mi capita spesso di sentirmi sola.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Elisa, non è strano che prima eri diversa, più solare, più allegra ed estroversa, ed ora sei il contrario?
Come mai questo cambiamento? E’ successo qualcosa? Hai timore di qualcosa (Ansia, panico, Doc…)?
Un motivo ci deve essere.
Tu comincia ad aiutarti e cercare di non essere eccessivamente critica con te stessa. Torna a volerti bene e ad accettarti.
Non cercare di essere perfetta. Se pensi di non farcela, chiedi un aiuto professionale.
A tutto si può risolvere. Va bene?
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Anna dice
Buongiorno Dottore,
ho 38 anni e sono una mamma di 1 bambino.
Ho sempre sofferto molto nelle amicie, faccio fatica ad espormi e ad esprimere le mie opinioni.
Ho paura dei giudizi degli altri…vorrei piacere a tutti…guardo sempre il telefono per vedere se mi chiamano (solitamente sono io quella che chiama sempre) sento che che le altre persone non mi rispettano e sono sicura che pensino che sia una debole.
Se una persona mi dice qualcosa che non va, soffro…anche per una banalità e ci penso in continuazione, divento paranoica.
Cosa posso fare?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Anna, scusa il ritardo della risposta.
Capisco le tue difficoltà e le tue sofferenze. I tuoi problemi rientrano nell’ ambito dell’ansia sociale.
In tale contesto rientra la paura del giudizio, l’ insicurezza, la timidezza, la paura della vergogna, ecc.
Quando si è insicuri si è anche molto suscettibili, perchè si pensa sempre che come siamo non va bene, e gli altri
stanno sempre a giudicarci male. Invece non è così. Non devi avere l’ impressione di stare sempre sotto osservazione, come
su un palcoscenico, con gli altri che ci giudicano. Le altre persone hanno tanti pensieri loro, e hanno altro da pensare.
Molti soffrono anch’ essi della paura del giudizio.
Anna, noi a differenza di come si pensa, che abbiamo una sola personalità, noi abbiamo tante’ parti’, tante sub-personalità.
Questo tuo problema si verifica perchè hai delle ‘parti’ che ti giudicano, ti dicono male, ti rimproverano che non ti stai comportando come
dovresti e quindi stanno continuamente lì ad attaccarti. C’è poi una parte di te, che si chiama ‘ragazza critcata’, un’ altra parte,
che subisce quegli attacchi, e teme quei giudizi, perchè collegati ad episodi del tuo passato, dove hai sofferto i rimproveri, bullismo, e altro.
Perchè non richiedi un aiuto? La psicoterapia delle ‘parti’ aiuta a guariree a renderti più sicura.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Gabry60 dice
Mi chiamo Gabriele e ho 60 anni. Sono sempre stato un carattere estroverso, simpatico. In un occasione, sono stato intervistato difronte a una platea di 800 persone. Con qualche espressione divertente tutti si sono messi ridere. Non potendo lavorare a causa di una mia malattia, i miei contatti sociali si sono dimezzati. Ho mancanza di autostima e sono insicuro. Adesso, anche se sono allegro ,quando mi ritrovo in compagnia (numerosa) mi sento a disagio e divento taciturno. I periodi più felici della mia vita li ho avuti quando socializzavo a 360 °. Sporadicamente questa condizione mi fa soffrire. Credo di aver capito l’origine del mio problema. Ho bisogno di relazionarmi con altri in maniera totale ogni giorno della mia vita. Spero di ricevere una risposta
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Gabry60, grazie per avere scritto.
Come descrivi, sei una persona estroversa, socievole e simpatico. Riferisci di avere bassa autostima e un po’ insicuro. Però
ti piace stare in mezzo ad una compagnia ( non troppo numerosa).
Il problema attuale è che per via di una malattia, non lavori e non ti riesce di socializzare e questo per te è fonte di disagio e sofferenza.
L’ uomo è un ‘animale sociale’, ha bisogno di relazionarsi e avere contatti sociali. La mancanza di questi è fonte di noia,
insoddisfazione e disagio. Hai perfettamente ragione. Cerca di ritrovare la tua giovialità e starai meglio.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Lina dice
Salve sono Lina e ho 22 anni, sono stata da sempre vittima di bullismo sia a scuola che da parenti come i cugini. La mia famiglia è sempre stata amorevole e di supporto difatti spesso mi capita anche di parlare con loro ma non riesco a credere in ciò che loro mi dicono (sei una bella ragazza, vali più di ciò che credi). Per un periodo all’età di 15 anni circa avevo molti amici e mi sentivo bene, poi però mi lasciai con il mio ragazzo e mio padre perse il lavoro e in me scattó qualcosa che mi portò all’autolesionismo e cominciai a bere appena possibile (con i presunti amici). Qualche anno dopo la mia migliore amica si fidanzó e mi abbandonó ed io mi isolai completamente dagli altri. Ad oggi mi sento uno schifo, spesso penso di voler morire ma non sono abbastanza coraggiosa per uccidermi, mi sento una fallita, non ho amici, non ho un lavoro, non ho un ragazzo e allora mi chiedo: ha davvero senso vivere una vita così senza senso?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Lina, non devi scoraggiarti in questo modo. Si può sempre recuperare. Le cattive esperienze non sono definitive, ma
servono a rafforzarci.
Hai vissuto con sofferenza alcuni periodi della tua adolescenza, ma se non ti abbandoni e chiedi un aiuto, vedrai che
potrai senz’altro avere gioie e gratificazioni.
Un cordiale saluto.
Dott. M Di Nunzio
Frenguellotti dice
Ciao posso dorti una cosa non so quanto ti possa aoitate io o 46 sei anni e posso dirti che ce ne sono di questi periodi nella vita e normale tutti a giro li abbiamo io ne sto passando uno ancje adesso e devo dire che questo e uno dei pou tosti ma sai nlm mi scoraggio e vado avanti e penso anche questo passera ciao
Dott. Mario Di Nunzio dice
Sinceramente ho capito poco da questo strano italiano.
Daniele dice
((RISCRIVO IL MESSAGGIO PERCHÉ NON VEDENDOLO NELLA SEZIONE COMMENTI NON SONO SICURO DI AVERLO INVIATO))
Salve dottore, mi chiamo Daniele e ho 16 anni. Le scrivo perché sono diventato un ragazzo molto timido e insicuro: in passato, fino all’età di 14 anni, ho commesso un grave errore nei confronti di mia sorella minore, anche se ero immaturo e non capivo bene la gravità di quello che facevo. Improvvisamente mi sono reso conto della gravità del mio errore e ho deciso di cambiare totalmente.
Inoltre, ero solito dire quello che piaceva alla massa, per sentirmi accettato dagli altri e parte del loro gruppo. In seguito a questo episodio ho capito che sbagliavo anche in questa circostanza e ho deciso di cambiare da molti punti di vista: ho iniziato a fare palestra, a dire più spesso quello che mi passa per la testa, a pensare in modo diverso e a vedere la il mondo in modo più negativo. Questo mio cambiamento era dovuto ad una rabbia che provavo verso il me del passato, che mi ha portato ad “odiare” le persone che si comportano come facevo io. Ho iniziato a rimpiangere la mia infanzia, un periodo felice per me, e ho passato ore a piangere durante la notte perché volevo tornare bambino e a darmi la colpa della mia infelicità. Da lì ho cominciato a diventare molto insicuro e fragile e ho iniziato quindi a fare molti pensieri intrusivi, ad avere pregiudizi verso gli altri (del tipo “questa persona sarà sicuramente come tutti gli altri”, quindi ad avere sfiducia del mondo che mi circondava) e per un periodo detestavo tutti i ragazzi della mia età per tale motivo. Addirittura il periodo del covid e della quarantena è stato per me una liberazione, perché non ne potevo piùcdi stare in mezzo alla gente, volevo solo stare da solo e basta. Ad un certo punto, tutta questa situazione ed i miei pensieri intrusivi fecero sentire in colpa e non riuscivo a toglierli dalla mia testa, ho iniziato a fare caso a dei dettagli inutili e provare sensazioni di disagio senza motivo (non so se mi spiego ma mi soffermavo su ogni minimo gesto che facevo, il che mi provocava stress e ulteriore infelicità). Inoltre, in quel periodo ho realizzato un mio grande sogno (vedere Cristiano Ronaldo giocare dal vivo) ma non me lo sono goduto al massimo a causa del brutto periodo che ho passato e questo mi ha fatto sentire ancora più in colpa. Parlo al passato perché il peggio è ormai passato(almeno credo) e durante il giorno sono tranquillo, ma durante la notte mi sento vuoto, irrealizzato e vorrei fare di più. Anche il semplice fatto di non avere mai avuto una ragazza mi fa sentire inferiore, dato che il solo parlare con una persona dell’altro sesso mi mette molto a disagio. Inoltre ( e questo problema l’ho avuto da sempre), spesso anche se mi viene una battuta divertente quando sono con gli amici non la faccio per paura che ciò che ho detto possa sembrare troppo spinto, fuori luogo o che venga seguito da un silenzio imbarazzante e da nessuna risata, ma se devo esprimere un’opinione non ho questo problema: ad esempio, a causa del mio brutto periodo in classe mi sono isolato molto e ora vorrei rientrare nel gruppo, solo che ho paura di essere stato etichettato come quello sfigato e quindi, se dovessi fare una battuta o dovessi provare a riprendere a parlare con loro, avrei paura che pensassero “ma guarda questo sfigato, ma perché non sta zitto” ecc…
Sono molto combattuto, una parte di me mi dice di fare una cosa e l’altra mi dice di fare l’esatto opposto, ci sono giorni che mi sveglio allegro e altri in cui sono depresso. Vorrei dire sempre quello che voglio senza problemi, smettere di fare paranoie perché so che sarebbe giusto così è meglio per me ma, come dice il proverbio, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Daniele, hai inviato due messaggi lunghissimi.
Per mancanza di tempo ti prego fare un riassunto più breve, come sempre chiedo a voi che scrivete. Grazie.
Daniele dice
Cercherò di essere un po’ più conciso?Ho 16 anni e sono diventato un ragazzo molto timido e insicuro: in passato, fino all’età di 14 anni, ho commesso un grave errore nei confronti di mia sorella minore, anche se ero immaturo e non capivo bene la gravità di quello che facevo. Quando mi sono reso conto della gravità dell’errore ho deciso di cambiare totalmente.
Inoltre, ero solito dire quello che piaceva alla massa, per sentirmi accettato dagli altri e parte del loro gruppo. In seguito a questo episodio ho capito che sbagliavo anche questo e molto altro e ho deciso di cambiare da molti punti di vista: ho iniziato a fare palestra, a dire più spesso quello che volevo, a pensare in modo diverso e a vedere la il mondo in modo più negativo. Questo mio cambiamento era dovuto ad una rabbia che provavo verso il me del passato, che mi ha portato ad “odiare” le persone che si comportano come facevo io. Ho iniziato a rimpiangere la mia infanzia, un periodo felice per me, e ho passato ore a piangere la notte perché volevo tornare bambino e a darmi la colpa della mia infelicità. Ho cominciato a diventare molto insicuro e fragile e ho iniziato quindi a fare molti pensieri intrusivi, ad avere pregiudizi verso gli altri (del tipo “questa persona sarà sicuramente come tutti gli altri”) e per un periodo detestavo tutti i ragazzi della mia età. Addirittura il periodo del covid e della quarantena è stato per me una liberazione, perché non ne potevo più di stare in mezzo alla gente, volevo stare da solo e basta. Ad un certo punto, tutti questi pensieri intrusivi mi fecero sentire in colpa e non riuscivo a toglierli dalla testa, ho iniziato a fare caso a dettagli inutili e a sentirmi spesso a disagio. Inoltre, in quel periodo ho realizzato un mio grande sogno ma non me lo sono goduto al massimo a causa di ciò e questo non mi ha fatto bene. Il peggio arriva durante la notte, quando mi sento vuoto, irrealizzato e vorrei fare di più. Anche il semplice fatto di non avere mai avuto una ragazza mi fa sentire inferiore, e parlare con le ragazze mi mette a disagio, mi sento molto più giudicato. Inoltre spesso sto zitto in un gruppo per paura che ciò che dico possa sembrare troppo spinto, fuori luogo ecc ma se devo esprimere un’opinione non ho più questo problema: ad esempio, a causa del mio brutto periodo in classe mi sono isolato e ora vorrei rientrare nel gruppo, solo che ho paura di essere stato etichettato come quello sfigato e quindi, se dovessi provare a riprendere a parlare con loro, avrei paura che pensassero “ma guarda questo sfigato, ma perché non sta zitto” ecc…
Sono molto combattuto, una parte di me dice di fare una cosa e l’altra mi dice di fare l’opposto, ci sono giorni che mi sveglio allegro e altri in cui sono depresso.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Daniele, capisco il disagio che ti provoca questo senso di insicurezza.
Fanno parte della tua età adolescenziale. Molti ragazzi della tua età provano insicurezza, timidezza e scoraggiamento.
Ma fa parte di questo periodo di transizione. Tu non devi sentirti inferiore perchè non hai la ragazza o non ti senti accettato dal gruppo.
L’ importante è non isolarsi. Fai delle buone letture sui problemi che vuoi migliorare. Apprendi dagli altri.
Vedrai che man mano le cose miglioreranno.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Katia dice
Ciao Daniele… Ti capisco benissimo credimi non sei il solo.. Anzi leggere esperienze di persone che stanno messe più o meno come me mi fa sentire meno sola nel mio mondo strano..
Daria dice
Abito in un appartamento sono una ragazza di 20 anni e L altro giorno mentre facevo le scale ho incontrato la mia dirimpettaia che ha più di 60 anni e le ho detto “ le scale sono sporche “ con un tono un po’ alto secondo voi è da maleducati? Perché noto una certa freddezza
Dott. Mario Di Nunzio dice
Scusa il ritardo della risposta, Daria.
Rispondo alla tuo dubbio e preoccupazione riguardo alla tua vicina di casa.
Non devi preoccuparti per il tono come hai espresso le tue parole. Hai espresso un tuo giusto parere, se gli altri si arrabbiano fatti loro.
Daria, non devi preoccuparti tanto degli altri, ma devi preoccuparti per la tua ipersensibilità, per l’ eccessivo timore del giudizio negativo.
Le persone timide e insicure sono poco assertive, ossia non sono capaci di far valere i propri diritti, perchè temono il giudizio negativo,
Temono se gli altri rimangono male o che si possono arrabbiare e non rivolgerci più la parola. Questa preoccupazione deriva dalla timidezza e dalla senso di vergogna.
La persona assertiva non si preoccupa eccessivamente di quello che pensano gli altri, non temono le reazioni negative e sono
convinte dei loro diritti.
Daria, non pensi che vale la pena fare qualcosa per vincere la tua insicurezza?
Un saluto
Dott. M. Di Nunzio
Gino dice
Da genitori abbiamo un figlio di 27 anni che ha questi problemi.In casa il clima è gestibile solo se non affrontiamo direttamente la situazione anche con tutto il tatto possibile.Si percepisce il dolore che prova,tanto da negare la realtà.Non sappiamo gome aiutarlo.Abbiamo pazienza,ma il tempo passa e forse poi lui si cronicizza.Del resto siamo i suoi unici veri contatti,in qianto fuori dalla famiglia è ancora più chiuso.Che consigli può darci?Grazie.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Gino, capisco la vostra preoccupazione. Ma non avete pensato ad un consulto psicologico?
Certi problemi di timidezza e ansia sociale si possono superare con la terapia.
Voi potete consigliarlo, senza forzarlo. Se ha difficoltà ad uscire, si può lavorare anche on line.
Va bene?
Dott. M. Di Nunzio
Emma dice
Salve, mi chiamo Emma e ho 17 anni. Ho letto l’articolo e l’ho trovato molto interessante ,oltre che attinente al mio stato d’animo. Sono sempre stata un po’ insicura…nonostante io abbia una bella famiglia, che mi vuole bene e mi sostiene quando necessario. Dunque ho ricevuto sempre amore,
soprattutto da mia madre. Mio padre è un uomo abbastanza freddo, chiuso in sé stesso e anche un po’ narcisista ,ma è fatto così e io lo accetto. L’unica pecca credo sia stata la violenza psicologica subita da lui senza che se ne accorgesse. Ho anche una sorella, più grande di qualche anno, ma al momento non sembra curarsi molto di me e di ciò che faccio, nonostante io la cerchi. Ad ogni modo, in questo periodo sento la necessità di sentire emozioni forti. Motivo per il quale ho recato danni a me stessa, che non penso di ripetere più. Ho avuto anche problemi con l’autolesionismo, ma adesso spero di aver smesso definitivamente. Io vorrei stare bene, con me stessa soprattutto, così da poter dare affetto anche agli altri. A volte la mia sensibilità e il mio senso di inadeguatezza in mezzo agli altri ( come se fossero pronti a puntarmi il dito contro ) mi fa stare male, ma in linea generale riesco a gestirle. Ho spesso voglia di farmi del male, ma allo stesso tempo in fondo so che è sbagliato, non tanto per me, quanto per le persone che mi amano. La mia parola e il mio pensiero agli occhi dei miei genitori, sembra valere meno rispetto a ciò che fa o dice mia sorella. Penso anche che loro la ritengano più intelligente e bella. Nonostante io sappia di essere entrambe le cose, non riesco a dimostrarlo, in modo tale che gli altri lo notino.
Grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Emma,
sei una ragazza insicura. Cerchi il tuo spazio nella vita, cercando di vincere la mancanza di aiuto e il confronto negativo con tua sorella.
Comunque hai 17 anni e il disagio può derivare anche dall’età adolescenziale che stai attraversando.
Tu cerca di evitare confronti con chiunque. Ognuno di noi è unico/a, con pregi e difetti.
Cerca di evitare azioni di auto-lesionismo. Richiama in altri modi su di te attenzione e affetto.
Hai buone risorse personali e intelligenza. Sai gestire bene il senso di inadeguatezza, in mezzo agli altri, e a vincere l’ ansia sociale.
Non serve mostrare agli altri, l’ importante che lo sappiamo e ne siamo convinti noi. Continua così.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Il buio dice
Salve
Ho 37 anni e un passato per le persone che mi conoscono totalmente falso.
No ho mai avuto un rapporto profondo con nessuno e passo da quasi due anni la mia vita chiuso in casa.
Ho sempre parlato di cose superficiali adeguandomi al parere generale della gente.
Non ho amici stretti e mi sono chiuso in famiglia con una madre troppo protettiva e un padre presente solo come figura.
Ho fatto una vita senza regole e senza aprirmi con nessuno per ciò che pensassi costantemente.
Nessuna stimolo sessuale o ansia da prestazione con le donne, incapacità di fare un discorso per mancanza di opinioni se non nel calcio(unico posto dove ho creato presunte relazioni)e pensieri costanti di suicidio sin dall’età di 5 anni(andavo sott’acqua sino al limite, mi soffocavo con i cuscini, guardavo i burroni pensando di buttarmi).ora lo farei per i motivi che sto dicendo ma non credo di avere il coraggio.
Una vita passata a guardare programmi o film senza capirli o conversazioni senza interagire ma assecondando i discorsi o inventando quello che dicevo.
Nessuna emozione sino a un crollo psicologico e la totale chiusura per cercare di capire i motivi e sentire di essere un disperato/disagiato per volermi bene.
Scrivo in questo blog perché mi sembra attivo e potrei avere una risposta o un minimo di aiuto visto che gli altri sembrano non essere attivi.
Ho rifiutato ogni sforzo di mia mamma verso le responsabilità e sento giustamente di non avere esperienze vere di vita e soprattutto per un rapporto lavorativo.
Aggiungo che in casa so fare il minimo indispensabile ma a mala pena mangio perché non ho neanche lo stimolo della fame.
Niente mi da voglia di vivere ma vorrei provare una soluzione.
Sento di poter crollare da un momento all’altro o di non riuscire a uscire da questa situazione.
Molte volte non capisco i discorsi e sto zitto e se dovessi parlare giustamente sarei preso in giro.
Anche il mio vocabolario ristretto mi ha sempre portato a stare zitto o fare finta di aver capito per non fare brutta figura e dover chiedere cosa volesse dire la parola o la battuta.
Grazie per l’attenzione
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco, una lettera triste la tua. Una lettera di scoraggiamento, di abbandono alle cose e parecchie credenze e convinzioni
non esatte.
Hai lasciato scorrere la tua vita senza richiedere nessun aiuto? Peccato.
Comunque meglio tardi che mai.
Ora dobbiamo chiarire alcune cose. Forse tu pensi che i tuoi coetanei sono stati più fortunati o più in gamba di te. Non è vero.
Semplicemente non si sono tirati indietro alle difficoltà della vita.
Marco, nessuno è esente dal sfiducia in se stessi e dall’ auto giudizio negativo.
Il giudizio negativo è qualcosa di connaturato in ogni persona. Esso proviene dall’ uomo primitivo.
Quelle persone dovevano sempre pensare in negativo, era una difesa. I pericoli erano ovunque: fuori dalla grotta poteva stare una belva feroce,
i nemici pronti ad assalire, pericoli naturali di ogni sorta.Quindi per forza dovevano pensare negativo.
Questo pensare negativo, in noi stessi e verso gli altri l’ abbiamo ereditati dall’ antichità. Ora i pericoli sono cambiati, ma non è
cambiato quel colloquio negativo: ‘Stai attento lì’ , ‘tu non vai bene’, ‘gli altri sono più capaci’ , ‘ più brillanti’ ecc. ecc.
Quel discorso negativo è come una specie di radio dentro di noi che sta sempre a parlare male.
Tu hai finito di credere a parlare negativo interiore. Hai fatto poco perchè hai creduto ciecamente a quella radio. Invece dovevi abbassare il volume, non darle
ascolto e darsi da fare per guadagnare fiducia in noi stessi.
Adesso credi acriticamente che socialmente non vai bene. Infatti hai scritto: “Molte volte non capisco i discorsi e sto zitto e se dovessi parlare giustamente sarei preso in giro.Anche il mio vocabolario ristretto mi ha sempre portato a stare zitto o fare finta di aver capito per non fare brutta figura e dover chiedere cosa volesse dire la parola o la battuta”.
Anche la tua ricerca di perfezionismo, di pretesa a credere che gli altri stanno sempre a pensare a noi, a giudicarci e a valutarci…
Invece di bloccarti perchè non cerchi di leggere o cercare aiuto per acquisire abilità sociali?
Lo so. ora la tua radio mentale tirerà tante giustificazioni per farti stare nella tua zona comfort e non fare nulla.
Trova un lavoro e comincia a lasciare quel tuo scomodo guscio. Lo so che non è facile.
Ti saluto.
Dott.M. Di Nunzio
Marco dice
Salve dottore e grazie della risposta.
Non so’ veramente dove potrei trovare lavoro e questo è il passo credo principale. Non so badare a me stesso e questa non è paura ma una certezza. Non ho persone con cui confrontarmi se non i familiari. Leggere o aiuto per abilità sociali..accetto consigli perché non so’ da dove partire.
La mia professionalità è nulla in ogni ambito della mia vita.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Marco,
la fiducia in te stesso è proprio a livelli bassi. Ti tratti come un ragazzino.
Perchè non hai trovato un aiuto in passato? Comincia adesso. Cerca un aiuto farmacologico e un buon terapeuta.
Senza scoraggiarsi, bisogna cominciare a contare su se stesso.
A tutto c’è un inizio. Finora ti sei appoggiato ai tuoi per la tua vita, ora è giunto il momento di farlo da solo.
Nessuno nasce imparato. Sbagliando si impara.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Marco dice
Salve dottoressa io soffro di ansia e molta insicurezza verso il futuro paure di non riuscire a realizzare o a sopportarle
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco. Innanzitutto sono un dottore, non una dottoressa.
Poi hai scritto veramente poco. Da queste tue parole traspare
un carattere insicuro, ansioso e depresso. Non so la tua età, non so cosa indicarti.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Manuela dice
Io sono una mamma, e ho 32 anni, ero balbuziente, mi sono andata sempre a far curare sua dai psicologi, logopedisti e neurologi per farmi acquisire autostima, ora ancora mi impiccio un po ‘dipende dai giorni, all’ articolo che ho letto in certi aspetti mi ci ritrovo, non so perché avvolte mi sente inadeguata, e sono impulsiva nel senso se una persona ha qualche problema con me, mi manca di rispetto o dire cose che non sono vere, esce la mia rabbia parlando, avvolte mi hanno detto aggressiva, se tu mi vedi sono la persona più tranquilla, sono permalosa, e avvolte faccio di testa mia, avvolte ho paure e rimango delusa dall’amicizie, che dopo un po’ si allontanato senza aver fatto nulla, essendo una persona sensibile piango, provo a parlare con loro per capire il motivi se ho fatto qualcosa che non andava, loro mi dicevano niente… Oppure una dopo che ho insistito mi ha detto che sono impulsiva, che non so confrontarmi Con gli altri, dipende che modo vuol dire, che non accetto consigli… Quindi mi sono sempre domandata se il problema fosse sempre io, avranno qualcosa di sbagliato anche gli altri.. Comunque non so se sono così perché colpa di mia mamma ansiosa, che avvolte mi scoraggia, con la gente che non conosceva gli raccontava del mio problema, io penso sono impulsiva perché sono presa sempre ingiro, quindi quando mi arrabbio con qualcuno per una discussione è difendermi, ora mi potete dare un vostro giudizio da medico. Anche se avvolte credo in me stessa poi ricasco, mi vedo una persona buona, disponibile e se deve dare una mano mi dispongo… La vita non è facile…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Manuela, la tua lettera fa vedere una donna sensibile, insicura e con bassa autostima.
Soffri di ansia sociale e hai difficoltà a relazionarti con gli altri.
Ti preoccupi troppo per il giudizio e spesso subisci il loro prevalere.
Manuela, il mio consiglio è quello di chiedere un aiuto terapeutico, un supporto che ti faccia scoprire le tue potenzialità
e desensibilizzi il timore degli altri. Visto che sei mamma, questo ti sarà di aiuto anche nel rapporto educativo.
Va bene?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Alice dice
Buon pomeriggio,
In questo periodo di pandemia mi capita spesso di non riuscire a controllare il tono di voce anche con altre persone attorno e rischiare così di fare offendere delle persone.
Questo mi crea disagio perché mi fa sentire sempre fuori luogo ed inadatta e mi fa avere sempre il bisogno di dovermi giustificare a tutti i costi.
Vorrei una soluzione naturale e non invasiva.
Grazie mille in anticipo
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buon pomeriggio Alice. Conosci la metafora del millepiedi?
Come sappiamo questo animaletto ha tante zampette, ma sono così sincronizzate che riesce a camminare
agevolmente. Una volta si incontrarono una formica e il millepiedi
La formica mentre lo guardava come camminava, estasiato gli disse: “Millepiedi, ma come fai a camminare con tutti
quei piedi? Io ne ho molto di meno e a volte inciampo. Tu come fai a camminare senza inciampare?”
Il millepiedi rimase interdetto da quella domanda. Non solo non seppe rispondere, ma cominciò a rivolgere l’ attenzione
alle sue zampette. Da quel momento non fu più capace di coordinare i movimenti e non fu più capace di camminare.
Tu, Alice,perchè ti preoccupi del tuo tono di voce? E’ alto? E’stridulo? Oppure urli?
Ma perchè pensi che gli altri si dovrebbero offendere?
Devi distogliere l’attenzione dalla tua voce. Va bene così com’è. Non stai offendendo nessuno e nè tantomeno
devi giustificarti.
Basta con l’ insicurezza. Ok?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesca dice
Buonasera.. Mi chiamo Francesca e ho un problema che mi perseguita da molto tempo, ovvero basta che una persona mi faccia un rimprovero anche per cose banali e in tranquillità, senza usare toni accesi o aggressivi, ed ecco che cambio di umore, cioè mi rattristo, e continuo a pensarci per quasi tutta la giornata.. Volevo trovare un rimedio a tutto ciò, ho provato anche a parlarne con persone di fiducia ma le cose non sono cambiate. Se Lei potesse essermi d’aiuto la ringrazio molto.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Francesca. Il rimedio al tuo problema è acquisire stima e accettazione in te stessa.
Perchè ti fai smontare anche per un semplice rimprovero? Poi il peggio è che cominci a pensarci e a rimuginarci su per ore,
al punto di rovinarti tutta la giornata. Questa si chiama fragilità. Vale a dire che basta poco per ferirti.
Sai una cosa? La sfiducia, il pessimismo e il pensare male è una cosa che non dipende da noi.E’ qualcosa che abbiamo ereditato
dall’ uomo primitivo. Queste persone erano in presenza continua e costante di pericoli, non potevano mai rilassarsi a pensare positivo.
Pensare male era una forma di difesa, che valeva a quei tempi, ma non ora. Questo pessimismo antico si manifesta anche sotto forma
di dialogo interiore. Come una radio che continua a parlarci, a riferirci cose negative di noi stessi: che non andiamo bene, che gli altri
sono superiori, che ci mancano requisiti che altri hanno, ecc. Tu sei talmente convinta, che basta un semplice rimprovero per crederci.
Cosa fare? Spegnere quella radio, o non sentirla. Come facciamo quando la radio suona una canzone che non ci piace e alziamo il volume alle canzoni
preferite, che ci fanno stare bene.
Va meglio?Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Matteo dice
Salve dottore, direi che l’identikit si adatta molto bene alla mia persona, sono un ragazzo di 37 anni, senza lavoro, senza relazioni, senza amici, senza una casa, neanche un’auto, potrei riassumere senza piú stimoli ormai… il processo é stato lento ma inesorabile, credo giá un pó per nascita, quel famoso fattore carisma, chi ce l’ha e chi no… io no… classico esempio, in un gruppo di persone pur sforzandomi di apparire brillante e divertente, il piú delle volte la battuta non viene percepita, la voce non udita, insomma non si focalizza molto l’attenzione degli altri… a questo si aggiungono un’infinitá di episodi di umiliazione dai rapporti con le altre persone, prima in famiglia, poi all’asilo, scuola, ecc… fino ad arrivare alle relazioni sentimentali, per cosí dire sentimentali…
Va aggiunto che soffro di acne dall’etá di 12/13 anni, ció vuol dire 25 anni su 37 della mia vita… la mia pelle é molto rovinata, con tutto ció che comporta come disagio nello stare tra la gente, un handicap lo si puó gestire, quando iniziano ad essere 3 o 4 insieme si fa dura, negli ultimi anni sono entrato in questa depressione/apatia, consapevole che le condizioni del mio malessere vanno peggiorando. Ho cosí rinunciato del tutto ai rapporti interpersonali, perché intrecciarli se tanto mi causano disagio? Alle donne, davvero mi servono altre umiliazioni? Faccio schifo, ormai l’ho capito… badi bene, umiliazioni eh, non parlo di delusioni, quelle ci stanno, non tutto puó girare come vorremmo… l’umiliazione é qualcosa di crudele che ti ferisce, ti sminuisce, erode quella giá scarsa autostima. Di conseguenza anche sbattersi per un lavoro é parso di poco senso, pensavo lavoro per pagare affitto, bollette, auto, il tutto solo per andare a lavorare?! Cioé senza uno stimolo extra é difficile motivare perché facciamo ció che facciamo, a me personalmente non serve, potrei benissimo chiudere qui la mia vita, ci ho provato, non fa per me, chiamiamola pure selezione naturale se vogliamo, il punto é che farla finita domani o tra 50 anni cambia solo l’attesa…
Ah, come se non bastasse vi é pure un fattore sfiga che mi rende difficoltoso il proseguimento di una vita ”normale”, e non solo privatamente ma guardandomi indietro anche tutte le aziende per cui ho lavorato o sono fallite o hanno comunque subito un forte declino, quindi che faccio mi metto in proprio? Magari… magari no… testato piú e piú volte, qualsiasi merce acquisti per un motivo o per un altro non ci sará richiesta, tanto che non ho mai concluso un affare in guadagno, sempre in leggera perdita… insomma difficoltá finanziarie, ansia sociale, profonda insicurezza, non vado da mio padre da 6 mesi perché mi vergogno qualora mi chiedesse quali progetti ho per la mia vita non saprei cosa rispondere… ripeto una sola di queste cose singolarmente potrei affrontarla, tutte insieme sono ormai sopraffatto, anche il corpo inizia a degenerarsi, ho sempre mal di testa, dolori cervicali alle spalle, dolore ad un’anca che non mi permette piú di correre, insomma sto giá invecchiando e non ho combinato nulla, non un mestiere specifico, non una ragazza, ne una famiglia, ne figli… beh questo mi rincuora in realtá, non vorrei mai passare un dna simile ad un figlio…
Sono in stallo, da un anno circa, non so cosa fare… una vita normale come tutti la sognamo fin da bambini mi pare ormai irrealizzabile, ok dimentichiamocela, pazienza, ma vivere ha un suo costo economico che non si puó evitare, e per soddisfarlo si é costretti ad interagire con le persone, questo é un problema, l’ansia mi assale anche ad andare solo al negozio sotto casa, mi sento tutti gli occhi addosso, mi sento goffo, impacciato, e piú mi sento sotto esame e piú lo divento… il problema é che io so esattamente da dove deriva ogni aspetto della mia condizione, i vari psicologi che ho frequentato negli anni non hanno fatto altro che sottolineare l’ovvio, non so se si possa curare… l’acne in primis é la colonna portante di tutti questi meccanismi e non vi é cura al mondo, e comunque i danni causati in 25 anni sarebbero duri da cancellare, e non parlo di cicatrici… é vero che la mia vita era giá incanalata su questo binario anche prima della comparsa dell’acne, gia all’asilo/scuola, la condizione familiare avrá avuto anche il suo peso sicuramente, certo le cose non sono migliorate con il tempo… a volte penso potrei star bene solo in qualche posto remoto e selvaggio del pianeta, coltivando ció che basta per sopravvivere, costruendo una casa di fortuna, giusto, sento un forte impulso a creare, costruire qualcosa con le mie mani, forse per trovare un senso di realizzazione… nell’arte no, sono negato, non ho neanche quel talento e figuriamoci! A volte penso sarà davvero il karma?! E tutto inutile?! Devo arrendermi?! Boh… mi piacerebbe molto saperlo, in passato mi sono rialzato ogni volta, a fatica mi sono ritirato su dopo ogni caduta, con cicli di 3 anni circa… ed é dura rialzarsi, ripartire da zero ogni volta, il passare degli anni non aiuta, anzi non so davvero se ce la farei a ricominciare di nuovo… non voglio piú niente, neanche il sesso mi interessa, da qualche giorno mi sono reso conto non ho neanche piú voglia di fumare, indifferenza anche ad una dipendenza forte come la nicotina… insomma non i presupposti ideali per farsi forza e riprovarci, credo vorrei farla finita ma in modo che i miei non lo vengano a sapere, non voglio che soffrano, sparire, si credo faró cosí…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Matteo, scusa se ho risposto con qualche giorno di ritardo.
Una lettera molto triste la tua. Ma non bisogna arrendersi in questa maniera. Hai solo 37 anni. Non sei vecchio. Se metti da parte tutta questa
negatività che hai su te stesso, si può ricominciare. Non ti devi arrendere.
Matteo, tu devi pensare che essere pessimisti e vedere nero è una cosa universale. Siamo tutti così. Poi ci diamo da fare e cambiamo il
concetto su noi stessi. Questa negatività l’ abbiamo nel sangue. L’ abbiamo ereditata dai nostri antenati.
Per costoro la vita era difficile. I pericoli erano ovunque. Belve feroci, nemici, difficoltà a procurarsi il cibo per sè e la famiglia,
malattie, ecc. ecc. Per loro pensare in negativo era una cosa normale, il pericolo era ovunque. Quindi nel nostro DNA il pessimismo è una difesa.
Questo pessimismo si manifesta continuamente nella mente. E’ come una radio che parla e sparla su di noi continuamente. ‘Tu non vai bene’.’Gli altri sono superiori a te’,
‘E’ meglio non affrontare il mondo’, ‘Tu hai questi difetti’… ecc. ecc.
Le persone ipersensibili, anzichè abbassare il volume di questa radio o non farci caso affatto, ci credono e si convincono. Mettono
sù la convinzione: “Io non vado bene!”. Non vado bene perchè NON DOVREI avere quest’ansia, questa insicurezza e questo dialogo negativo. Quindi anzichè
affrontare il mondo,si ritirano a leccare le proprie ferite.
Matteo, le persone che riescono non hanno qualità eccelse o superiori. Riescono perchè non danno retta a quella radio negativa interiore. Non
aspettano che arriva un giudizio positivo per agire, si danno da fare accettando sconfitte e delusioni, non si arrendono e poi traggono la conclusione positiva
su loro stessi.
Questo vale anche per te. Lascia stare la fortuna,l’acne, le aziende che falliscono, ecc. Queste sono cose che la depressione vuole farti credere.
Rivedi bene le tue cose. Ok?
Fammi sapere.
Un cordiale saluto. Dott. M.Di Nunzio
Petra dice
Buongiorno dottore.Anzitutto dovrei dirle che le sue parole esprimano esattamente quello che sento. Mi chiamo Petra,ho 39 anni e lavoro in un albergo abbastanza pretenzioso a 5 stelle,convivo da 10 anni,abbiamo una casa bella e un cane quindi dovrei essere contenta della mia vita ma in realtà non è per niente così. Aver letto il suo post ho capito che le miei insicurezze derivano dal fatto che sono cresciuta con un padre adottivo in quanto mio pappa e morto quando io avevo 3 anni. La mia mamma presa dal lavoro e dalle cose quotidiane non mi ha mai dato attenzioni,mai una coccola (siamo cresciuti in 5 fratelli),ma solo critiche. Il suo marito ci picchiava tanto e forte,il figlio del suo marito ci picchiava e abusava di me e della mia sorella. Avevamo 10,12 anni e lui 6 anni più grande. A volte con minacce altre volte con scuse abusava sessualmente di noi. Premetto che vengo da un paese del est dove la vita non era già facile in se,vivevo in un quartiere sicuro,di gente lavoratrice con tanti figli e ho vissuto le loro storie da vicino,molte volte invidiavo i miei vicini perché avevano genitori normali. Nel mio quartiere eravamo in tanti,molti bambini che giocavano insieme ma io ho sempre avuto pochissimi amici perché non ero la benvenuta nei gruppi ,mi davano spesso dei nomignoli brutti perché la mia pelle era più scura della loro e d’estate ero molto abbronzata. Quando avevo 13 anni il marito della mia mamma e morto di ictus perché era alcolizzato,il suo figlio si era fidanzato e c’era poco in casa quindi per me era come se avessi trovato “la chiave verso la libertà” . Per un po’ ha funzionato,sono andata ai superiori in un altro quartiere lontano dal mio,ho conosciuto nuova gente e ho voluto farmi vedere “quella dura” per non essere ancora offesa e presa in derisione dai miei compagni. Le cose andavano per il meglio fino a un giorno in cui ho conosciuto via internet un ragazzo che abitava a circa 600 Km distante da casa mia,mi sono follemente innamorata e volevo andare a vivere nella sua città. La mia mamma si è opposta con tutti I mezzi. Una sera,tornata da lavoro (lavoravo in un internet point) mia mamma mi disse che mi avrebbe chiamato quel ragazzo è che io non sarei potuta andare da nessuna parte finché lei vive. Io mi sono ribellata e minacciavo di togliermi la vita,erano soltanto minacce,non avrei mai avuto il coraggio di farlo,lei ha chiamato l’ambulanza e mi ha fatto portare in un ospedale psichiatrico. E stato uno dei periodi più bui della mia vita anche se sono rimasta soltanto per 3 giorni. Da quel avvenimento iniziai a provare un senso di repulsione per la mia mamma e lei non perdeva nessun occasione per farmi sentire in colpa . Ho vissuto per tanti anni con il senso di colpa ma non solo verso di lei. Da lì mi inizio a stare tutto stretto,la casa dove vivevamo piena di debiti,la città,i miei vicini che pian piano si realizzavano grazie ai genitori e conoscenze o grazie al fatto che le frontiere si erano aperte. Avevo ricevuto una proposta da un familiare del mio patrigno per andare a lavorare al estero e mi sono fatta in 4 per riuscire a partire. Sono arrivata in Italia nel 2001 avevo 20 anni e la mia vita è cambiata radicalmente. Ero in un paese nuovo con gente nuova per me era una nuova vita,la svolta. I primi anni ho lavorato in night club,facevo compagnia ai tavoli intrattenendo I clienti. Molto spesso ricevevo complimenti,regali e questo mi faceva sentire bella e meno Insicura di me. Mi curavo molto,avevo finalmente i miei soldi quindi la possibilità di avere le cose che ho sempre sognato. Iniziai ad avere molti conoscenti,amici e mi divertivo. Ho passato dei momenti belli,mi sono divertita e ho provato di non farmi mancare nulla. Quando avevo 28 anni ho conosciuto mio fidanzato e siamo andati a convivere dopo poco. Io ho cambiato un altra volta lo stile di vita,l’inizio non è stato facile,ero sempre e comunque una ragazza del est venuta al estero,avevo lavorato al night quindi non è stato facile a conquistare la fiducia di mio fidanzato. Dopo circa 5 anni insieme abbiamo raggiunto la stabilità di coppia. Abbiamo passato dei giorni molto felici,viaggiato,comprato una casa insieme. La cosa che ha da sempre fatto ombra nel nostro rapporto è il mio atteggiamento e purtroppo me ne rendo conto che la cosa è peggiorata ultimamente. Alzo spesso la voce,mi sento provocata ,criticata ho troppe insicurezze e mi sento sprofondare. Abbiamo deciso di sposarci e tutte le volte che viene toccato questo argomento sento un senso di nervosismo nella voce del mio fidanzato e questa cosa mi fa letteralmente andare fuori di testa. Io vorrei che lui fosse sicuro di volermi sposare quanto lo sono io. Lo amo moltissimo,più di quanto amo me stessa e desidero che lui sia più presente e attento per quanto riguarda la cosa. Vorrei molto cambiare,ho paura,una grandissima paura di perderlo. Non lo so se le mie insicurezze sono dovute anche al fatto dell età o perché ho paura di rimanere sola. Ultimamente mi irrito troppo facilmente,piango molto e provo ad occupami il tempo leggendo tantissimo,mi guardo serie televisive per ammazzare il tempo e non pensarci. Il periodo del quarantena non mi ha certo aiutata,anzi ha aumentato il senso di disagio perché non lavorando penso molto di più. Ho sempre pensato di essere un tipo forte ma in realtà sto combattendo con dei demoni che mi perseguitano da quando ero bambina. Vorrei uscirne fuori perché ci tengo alla mia storia,alla mia vita è provo una grande paura di sprofondare,di fallire. Premetto che il libro “Il segreto” l’ho letto 2 volte e ho visuonaoanche il film,il concetto mi è molto chiaro ma sento che non basta. Mi ero sicuramente concentrata di più sulla carriera e sulla vita economica e poco sul aspetto che conta realmente. La prego di aiutarmi,di darmi qualche consiglio perché voglio uscirne fuori. Grazie.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ho risposto, ma non c’è stata una controrisposta.
Nicola dice
Buonasera, mi chiamo Nicola, o Nico x gli amici e ho 30 anni compiuti ieri, i miei si sono sposati giovani mia madre 18 e mio padre 21 ma, a causa del comportamento festaiolo e dedito all’alcol di lui oltre che donnaiolo il matrimonio è durato solo un anno, dopo di me ha avuto altri due figli dall’attuale moglie ( malgrado tutto i ragazzi mi vogliono bene) e una sorella che non vedo da 23 anni purtroppo. Sono sempre stato un ragazzo tranquillo,calmo e nn ho mai dato problemi a nessuno, i miei compagni di classe nn mi vedevano di buon occhio e fu così che cominciarono a prendermi in giro anche perché ho sempre avuto l’ insegnante di sostegno fino alle superiori ( probabile dislessia ??), negli anni seguenti le aggressioni si fecero più o meno frequenti ed anche pesanti per di più, nonostante io mi fossi difeso sempre da solo venni sempre ostacolato e accusato dai presidi di difendermi, personalmente la pazienza mi ha aiutato ad andare avanti nel percorso scolastico nonostante le difficoltà ( ho fatto uso di ricostituenti per circa 10 anni) nonostante siano passati tanti anni certi episodi hanno lasciato il segno, insulti e botte hanno il loro.finita la scuola mi sn gettato anima e corpo sul mondo del lavoro e ho sviluppato in breve tempo la mia adattabilità nell’apprendere un lavoro o l’altro nn dicendo mai di no al lavoro qualunque esso sia. Ho sofferto molto dal lato sentimentale a causa degli episodi passati che mi hanno turbato a livello caratteriale facendomi sembrare uno” strano,idiota, stupido” e quindi nn essere in grado di provarci con una ragazza di conseguenza, grazie però nel mondo del lavoro ho fatto amicizie di ogni tipo sebbene la mia diffidenza ( carattere) dovuta in parte al lavoro, nel mese di marzo conobbi una ragazza su facebook ( gli chiesi io l’amicizia) trentina ma residente a Trapani da 3 anni??circa, all’inizio era un amicizia cm altre ma era poco propensa al dialogo ( un po’ci somigliamo)e quindi ho cercato di prendere l’ iniziativa io, ma cn il passare del tempo mi resi conto che il cuore mi batteva forte e nn era mai successo prima una cosa del genere a me e così gli dissi ciò che pensavo e sentivo nei suoi confronti ovviamente cn tutto il rispetto che merita una donna, lei mi rispose che si dispiaceva, aveva lasciato il suo ragazzo a fine anno e se volevo potevamo rimanere amici; premetto che questa risposta come tutte le altre che mi diede in seguito oltre a quelle fastidiose sn state molto vaghe( gli rodeva il fegato nn essere a Trapani, nulla in contrario per carità) quindi avevo due strade:o lasciavo perdere tutto e ciao cn garbo oppure provarci nel modo più naturale ed essere se stessi che è quello che ho fatto cercando di essere aperto verso di lei, purtroppo il lockdown nn ha permesso a me di incontrarla che era quello a cui ci tenevo perché il principio di un amicizia è nel conoscere la persona, scambiare informazioni,dialogare, esporre difetti e pregi se necessarii, ho cercato di provarci cn lei nonostante i miei difetti e l’inesperienza ma alla fine di maggio per la poca esperienza di social e compagnia bella ahimè cancellai il contatto suo invece di un altro (PANICO TOTALE) gli scrisse due messaggi di scuse spiegando ciò che era successo ma nessuna risposta, solo 3 settimane dopo ricevetti una risposta da un tizio in cui diceva ( caratteri cubitali) di essere il fidanzato di tal dei tali e che se nn la smettevo di disturbarla la ragazza sarebbe stata costretta a denunciarmi.saro sincero ???mi è cascato il mondo addosso, nn ho dormito niente quella notte, ho versato lacrime, lacrime e ancora lacrime perché sapevo che il mio cuore batteva solo ed esclusivamente per lei solo per lei nn potevo mentire a me stesso e ai miei sentimenti e sentirmi dire una cosa del genere nn è solo umiliante ma mi ha quasi distrutto la vita, io ho subito umiliazioni senza essere difeso per anni ma secondo me passa differenza tra me e un disturbatore, nn la perdonerò mai finché avrò vita . buonanotte ???
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Nico, ho letto la tua lettera. Mi dispiace di tutto quello che hai attraversato.
Sei un giovane sensibile, lavoratore e in diverse occasioni hai saputo risolvere le tue difficoltà.
Soffri però di insicurezza, timidezza e ansia sociale.
Alcuni di questi problemi dipendono dalla tua storia personale. Altre difficoltà possono dipendere che manchi di alcune abilità
sociali.
Non scoraggiarti. Hai provato con quella ragazza. Non è andata come bene? Proverai con altre.
Perchè sentirti umiliato? Forse non era la ragazza giusta. Non hai fatto nulla di male.
Nico, per i tuoi problemi è opportuno qualche colloquio con lo psicologo.
Bisogna desensibilizzare gli episodi negativi del passato, apprendere i metodi per vincere l’ ansia sociale e acquisire
una buona autostima.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Loi Patrizia dice
Buongiorno Dottore
Ho letto il suo articolo “Vincere l’insicurezza” e mi ci sono rispecchiata al 100%.
Io ho un grosso problema di insicurezza e bassa autostima da sempre. Il problema è che adesso ho 45 anni e niente è migliorato, sicuramente sto agendo in modo sbagliato. Mi abbatto facilmente, mi deprimo di niente, le critiche mi fanno male…passo da uno stato di gioia a uno di basso morale solo per una critica o uno sguardo. Non voglio dilungarmi. Da cinque anni convivo con una stanchezza cronica che ha peggiorato sempre di più. Quasi non esco di casa, sono sempre stanca, faccio fatica a fare una passeggiata di mezz’ora. Anche farmi la doccia mi stanca quando dovrebbe essere il contrario. Ho anche difficoltà a dormire, mi aiuto con il magnesio, dolori muscolari e una leggera depressione, ho alti e bassi. In più adesso essendo in premenopausa la depressione è leggermente aumentata. Sicuramente sto utilizzando la legge di attrazione nel senso contrario perché sto pensando troppo ai miei problemi anche se cerco sempre di mantenere il sorriso ma credo che a volte si noti. Mi può dare un consiglio per favore…
Ho letto che lei fa anche sedute on line…
Grazie per la sua disponibilità
Cordiali saluti
Loi Patrizia
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Patrizia, grazie per aver apprezzato il mio articolo.
Hai scritto poco di te: cosa fai, dove vivi, la vita familiare, lavorativa,ecc.
Mi ha fatto ridere del fatto riguardo alla legge di attrazione: ” Sicuramente sto utilizzando la legge di attrazione nel senso contrario perché sto pensando troppo…”.
Ma il problema non è questo, ma la bassa autostima, la tua depressione e la bassa energia che ti provoca. Bisogna uscire da questa negatività, Patrizia.
Se non ce la fai da sola, richiedi un aiuto.
Sì, lavoro quasi esclusivamente on line, anche per problemi simile al tuo.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M.Di Nunzio
Marco dice
Buongiorno Dott. Sono un ragazzo di 33 anni, mi rispecchio pienamente nelle caratteristiche da lei descritte, purtroppo oltre alla mia fragilità e la chiusura in me stesso sono accompagnato sempre da una mancanza di forza di volontà che mi spinge sempre più in basso, non mi impegno nelle cose, non faccio sacrifici per un obiettivo personale e inmancabilmente poi mi sento male per non essermi impegnato e cado a fondo, ho una situazione lavorativa disastrosa un mondo di lupi che mi stanno fregando il posto e non so come uscirne, praticamente sto su un reparto senza possibilità di crescita mentre in altro reparto simile portano avanti cavallini di razza da inserire nel reparto dove mi trovo (già ne hanno messo uno e mi hanno tolto parte di quello che facevo e soprattutto tolto la possibilità di dare la mia opinione con atteggiamenti succubi) e ció mi fa stare male, oltretutto sono lontano dalle mie origini in un paesino isolato che avevo scelto perchè vicino al luogo di lavoro, non riesco a interagire con le persone e questa situazione lavorativa sta peggiorando la situazione mi sento inferiore e disarmato, passo la maggior parte del tempo chiuso in casa da solo senza parlare con nessuno e ció mi sta recando ancora più problemi, ho conseguito una maturità scientifica e poi nulla più, vorrei cambiare lavoro ma non ne ho la forza ho paura di perdere un posto sicuro e soprattutto non ho le carte per un mercato oggi così concorrenziale, sento di scivolare giù e non so come riprendermi, da piccolo sono sempre stato uno sfaticato senza mai lottare per qualcosa, sto insieme ad una ragazza che vedo solo il fine settimana, lei dice che deve portare avanti i suoi obiettivi e puó dedicarmi solo quel tempo viviamo a 25 km di distanza, ma gli dico che per me va bene uguale perchè ho paura di perderla e di rimanere solo, non so più come affrontare la situazione… Passo le mie giornate senza far nulla, senza costruire un futuro, niente, appena comincio qualcosa smetto per mancanza di volontà e poi piango e sto male perchè non mi sono impegnato…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Marco, grazie per avere scritto.
Ho letto con attenzione la tua email e capisco le tue difficoltà.
Sei preoccupato per diverse cose: ti incolpi di avere poca volontà e motivazione, sei preoccupato della tua situazione lavorativa,
sei preoccupato e ti sei dato dello ‘sfaticato’ perchè non hai voglia di lottare per realizzare qualcosa, inoltre vivi un rapporto
saltuario con la tua ragazza. Insomma ti stai preoccupando per il tuo futuro, non sai cosa fare prima, ma soprattutto ti mancala volontà
di apportare cambiamenti significativi alla tua vita. Sei insoddisfatto? Cosa fare?
Marco, devi prendere in mano la tua vita, scoprire cosa non sta funzionando e darsi da fare per apportare cambiamenti.
E’ inutile piangere o lamentarsi senza fare nulla. Il tempo non apporterà i cambiamenti. Devi essere tu a cambiare.
Ci sono corsi e libri sulla motivazione. Se non ce la fai da solo, cerca un aiuto professionale, anche on-line.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Rita dice
Buongiorno, scrivo perché ho 40 anni e sono in un periodo di grande confusione e insicurezza lavorativa. Fino a 2 anni fa lavoravo nel settore dei beni culturali/turismo poi sono entrata nel settore della scuola (dell’infanzia) perché ritenuto più sicuro contrattualmente.
Purtroppo invece non riesco a sentirmi a mio agio e sono sempre molto insicura. Mi impegno, ma probabilmente non ci sono portata come immaginavo. Rimpiango il passato.
Come posso tornare indietro al vecchio lavoro? Per tutti sarà considerato un fallimento…a 40 anni cosa trovo? Ormai devo rimanere dove sono? Ho un conflitto interiore.Rimuginare in continuazione certo non mi fa bene. La ringrazio se mi potrà rispondere.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Rita, ecco la risposta alla tua email.
Ma il tuo è solo un problema di adattamento ad un nuovo posto di lavoro?
Come mai non riesci ad ambientarti? Eppure sei stata tu stessa a scegliere il nuovo lavoro, non non l’ hai fatto perchè ti dà maggiore sicurezza contrattuale?
Hai provato a chiedere se è possibile tornare al vecchio lavoro? Ti è difficile?
Perchè dici che per tutti è considerato un fallimento? L’ importante che va bene a te.
Il tuo non è un conflitto interiore, ma avere maggiore fiducia in se stessi. Sapersi sempre adattare a cose nuove.
Rita, il nostro cervello può imparare tutto, anche le cose più difficili. Sono le nostre limitazioni e le nostre convinzioni
che ci bloccano e non ci fanno imparare cose nuove.
Non ti serve a nulla rimuginare, o a rimpiangere il passato. A volte bisogna fare ‘buon viso a cattiva sorte’.
Non so se ti ha aiutato quanto ti ho scritto.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Rita dice
Gentile dott. Maurizio, grazie della risposta. Sono arrivata a fine anno scolastico. Passata la quarantena con le colleghe abbiamo salutato i bambini di persona. Le famiglie mi/ci hanno ringraziato.
Io però mi sento fuori posto perché 1)non è facile la gestione della classe con 28 bambini(è una responsabilita’se si fanno male, chiedono molte attenzioni etc…) 2)non è semplice il rapporto con i genitori. Con le colleghe invece mi son trovata molto bene.
Il prossimo anno sarò alla primaria dove non ho assolutamente esperienza e provo grande ansia.
Cercherò di fare del mio meglio anche alla primaria come ho sempre fatto anche all’infanzia, ma sono molto insicura e ho sintomi di ansia.
Non mi sono mai sentita cosi.
Questo mi fa pensare che non è il lavoro adatto a me. Non so se sarò capace di insegnare alle classi…e se mi piacerà.
Va bene avere capacità di adattamento ma mi sento proprio stanca.
Ho capito che forse per fare la maestra ci vuole proprio una vocazione, non si può fare per il contratto sicuro…
Sto mandando cv per tornare a lavorare nel settore di prima perché il mio desiderio è tornare a parlare le lingue e stare a contatto col pubblico,ho queste competenze, ma nessuno mi ha risposto.
Sono ad un punto fermo.
Comunque la ringrazio per avermi risposto. Cercherò di non rimuginare troppo sulla scelta effettuata. Buona giornata
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Rita, io non sono Maurizio, ma ti rispondo lo stesso.
Rita, se tu pensi che il lavoro di maestra non è proprio adatto per te, fai bene a inviare CV alle aziende.
Tu devi chiedere: ” Se non fossi così insicura e paurosa farei questo lavoro, oppure è l’ insicurezza che sta decidendo per me?”
Se è l’ insicurezza e devi per forza lavorare, perchè non hai un altro lavoro, allora prendi in considerazione una terapia.
Questa ti aiuterà ad acquistare fiducia e amare qualsiasi genere di occupazione.
L’ adattamento sarà molto più facile.
Va bene? ( Non chiamarmi più Maurizio!)
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Valentina dice
Salve,
Sono una ragazza di 22 anni e da quando ero piccola sono una ragazza molto fragile e insicura di me e mi offendo facilmente. Da quando sono piccola sono sempre messa in un angolo dalle altre persone, mi prendevano in giro perché ho avuto un padre assente che non si è mai preso cura di me. Sono una ragazza molto timida e chiusa in me stessa, sono cresciuta con persone che mi prendevano sempre in giro per il mio carattere e per come mi vestivo. Quando ero più piccola i miei genitori non facevano altro che litigare tutti i giorni e io mi chiedevo sempre più in me stessa e volevo pure sparire, perché sapevo di essere io il problema di tutto. Da quando avevo 12 anni alle medie i miei compagni di classe mi bullizzavano e mi facevano gli scherzi, una volta mi hanno fatta cadere dalle scale e loro si sono messi a ridere. Non ho mai avuto amici ero sempre isolata da tutti e mi hanno portata persino ad isolarsolarmi dai miei genitori. Per 2 anni ero riuscita ad uscire dal mio guscio finché un brutto giorno di 4 anni fa ho perso un mio carissimo amico e mi sono rinchiusa in me stessa e isolata da tutte le persone
Dott. Mario Di Nunzio dice
Valentina, capisco le tue difficoltà.
Hai passato momenti molto brutti, ma ora non puoi rimanere legata al passato.
Le esperienze negative non ci devono bloccare, ma devono renderci più forti, perchè ora è arrivato il momento
di cambiare. E’ importante avere maggiore stima e amore di te stessa, accettarti per come sei e aprirti al mondo.
Non ce la fai da sola? Chiedi un aiuto professionale, anche on-line.
Non devi più isolarti o aspettare che arrivi qualcuno ad aiutarti. Va bene?
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Alessandra dice
Sono Alessandra, ho 26 anni e soffro perché la mia famiglia mi reputa menefreghista ed egoista ma io non mi sento così, ansi mi considero molto altruista e dolce. Questo loro giudizio prevale sopratutto quando non acconsento alle loro continue richieste, nonostante faccia sempre il possibile per loro . Sono stufa di essere attaccata, non mi sento capita. Ho provato a spiegare le mie ragioni con calma ma sembra che i nostri modi di pensare ci separino.
Spero di essere stata il più possibile chiara, la ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Alessandra, sei stata molto chiara. Come mai i tuoi si comportano così?
Probabilmente in casa tua c’è sempre stato questo clima.
Da quello che scrivi si denota un carattere timido, insicuro e poco assertivo.
L’ assertività è l’ abilità di far ascoltare il nostro punto di vista, di avere il diritto di dire come la pensiamo,
di essere accettati, senza paura di fare qualcosa di sbagliato.
Questo non lo vedo da quello che hai scritto.
Tu hai riportato:“…il loro giudizio prevale sopratutto quando non acconsento alle loro continue richieste,
nonostante faccia sempre il possibile per loro.
Sono stufa di essere attaccata, non mi sento capita.
Ho provato a spiegare le mie ragioni con calma ma sembra che i nostri modi di pensare ci separino…”
Forse i tuoi sono abituati ad avere una Alessandra che non sa come farsi ascoltare e ne approfittano.
Non ti sembra che è giunta l’ora di vincere le tue insicurezze?
Come fare? Ci sono tante pubblicazioni.
Ma ancora meglio se ricorri ad un aiuto esterno. Non c’è solo da imparare tecniche,
ma bisogna anche eliminare gli ostacoli che impediscono una vita sana e assertiva.
Va bene? Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Amedeo dice
Mi chiamo Amedeo e ho 26 anni.
Spesso quando arrivo ad un grado di confidenza con una persona, che sia un amico o una ragazza, inizio ad adottare un atteggiamento incontrollato di accondiscendenza, per il timore che la mia opinione possa comportare l’irrecuperabile perdita di stima nei miei confronti. Spesso ho paura di avere confronti, non sapendo se questi possano poi rivelarsi costruttivi o meno.
Attualmente ho una relazione con una ragazza da un anno, lei cerca sempre di sapere ciò che penso e cerca di avere conversazioni stimolanti, io riesco a sostenere le mie idee fino ad un certo punto, dopodiché sopraggiunge la paura che ciò che dico la possa allontanare da me, anche se così non è. Anzi, mi rendo conto che è proprio questo atteggiamento a suscitare noia, fastidio e perdita di interesse nei miei confronti. Vorrei solo riuscire a togliermi dalle spalle questa paura che mi comanda e mi fa comportare come la persona che non sono, prima di perderla definitivamente e di perdere magari da qui in avanti anche altre persone che mi sono care.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Amedeo, scusa il ritardo della risposta.
Amedeo,sei un ragazzo molto insicuro. Hai pochissima stima e poco rispetto di te stesso.
Perchè hai timore che se dici quello che pensi ed esprimi la tua opinione gli altri non dovrebbero accettarla?
Non è così. Mica dici sciocchezze? Tu devi partire dall’ idea che non succede niente se ti fai vedere per quello sei. Quello che dici è la tua opinione, perchè
non dovrebbe essere presa in considerazione?
Amedeo, per riuscire ad toglierti “questa paura che mi comanda e mi fa comportare come la persona che non sono…“,
se non ci riesci da solo, devi chiedere un aiuto professionale, anche on-line. Queste sedute ti aiuteranno a non avere paura del giudizio degli altri,
imparerai ad acquisire le abilità sociali e ad essere un ragazzo assertivo (ovvero, a dire le nostre opinioni e i nostri diritti) senza timore di offendere gli altri.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Amedeo dice
Grazie dottore,
Ho già iniziato, anche se da poco, un percorso con una psicologa. Ovviamente le fondamenta di tutto questo vanno molto più a fondo di quanto mi aspettassi, sarà un percorso lungo, ma mi sento positivo.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Hai fatto bene, Amedeo. Speriamo vada tutto bene.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Sara dice
Salve,
Sto insieme da 4 anni con un ragazzo che è l’uomo perfetto in tutti i sensi, ma a causa di problemi famigliari passati e a causa del fatto che vive da solo da quando aveva 17 anni, alcune volte gli capita di svegliarsi alla mattina e “vedere” tutto buio, si sente vuoto e gli può durare giorni, l’unica luce dice che sono io e non sa come gestire queste giornate perché l’unica cosa che lo fa stare meno peggio è stare da solo, ma lui nonostante questo ha bisogno di me. Come posso aiutarlo?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Sara, scusa il ritardo della risposta.
Un ragazzo di 17 anni che vive da solo, si è chiuso socialmente, al mattino vede tutto nero e si è aggrappato a te, non è proprio il massimo della perfezione.
Sta vivendo un brutto momento di depressione. Sara, tu puoi aiutarlo a convincerlo di non chiudersi, di aprirsi con gli amici,di non scoraggiarsi.
Non è il caso di chiedere un aiuto professionale?
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Eugenia dice
Buonasera sono Eugenia da Milano ho 34 anni e nella vita sono stata sempre una donna credo insicura di me stessa tanto che in età più giovane se mi ritrovavo in posti con persone che conoscevo appena mi ritrovavo a non spicciare parola tutta la serata. Con gli anni fortunatamente un po’ sono migliorata anche la mia posizione lavorativa mi ha aiutata, anche se delle volte mi ritrovo in competizione con le mie colleghe e provare anche un senso di “rabbia” se fanno le cose migliori di me. Pur non volendo perché mi fa stare male questo sentimento ma non riesco a controllarlo anche se provo a tenerlo a bada. Comunque la situazione che mi spinge a scriverle è questa. Mi trovo in una situazione amorosa molto complicata. Va avanti da 3 anni lui si doveva sposare, abbiamo iniziato la nostra relazione alcuni mesi prima , con la premessa di lui che si sarebbe dovuto sposare per forza, ma che finita la “procedura”(chiamiamola così ) sarebbe poi tornato da me, è così e stato. Anche se non c’è mai stata una convivenza o una presentazione ufficiale diciamo che era con me per molto tempo, e quando volevamo solamente che la sfiducia e il risentimento ha deteriorato il nostro rapporto tanto da portarmi ad andare con un altro più e più volte , ma ogni volta tornavo da lui perché capivo che lui era ciò che volevo. Poi ogni volta c’erano le incomprensioni il rinfacciarsi a vicenda le nostre azioni. Fino a che in una di queste pause, lui dice, di avere avuto solo 1 rapporto occasionale con sua moglie. Bene , ora è incinta. La batosta è stata talmente grande che è come se mi fossi legata ancora di più a lui non riesco a lasciarlo andare ma ho attacchi di rabbia e ira che mi fanno stare malissimo e Che mi fanno tornare sempre tra le sue braccia per poi stare ancora più male di prima. Lui dice che risolverà anche questa cosa e tornerà ma io non gli credo più. Tutto questo mi sta creando uno stato d ansia incontrollabile non riesco ad uscirne anche se vorrei Mi sento persa e inadeguata con chi invece una vita normale c’è L ha. Cosa devo fare ? Grazie se risponderà.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Eugenia, hai scritto la stessa email due volte. Va bene,
Da quello che hai scritto posso vedere che sei una donna con poca stima di te stessa, poco cosciente dei tuoi
diritti. Ti contenti di così poco da accettare una relazione condivisa con un’ altra donna. E’ talmente strana la tua situazione da essere incomprensibile.
Accetti un uomo che sta per sposarsi con un’altra, che sta per avere un figlio e tu, Eugenia, persisti a restare in questa situazione.
Ti nascondi dietro un dito per non accorgerti del disagio e sofferenza che stai vivendo.
Guardati dentro, ascolta quello che stai provando. La tua mente ti sta dicendo:” Non va bene questa cosa. Sono arrabbiata. Non mi rispetto.
Non mi faccio rispettare!”. Non penso che questo è amore.
Io mi farei aiutare, Eugenia. Una terapia ti aiuterebbe a vincere la paura di essere abbandonata, ansia di rimanere sola. Ti aiuterebbe ad avere
più apprezzamento, più fiducia e più rispetto di te stessa.
Questo è il modo di vincere l’ insicurezza.
Ti saluto Cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
V dice
Salve, ho letto questo articolo per caso e ammetto che mi ritrovo in ogni frase da Lei scritta.
Sono una ragazza di 19 anni e vivo nella paura di essere giudicata negativamente da tutti. Questa parte di me si è manifestata soprattutto quando sono stata lasciata dal mio ragazzo un paio di anni fa e da allora oltre a non fidarmi pienamente della gente, metto in dubbio qualsiasi cosa gli altri facciano per me.
Ho notato che quando penso di fare qualcosa per evitare situazioni che potrebbero essere negative per me, accade esattamente quello che ho cercato di evitare, proprio come ha spiegato Lei nell’articolo.
Io ho provato in mille modi a cercare di rimanere calma in certe situazioni, ma prevale ogni volta la parte istintiva del mio carattere e attacco chiunque a prescindere da cosa mi viene detto. È come se la mia mente fosse in un circolo vizioso dove la mia consapevolezza di dover rimanere calma, alimenta la mia paura di sbagliare tutto e ottenere così proprio l’esatto contrario di quello che mi ero prefissata.
Premetto che ho fatto diverse sedute con uno psicologo e alcuni suoi consigli mi sono serviti, ma ancora non riesco a trovare una strada che possa aiutarmi a raggiungere un po’ di pace in me stessa.
Avendo letto il suo articolo chiedo se gentilmente, in base alle cose che le ho illustrato, mi potrebbe dare qualche consiglio.
La ringrazio anticipatamente di un suo cortese consiglio!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Veronica,
posso darti qualche consiglio, però sarebbe più utile per te trovare un aiuto.
Sei molto insicura e fragile. Hai sempre paura di sbagliare e basta poco per avere la sensazione di sentirti giudicata e attaccata.
Devi ancora lavorare su te stessa, per sgombrare gli ostacoli che ti impediscono l’autostima e l’ auto-accettazione.
Questo è il mio consiglio. Non ti scoraggiare.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Settembre Dolciastro dice
ciao
ho 40 anni e da sempre rovino le storie d’amicizia e d’amore. Sono molto insicura e ho sempre paura di essere abbandonata o rimpiazzata o tradita. Nella relazione divento insopportabile e il mio ultimo compagno adesso sta male a causa mia, l ho fatto sentire male esattamente come mi sentivo io da piccola a casa. Assurdo come una persona che dice o dovrebbe amarti invece può distruggerti. E assurdo che quella persona che odiavo adesso sono io per la persona che amo.
Come faccio a non ripetere questi schemi spontanei che mi portano sempre nella direzione opposta a quella che desidero? Faccio terapia da diversi anni ma le mie difficoltà sono rimaste e ora sono per l’ennesima volta sola. Penso di sopravvivere e mai di vivere veramente …..
Ho il pensiero che forse la persona che si innamora di te può aiutarti davvero ma è difficile e comprensibile che uno decida di mettersi in salvo anziché accettarti e con amore prenderti per mano.
Se ci fosse qualcosa la farei, sono stanca di non riuscire a costruire una famiglia, un affetto stabile e sereno; ne soffro tanto, anzi ne soffro doppiamente perché mi sento anche responsabile e in effetti lo sono, il mio compagno è cambiato molto a causa mia.
Adesso che sono grande e non più una ragazzina sono a rischio di una vita isolata e anche di perdere l’occasione di diventare una mamma.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Cara Settembre dolciastro, non so qual’è il tuo nome, ti ho chiamata così. Scusa il ritardo della risposta.
Sei stata molto chiara nel descrivere i problemi, le cause e cosa ti cagiona.
Il problema ti è abbastanza chiaro: è la storia che si ripete.
Appunto che sei grande e non una ragazzina, devi sforzarti a non rendere la vita difficile a chi ti vive al fianco.
Perchè succede questo? Perchè hai paura di innamorarti e vivere serenamente, senza ansia, il tuo rapporto affettivo?
Riguardo agli anni di terapia, io non sono per le lunghissime analisi. Se vedi che non ti aiuta, prova a cambiare. Le tecniche non sono tutte uguali.
Non ti scoraggiare.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di nunzio
Isa dice
Buongiorno, Dott. Di Nunzio.
Sono una donna e apprezzo molto l’articolo, che descrive in maniera semplice un disagio complesso da gestire. Mi ha colpito molto la frase “Rafforzare le aree di fragilità” e mi chiedevo se, ma proprio se, Lei potesse dare un consiglio da poter mettere in pratica. Io, purtroppo, mi sono resa conto tardi, delle mie fragilità e che, come dice Lei, non le ho mai curate bene e quindi si sono ingrandite. Abito all’estero ed ero decisa ad affrontare uno psichiatra in Italia (a volte ho mal di testa dal troppo rimuginare) ma a causa del virus ho dovuto rinunciare (o posticipare).
Saluti,
Isa
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Isa, grazie dell’ apprezzamento del mio articolo.
Isa, non hai dato altre informazioni di te, (residenza, età, ecc.) e mi è difficile darti consigli appropriati.
Sei cosciente che hai delle fragilità, che rimugini tanto da farti venire mal di testa. Sei anche convinta ad iniziare
una cura psicologica. Sono pienamente d’accordo con te che quando è necessario è buona cosa ricorrere ad un aiuto.
Il fatto della distanza e dell’ impedimento del virus non è un problema. Ora si possono fare terapie online, che fanno bene come
quelle fatte in Studio.
Non c’è motivo di rimandare a stare bene.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Clara dice
Salve mi chiamo Clara e ho 17 anni tra poco 18 sto passando un periodo abbastanza buio un periodo che sta durando un po’ troppo secondo me. Sono sempre stata una ragazza insicura ma non ci avevo mai dato peso diciamo, ho sempre sorvolato e lasciato perdere perché non mi creava nessun disagio visto che avevo amiche, famiglia che voleva bene ecc. però poi da quando ho mollato la scuola per motivi di inadeguatezza sono iniziati i problemi, il primo anno tutto apposto dal secondo anno che avevo mollato ho iniziato a chiudermi in me stessa e a non avere rapporti con nessuno. Ad oggi se devo parlare con una persona mi viene l’ansia la paura di risultare noiosa e che alla persona possa stare antipatica già dal principio, poi mi faccio sempre mille pensieri se magari quello che faccio o dico può dare fastidio alla persona con cui parlo, mille pensieri mille paranoie. Ho paura di impazzire non riesco a vivermi il momento in tranquillità pur volendo con tutta me stessa anche se riesco sempre a sorridere con tutti vorrei poter riuscire a parlare e mantenere una conversazione divertente e non noiosa. Ho paura di impazzire mi scusi per la lunghezza del testo
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Clara,
Stai passando un brutto periodo, vero?
Non è stata una buona idea quella di ritirarti dalla scuola, l’hai notato anche tu?
Clara, non si nasce sicuri e capaci, tu vorresti essere brillante, ma queste capacità e
abilità sociali si acquistano con la frequenza di altre persone, con prove ed errori. Praticamente si impara frequentando gli altri.
La persona timida e insicura tende ad evitare, a fuggire perchè teme di non piacere, di annoiare, di non essere interessante,
per questo ha paura di essere inadeguata e di non essere accettata. Non è vero. Non sono gli altri a rifiutarci, ma il nostro dialogo interno
negativo. Questo si comporta come una radio interiore che parla continuamente e ci ripete: “Non vai bene, Non piaci, sei noiosa,
non va bene come sei, le altre sono più belle, più sicure, ecc. ecc.
E’ proprio questo dialogo che ti blocca. Siamo noi stessi a darci limiti e inibizioni.
Non aspettare che ti passa l’ ansia per entrare nel mondo, Clara. Tutti siamo ansiosi, ma imparando possiamo essere più abili a livello sociale.
Devi accettarti così come sei. Vai bene così. Non fuggire.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M.Di Nunzio
Dario dice
Salve. Mi chiamo Dario e ho 16 anni.
Mi rispecchio in quasi tutto quello che ha detto riguardante la fragilità. Purtroppo non riesco ad essere contento di me stesso, ogni lato della mia vita fa schifo. Sono molto timido e riservato per via del fatto che io mi sento inferiore agli altri, che non posso competere con le altre persone.
Non ho mai saputo farmi rispettare dai miei compagni di classe. Negli ultimi anni di superiore ho avuto un compagno che non faceva altro che dirmi che devo maturare, che la mia mentalità è sbagliata per l’età che ho. Questo col passare degli anni mi ha portato a non accettare quello che sono,a pensare che sono una nullità. Vado dalla psicologa ormai da tre mesi e non so se questo col tempo mi aiuterà…
Cordiali saluti.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Dario, non ti abbattere e non ti scoraggiare.
Molti ragazzi della tua età hanno gli stessi problemi, sono timidi e insicuri. Molti nascondono la loro insicurezza dietro una facciata di spavalderia,
in realtà sono insicuri come te. Lascia perdere quel compagno che non ti aiutava, che ti ripeteva di maturare e ti lanciava un messaggio che non andavi bene.
Tu invece devi accettarti così, anche con le tue insicurezze. Queste si risolveranno con la crescita.
Continua il tuo percorso terapeutico.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Francesca dice
Salve dottore,in questo periodo della mia vita mi sento molto confusa e soprattutto ossessionata dal tempo,ho 32 anni lavoro da 10 anni e fidanzata da 15 anni,il mio sogno era fare un bel matrimonio e mettere su famiglia,è dal 2015 che chiedo questa cosa,ma il mio ragazzo non era pronto diceva bisogna aspettare il momento perfetto…finalmente avevamo programmato la data per quest anno ma ora con la pandemia che c’è..mi sa che dovremmo spostare data…questa cosa mi crea un ossessione che non riesco a mandare via e non faccio altro che incolpare il mio ragazzo che la colpa è sua perché se avessimo anche solo organizzato per L anno scorso tutto questo non ci sarebbe stato e che ancora non riuscirò a realizzare il mio sogno?vorrei essere in grado di metterci una pietra su e pensare è una cosa che nessuno si sarebbe mai Aspettato ma non riesco?come posso fare?grazie se mi risponderà
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Francesca, grazie per avere scritto.
Non posso che essere solidale con te. Un fidanzamento di 15 anni?! Ancora il tuo fidanzato non è pronto?
Come fai a mettere una pietra sù? A far finta di niente? Capisco il tuo risentimento.
Francesca devi cercare e devi chiedere i reali motivi dei continui rinvii. Senza paura. Se il tuo fidanzato non è pronto
a questa età è un immaturo oppure, scusa la franchezza, non tiene molto a questa vostra relazione.
E’ inutile nascondersi dietro un dito, per paura di risposte che non vuoi accettare.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Se state già vivendo una convivenza, si può anche soprassedere e aspettare. Però c’è il fatto che non rispetta la tua volontà,
questo è il problema. Francesca, se tu desideri il matrimonio lo devi pretendere.
Sabrina dice
Salve! innanzi tutto vorrei farle i complimenti per l’aiuto che ha offerto a tutti quelli che hanno commentato, mi è sembrato che le sue risposte fossero considerevoli e molto utili. Per questo, avendo bisogno di alcuni consigli, ho deciso di scriverle anche io a proposito di una situazione problematica che, pur mutando negli anni, mi tormenta da moltissimo tempo. naturalmente è connessa alla mia insicurezza, ma cercherò di essere più specifica e di raccontare anche un po’ quelle che io riconosco essere le radici di questa condizione, quindi chiedo scusa in anticipo se mi dilungherò molto. credo che tutto sia iniziato all’inizio delle scuole medie; ero una preadolescente e sapevo di non essere una gran bellezza, ma questo mi è iniziato ad importare solo quando ho constatato che conseguenze ciò aveva nel mio rapporto con gli altri. ero infatti molto brava a scuola, e per questo alcuni mi prendevano in giro definendomi “secchiona”, o comunque mi trattavano diversamente rispetto agli altri, e soprattutto rispetto alle ragazze che venivano unanimemente considerate carine. ho quindi attribuito la causa di ciò alla mia “bruttezza”, e questa convinzione si è profondamente radicata in me senza abbandonarmi nemmeno quando gli ambienti, i contesti sono mutati. crescendo i miei lineamenti si sono addolciti e ho iniziato ad apprezzare il mio aspetto fisico, ma dei problemi con i denti mi hanno costretto a tenere apparecchi per anni, e ciò ha fatto sì che fossi molto insicura del mio sorriso e quindi anche insicura nelle mie relazioni (specialmente quelle nell’ambiente scolastico). per compensare ho cercato di essere il più estroversa possibile, a volte con successo e conseguente soddisfazione, altre in maniera fuori luogo ed un po’ imbarazzante. comunque sia, due cose sono cambiate col tempo: 1) ho acquisito la consapevolezza di avere vari talenti, un senso dell’umorismo particolare ed una sensibilità che, oltre ad essere una specie di maledizione- visto che ho sofferto di più a causa di questa- era anche una splendida benedizione che arricchiva la mia persona e mi offriva l’opportunità di assaporare la vita più intensamente2) seconda cosa: l’accettazione del mio aspetto fisico, con sempre più conferme da parte degli altri, e la convinzione totalmente errata che l’unica cosa che si interponesse tra me e la bellezza, tra me e la spensieratezza, tra me e la felicità, fosse il mio temporaneo problema con i denti. quando ho tolto l’apparecchio ero la persona più felice del mondo, non ero mai stata così bella e raggiante ai miei occhi ed ero sicura che da quel momento in poi i miei rapporti con gli altri sarebbero stati molto agevolati, e che nessuno mi avrebbe disprezzato. per l’intera estate ci ho creduto pienamente, e tutto andava benissimo. ero davvero sicura di me, ho conosciuto molte persone, non mi preoccupavo troppo e mi compiacevo anche degli apprezzamenti da parte dell’altro sesso. e poi sono partita per l’America per l’anno scolastico, colma di entusiasmo ed ottimismo che ho rapidamente perso nei primi mesi. in un primo momento, contro ogni mia aspettativa, mi sentivo ignorata. persa l’energia e la sicurezza, i miei tentativi di conoscere gente sono divenuti goffi e alcune persone hanno cominciato persino ad evitarmi e a rispondermi male, credendo che fossi strana e stupida. particolarmente distruttivo per me è stato il rapporto con una ragazza francese che era ospitata dalla mia stessa famiglia. potrei scrivere un libro solo su questo, ma cercherò di elencare i motivi essenziali: 1) quando a malapena la conoscevo, mi ero ingenuamente confidata con lei e le avevo confessato tutte le mie insicurezze e paranoie. grandissimo errore, perché non soltanto aveva frainteso molte delle mie parole e creduto di aver perfettamente capito come stavo, ma pure mi rimproverava di non voler fare nulla a riguardo e di non sforzarmi di cambiare le cose, che mi dovevo svegliare, che non ero matura, che alla fine i mio problema era il fatto di non accettare che non ero la migliore di tutti come credevo, che dovevo aprire gli occhi e capire che il mondo non è tutto rose e fiori. In tutto ciò, io invece mi trovavo in un momento dolorosissimo, dal momento che ero come alienata da me stessa e dai rapporti, non riuscivo più ad essere la creatura ridente ed estroversa di prima e non sapevo più nemmeno chi fossi davvero- avevo capito infatti che la mia personalità, solarità era sempre dipesa dagli altri, dallo sguardo che mi rivolgevano: a seconda che mi apprezzassero o no, brillavo o mi spegnevo. Inoltre avevo compreso che la mia bellezza fisica costituiva sì un grande aiuto, ma che alla fine non poteva garantirmi l’amore e l’apprezzamento degli altri. so che è banale, ma per me invece crollava una grande certezza. E poi ero sola e dall’altra parte del mondo, terrorizzata di rimanerlo, e profondamente triste, come se qualcosa di ignoto fosse andato terribilmente storto. non mi sentivo vicina a nessuno, nemmeno alla mia famiglia ospitante. 2) questa ragazza era quindi perfettamente consapevole della mia insicurezza, e se ne è approfittata in vari modi. il principale era chiedermi alcuni favori a cui acconsentivo, senza acconsentire lei tuttavia quando avevo bisogno di qualcosa, poiché sapeva che non riuscivo ad oppormi. più volte anzi ha lasciato intendere che mi considerasse debole, sia a parole che a gesti. 3) quando ero con lei e discutevo con lei, avevo la forte impressione che mi vedesse vuota, priva di forza e attrattiva. soprattutto quando dibattevamo su un argomento qualsiasi, mi parlava come se dicessi cose banali e prive di fondamento, e mi ripeteva che avevo una mentalità chiusa e pareva che io cercassi di convincerla a tutti i costi (quando per me era esattamente il contrario).
Dopo due mesi non ce l’ho fatta più, e ho capito che alla fine dovevo semplicemente essere felice e fare quello che mi faceva stare bene, perché altrimenti avrei sprecato quello che poteva essere per me un anno meraviglioso e- cosa più importante- non sarei sopravvissuta andando avanti così. e qui ho in parte superato il mio malessere ed i pensieri ossessivi nel seguente modo: ho cercato di sentirmi semplice, e di vedere semplicità negli altri e nel mondo, e poi ho cercato di essere interessata, cioè di ascoltarmi e capire quel che voglio sapere, quel che voglio scoprire di chi e di cosa mi circonda. infatti, com’è naturale, in tale maniera non c’erano più parole vuote da parte mia, ma viva partecipazione, e questo si è riversato in un graduale miglioramento dei rapporti, anche con le stesse persone che mi avevano precedentemente disprezzato. ho guadagnato fiducia, mi sono goduta gran parte del tempo che aveva come meglio potevo e mi son fatta degli amici, ma la mia sicurezza andava e veniva, non era mai una cosa definitiva. Inoltre non ho mai sentito di essermi davvero vicina, legata a qualcuno fino all’ultimo periodo, in cui ho pure conosciuto e frequentato un ragazzo con il quale sono sempre stata benissimo e a mio agio. tornata in Italia poi, pensavo che ritrovare la mia casa e i miei amici mi avrebbe consentito di riacquistare la spensieratezza dell’estate precedente, ma non è stato così. la mia esperienza infatti mi ha consentito di crescere, ma mi ha anche lasciato dei segni con cui ora devo fare i conti, e spero un giorno di poter completamente risolvere la mia situazione. questi segni consistono appunto in una generale, onnipresente insicurezza che non trova una vera giustificazione logica. infatti mi stimo caratterialmente e fisicamente, non mi manca l’amore ed il supporto dei familiari e degli amici più stretti, né le conferme da parte dei ragazzi- anche se non ho avuto vere relazioni ma piuttosto rapporti occasionali, e in ogni caso sono sempre stata bene, anche quando non totalmente spontanea e a mio agio. Le vere ripercussioni di questa insicurezza infatti le ho constatate nel mio rapporto con le persone che non conoscevo bene o che non conoscevo proprio. perché in questo caso, eccetto che nei giorni in cui ero fiduciosa e spensierata, mi sentivo psicologicamente male, sia quando percepivo di essere un po’ ignorata, ma sia- cosa davvero paradossale- quando sapevo di essere stimata. come se avessi tanta paura di deludere le loro aspettative, mi struggevo per il fatto di non poter più esser la ragazza solare e simpatica che ricordavano. questo spesso ha provocato imbarazzo e mi ha allontanato da alcune persone. in breve, accadeva che d’improvviso mi cogliesse un malessere- quando ero sola o insieme agli altri- e non ero più in me, sentivo che le parole mie e degli altri erano vuote, e avevo un terribile desiderio di abbassare lo sguardo e chiudermi in me. Credo che l’essenza della mia infelicità ora sia la conflittualità tra il mio desiderio -di vivere, essere me stessa, conoscere gli altri, amare, capace di difendere la mia posizione ed i miei interessi- e questa maledetta insicurezza, che a volte mi fa sentire totalmente nuda. Spesso sono triste di essere insicura, o peggio, insicura di essere insicura, visto che questo minaccia la mia serenità e la mia immagine agli occhi altrui. Sono triste, insomma, del fatto che la mia insicurezza fa sì che io sprechi tempo e- cosa più grave- sprechi me stessa, le mie qualità e le mie opportunità. Vorrei solo tornare quella ragazza spensierata e serena dell’estate precedente alla mia partenza e conservare soltanto la ricchezza della mia esperienza, e non l’ansia inutile e dolorosa. So che non si può dimenticare né cambiare il passato, ma vorrei capire se c’è la possibilità per me di far sì che il mio presente sia sereno. La mia domanda allora è: cosa devo fare? Perché la situazione va avanti da molto, ora ho 18 anni e ho paura che in futuro questo continui a crearmi problemi o che peggiori. Non so come comportarmi con il mio problema. Non so se scacciarlo dalla mia testa sia davvero un bene oppure un danno, nel senso che non so se il problema stesso sia aggravato dal fatto che io ci pensi- infatti la mia insicurezza si manifesta spesso sotto forma di pensieri ossessivi- o se possa beneficiare di una riflessione. Non so nemmeno se sia una questione di tempo o no, non so se possiedo gli strumenti per superare questa crisi o se sarebbe meglio iniziare un percorso con uno psicologo. Poco tempo fa sono andata ad un consultorio, ma la psicologa non ha risposto davvero a nessuna delle mie domande, nemmeno quella sulla necessità o meno di uno psicologo. Spero con tutto il cuore che lei possa in qualche modo chiarirmi le idee, e grazie mille per aver letto fin qui!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Sabrina, questa è una delle lettere più lunghe mai ricevute.
Per favore, evitate questa cascata di parole, riassumete il problema, tanto si capisce ugualmente.
Ok.Il tuo problema di fondo è l’ insicurezza. Insicurezza derivante dall’ accettazione del nostro aspetto, accettazione da parte degli altri,
accettazione del cambiamento di noi stessi, problema di essere accettati da chi ci sta vicino. Tante volte succede che,
nonostante tutto va bene, il rapporto affettivo, il rapporto con l’ambiente, con i genitori, ecc. siamo insoddisfatti e insicuri? Vero?
Come mai? Questo succede perchè stai vivendo la fase dell’ adolescenza (18 anni), una fase di crescita e di transizione. Una fase di cambiamento
in cui nulla è definitivo. Dobbiamo accettare l’ insicurezza. Con l’ ingresso nella fase adulta le cose saranno sistemate e tu sarai più sicura.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Sara dice
Buonasera, spero davvero di ricevere risposta poiché sono davvero disperata. È un po’che sono alla ricerca di articoli del genere e in particolare in questo mi rispecchio perfettamente nei “sintomi descritti”. Il mio vero problema è che non so da cosa dipenda la mia insicurezza, perché fino a qualche anno fa mi sentivo invincibile ed ero convinta di avere una forte autostima, poi una volta iniziata la relazione con il mio partner tutto è cambiato. Sono sicura non sia colpa sua, probabilmente è una coincidenza, perché mi tratta come una principessa. Ho sempre dato la cosa ai miei genitori che mi hanno sempre fatto sentire inferiore, ho passato tutta l’adolescenza cercando di renderli fieri di me ma ogni volta ero sempre un passo indietro; frequento l’università e nonostante i bellissimi voti sono sempre insoddisfatta ….aiuto, sento di stare sprecando del tempo prezioso
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Sara, scusa per il ritardo. Mi dispiace non aver potuto rispondere alla tua accorata lettera.
Il tuo problema di insicurezza può dipendere dal tuo passato. Tu stessa hai detto che durante l’ adolescenza soffrivi
della mancanza di consensi dei tuoi genitori. Anche questo senso di insoddisfazione che provi, nonostante i bei voti che prendi all’ università,
può derivare dal quel motivo. La mancanza di riscontri positivi, di approvazione e legami caldi di approvazione è facile che crea scoraggiamento.
E’ come se tu dicessi a te stessa: “Tanto a che serve…!”.
Anche la tua ultima frase che hai scritto: “sento di stare sprecando del tempo prezioso…”, deriva dall’ abbattimento e
dalla demoralizzazione che hai vissuto in passato.
Sara, devi vincere questo stato d’animo. Ora devi essere te stessa a festeggiare i tuoi successi, a cogliere le cose positive che
hai in te e nella relazione col tuo ragazzo. Va bene?
Non ti scoraggiare. Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Anna dice
Mi chiamo Anna leggendo mi sono rispecchiata in quasi tutto quello che e stato riportato, questa fragilità ho iniziato a provarla verso i 14 anni attraversavo un periodo un po’ difficile , genitore poco presente ed interessato, madre alcolizzata più fratello autistico , sono stati anni difficili sono dovuta crescere in fretta per aiutare la mia famiglia , ma se in casa riuscivo ad avere controllo incontravo molta difficoltà a socializzare ,perché venivo presa poco sul serio solo perche sono per metà straniera. Fortunatamente ho trovato delle vere amiche e siamo amiche tutt’ora a distanza di anni . Con loro e tutto normale ma col resto del mondo e difficilissimo ultimamente mi sono accorta che mi prendono dei veri e propri attacchi di panico fiato corto il cuore in gola , mancanza di concentrazione in pratica e un blackout interno per non parlare delle paranoie quelle so o le peggiori . Questo mi fa sentire impotente, a lavoro mi sembrava di combattere contro un mostro sto mostro che sale ogni volta in superficie, questo mostro mi impedisce di vivere una vita serena .
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Anna,
non è stato un bel passato il tuo, vero? Hai passato anni difficili, con responsabilità e poche gratificazioni.
Però nonostante le difficoltà sei riuscita a socializzare e farti delle amicizie.
Anche se non è stato possibile in passato, ora è tempo di prenderti cura di te stessa. Le sofferenze e gli attacchi di
panico ti dicono proprio questo: “Guarda che ci sono anch’io!”.
Perchè non ricorri ad un aiuto e un supporto psicologico? Questi problemi di cui soffri
non vanno via da soli.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Federica dice
Buongiorno spero tanto in una sua risposta. Soffro d ansia da sempre che mi si è accumulata col tempo in particolare da quando ho conosciuto il mio attuale compagno il wuale si è preso un periodo dinpausa proprio perchè secondo lui trasmetto ansia ed è vero. Sono una persona molto insicura con la paura di essere abbandonata da un momento all altro. Con lui ero diventata una cosa allucinante della serie ipotesi se non mi chiamava ad una determinata ora come detto andavo in panico e cominciavo a tartassarlo con squilli e messaggi. E giustamente dopo più di due anni di è allontanato. Ieri nonostante stia già facendo da sola fi trovare un modo per cercare fi eliminarmi l ansia mi ha detto di muivi che trasmetto ansia. Come posso fare per controllarla ed evitare di trasmetterla??? Lui nonostante tutto so che anche se non di esprime prova ancira qualcosa per me. Io fin da piccola mi soni semore sentita inferiore rispetto agli altri a causa dell educazione ricevuta. Soffro di psicosi di doppia personalità e sono una borderline. Ho davvero bisogno di aiuto e di capire come non trasmettere ansie. Grazie mille se mi vorrà aiutare. In quello che lei ha scritto mi ci rispecchio in pieno
Dott. Mario Di Nunzio dice
Federica, capisco la Tua sofferenza.
Devi avere pazienza, tranquilla e cercare di non assillare il compagno.
Devi seguire il trattamento farmacologico. Questo aiuta a stare più tranquilla.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Roberto dice
Buona sera mi chiamo Roberto ho 25 anni e sono di Palermo, ho letto il post e devo dire che mi rispecchio molto, oltre ad essere insicuro ho anche molta ansia anche nel fare le cose più semplici, evito i rapporti con amici perchè penso di essere preso in giro appena do le spalle, ho molta paura ad uscire di casa, ogni volta che devo uscire ho sempre ansia, e molta paura, evito i social network perchè ho paura che possano decidermi, non ho autostima di me stesso, penso sempre di fallire in qualsiasi cosa faccia, evito sempre di stare con le persone e invento scuse di ogni tipo.. mi sento morire dentro, non so più cosa fare o cosa pensare, sono stanco di tutto questo e vorrei poter cambiare.. ma ripeto non so cosa fare o come cominciare, ho bisogno di aiuto ho troppe paranoie in testa, troppa ansia, e troppa paura.. la ringrazio semmai risponderà a questo commento..
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Roberto, grazie per avere scritto e avere apprezzato il mio articolo.
Roberto, i problemi di insicurezza personale e bassa auto-stima posso assicurarti che non dipendono da quello che siamo,
se abbiamo o meno certi requisiti, o da quello che ci dicono gli altri.
Dipende da un automatismo mentale, da pensieri,convinzioni negativi e dal giudizio negativo su noi stessi. E’ solo da questo che costruiamo
il nostro apprezzamento e auto-stima.
La mente è come una radio, parla, parla, parla e, allo scopo di difenderci (?), non fa altro che parlare male di noi.
Sicuramente i tuoi pensieri sono di questo tipo: “Non vai bene”,”non sei sicuro di te”, “sei goffo e imbranato”, “gli altri sono più
sicuri”, ecc. ecc. Sicuramente questa radio mentale e queste convinzioni parlano male, sembra che vogliono aiutarti, vogliono difenderti da pericoli sociali,
ma ti chiudono in casa. Il problema non sono gli amici, le ragazze e conoscenti, ma questi pensieri che ti hanno catturato e accalappiati.
Noi siamo portati ad ascoltare questi pensieri, pensiamo che parlano per il nostro bene. Invece questi creano un automatismo che ti porta ad ubbidire senza
discutere a loro.
Come fare a disinnescare questi pensieri?
Cosa facciamo quando la radio trasmette qualcosa che non ci piace? Non l’ ascoltiamo.
Ci concentriamo nelle nostre cose,pensiamo a risolvere i nostri problemi senza tener conto della radio che parla in sottofondo.
E’ difficile? All’ inizio è un po’ difficile, poi con la pratica si impara.
Se non riesci da solo, rivolgiti ad un terapeuta esperto di terapia ACT, Ok?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Alice dice
Buongiorno mi chiamo Alice, ho 21 anni, ho riletto molte volte questo articolo è mi sono rivista in quasi tutto, non ho mai avuto l amore di una madre, non mi ha mai voluto bene, mi ha sempre fatto sentire come una nullità, sono sempre stata una ragazza insicura chiusa in me stessa, sono sempre stata sminuita da tutti, derisa dalle persone che più credono vicine a me, mi da la colpa di non riuscire a trovare un lavoro, quando sto facendo di tutto pur di riuscirci, da molto tempo perso che debba smettere di provare i sentimenti perché sono inutili per una ragazza come me, sola insicura
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Alice,
una brutta storia la tua, è comprensibile sentirti in questo stato. Però non devi scoraggiarti, non devi sentirti inutile, derisa e sminuita.
In questa tua situazione sei molto dipendente dagli altri, mentre la forza e la stima la devi trovare in te stessa. Non devi ascoltare più
quel dialogo interiore negativo, quella specie di radio interiore che non fa altro che parlare male di te, disprezzarti e impedirti di
fare qualsiasi cosa.Non gli devi credere, attieniti a quello che riesci a fare tu, non il giudizio degli altri.
Tu non devi chiedere permesso a nessuno. Lasciati scivolare via le critiche, non le ascoltare. Cerca piuttosto di vedere cosa puoi fare
per portare um cambiamento alla tua vita. Stai studiando? Insomma impegnati in qualche cosa.
Lo so che è difficile, ma se smetti darti negativamente addosso, qualcosa di buono comincerà a venire.
Fammi sapere. Ok.?
Dott. M. Di Nunzio
Alessandra dice
Buonasera, le scrivo perché mi ritrovo in molte cose che ha scritto, premetto che sono sempre stata una persona fragile a livello emotivo ma ultimamente è peggiorata la situazione. Il tutto è dovuto dalla pressione che percepisco dal mio nucleo famigliare perché non riesco a trovare un lavoro nonostante ce la stia mettendo tutta per trovarlo. Come potrei fare per cercare di viverla il più serenamente possibile?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Alessandra, non mi hai detto la tua età.
In base a quello che riferisci possiamo vedere che la tua famiglia è po’ cattivella, Vero?
La famiglia deve sempre accettare i componenti. Che significa che siccome non lavori ti creano pressione?
Devi costruire la tua autostima ed essere meno fragile, altrimenti diventi troppo dipendente dagli altri.
Alessandra hai riferito poche informazioni, non sono in grado di darti consigli opportuni al tuo caso.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Giuseppe dice
Buongiorno Dott. Di Nunzio, mi chiamo Giuseppe e vivo in Veneto, ho 50 anni. Leggendo e rileggendo questo suo post mi sono identificato completamente o quasi nelle caratteristiche della persona fragile e insicura. Infatti convivo ancora con la mia anziana e parzialmente invalida madre. Svolgo un lavoro precario che non riesco più a sopportare : operatore socio-sanitario, mi occupo di disabili ma lo stress e il burn-out mi hanno fatto allontanare parzialmente da questo lavoro sottopagato che ho sempre considerato un ripiego. Se sopravvivo è grazie a mia madre. Sono ovviamente single da una vita sebbene abbia avuto qualche breve relazione (pochissime) ma sempre senza futuro. Anche da giovane e giovanissimo non ho mai avuto successo come possibile compagno/partner, questo a causa di una bassa autostima alimentata da insuccessi scolastici e scuole non adatte. A causa di ciò i sensi di colpa per aver deluso le aspettative paterne prima, e la profonda insoddisfazione personale poi, mi hanno sempre fatto sentire “indegno” e vergognoso dei miei fallimenti.
I problemi scolastici sono poi diventati lavorativi : l’attuale impiego come operatore socio sanitario è stato un ripiego giacché anni addietro lavoravo in un settore completamente diverso ma di cui ero nauseato (operaio nel settore lapideo). Settore in cui non vedevo prospettive, inoltre la pesantezza fisica unita alle oggettive condizioni di scarsa salubrità del luogo di lavoro mi hanno fatto abbandonare tale ambiente per sempre. Senza un riferimento (mio padre era già scomparso) ho dato stupidamente retta ai consigli di un conoscente a me simile come problematiche esistenziali e lavorative da cui la sciagurata scelta di essere operatore socio sanitario. Nonostante ciò anno dopo anno cominciai a recuperare gli anni di studio persi : dopo il diploma di maturità venne la laurea ma a 37 anni e con una laurea “debole” le uniche possibilità erano di aprire p.iva e andare a fare il rappresentante a provvigione. Cosa che ho fatto ma ho capito molto presto di non esservi tagliato, oltre a non saper gestire l’ansia che l’incertezza di un lavoro simile genera. Successivamente ho provato a riciclarmi come formatore (l’ennesimo ripiego) ma nonostante l’energia per garantirmi continuità lavorativa ho raccolto poco, molto poco. Deprimendomi. Del resto sono impieghi per liberi professionisti con anni di esperienza sul campo, cosa che io non potevo vantare.
In tutti questi anni privi di senso il confronto con i coetanei mi ha sempre fatto vergognare di me stesso. Tutti i vecchi conoscenti li ho visti crescere come adulti, dapprima realizzati affettivamente e compiuti come lavoratori (quindi uomini completi e non “a metà” come me) per poi diventare mariti o compagni con una famiglia voluta e costruita.
Ma riconosco che me la sono in parte cercata, ho preferito non assumermi fin da adolescente determinate responsabilità per poi crogiolarmi nel rimpianto, nel lamento, nei sensi di colpa e nella depressione.
I fallimenti non sono mancati ma questo perché ero lontano da me, stupidamente ho seguito i consigli di persone “esterne” giacché la conoscenza di me stesso era scarsa e l’insicurezza altissima. Come ora. Infatti sono bloccato da anni, fermo, invischiato in una palude esistenziale priva di senso, con una madre anziana che rappresenta l’unica persona con cui avere un dialogo e con cui posso confidarmi ma fino ad un certo punto : non mi va di vuotare il sacco dei miei malesseri e amarezze, alla sua età non lo merita anzi meriterebbe di meglio da suo figlio.
Quando vedo una donna che mi piace scappo da lei, evito che mi possa chiedere : “Che lavoro fai, vivi da solo..?”. Sono bloccato nelle mie paure, nella paura di un futuro minaccioso, attirato dalle “distrazioni” anziché concentrarmi sul presente, ma l’angoscia e il disagio di affrontare una realtà ormai labirintica mi porta a lasciar correre.
Mi sento svuotato e isolato giacché le poche amicizie di un tempo sono scomparse da anni anche per evitare confronti per me devastanti, e di crearmene di nuove mi è impossibile : sento di essere, apparire “strano”, poco credibile, come uno sfigato di mezza età, forse patetico. E mi aggrappo al passato. Da decenni lo commemoro masochisticamente recandomi nei luoghi per me simbolici in cui ho vissuto emotivamente determinate situazioni. Spesso negative. Mi ci rifugio durante le mie crisi e sento che ho perso me stesso, continuo a perdere me stesso, ripenso a quando ero lì, più giovane, più coglione di adesso ma con qualche speranza in più. Fuggo dal presente in questo modo, anche perché di trovare motivazioni per me è quanto mai arduo. Penso si chiami accidia, come mio padre mi disse molto duramente in alcune occasioni, stanco degli insuccessi scolastici e della mia inerzia. Avrei voluto vederlo orgoglioso di me.
Cosciente del malessere ho frequentato per alcuni anni dei corsi sull’autostima ma di risultati ne ho visti pochi a parte la crescente consapevolezza cioè un sempre più visibile filo che collega anni, persone, relazioni, luoghi di lavoro, non-scelte e stati d’animo.
A questo punto cosa posso fare prima di darla vinta ai miei maledetti demoni ?
Pensa che la situazione richieda l’intervento di un professionista ?
La ringrazio per la risposta che vorrà darmi in merito scusandomi per la prolissità.
Giuseppe
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giuseppe,
ho letto con attenzione il tuo lungo sfogo.
Sai bene che continuare a dare attenzione ai nostri errori e alle nostre debolezze e manchevolezze, non aiutano a conquistare quello che desideriamo dalla vita.
Piangersi addosso e guardare indietro nella tua vita ti deprime e non ti aiuta affatto.
Tu stesso hai detto: “Ma riconosco che me la sono in parte cercata, ho preferito non assumermi fin da adolescente determinate responsabilità per poi crogiolarmi nel rimpianto, nel lamento, nei sensi di colpa e nella depressione.”
Avere 50 anni non significa che non si può cambiare. Non è questione di età, il problema che ci frena sono i limiti che abbiamo posto alla nostra vita.
I nostri nemici sono le convinzioni negative che abbiamo di noi stessi.
Sia attraverso letture, corsi o un aiuto professionale ti può essere d’ aiuto ad accettare te stesso e ad eliminare i blocchi che ora ti sembrano insormontabili.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Giuseppe dice
Anzitutto la ringrazio per la disponibilità. Sì… i miei limiti sono le mie paure, il sentirmi inadeguato ai contesti, alle situazioni e alle persone. Tutte zavorre che trascino da molti anni sfiancandomi.
Le dirò, di pubblicazioni sull’autostima, self-help e via dicendo ne ho divorate a decine, alcune di una superficialità irritante altre invece utili e scritte con la giusta concretezza. Il problema è la loro genericità : si rivolgono alla massa. Idem dicasi per un qualsiasi corso sebbene specifico e ristretto ad un gruppo di persone. Da solo mi è difficile sbrogliare questa matassa, ci provo da tempo e penso debba confrontarmi con una persona preparata. Certo i criteri da considerare per scegliere il professionista più adatto mi risultano un po’ sfuggenti : per me è la prima volta e non vorrei scegliere alla cieca. Esistono dei parametri generali da tenere presente in casi come questi ?
La ringrazio ancora
Giuseppe
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giuseppe, capisco i tuoi dubbi sulla scelta.
Però cerca di moderare le tue perplessità. Quando si fa una terapia ‘non si spara nel gruppo’, è sempre adatta a quel paziente.
Cerca qualcuno che ha scritto su quell’ argomento, così puoi renderti conto se quello che dice è adatto a risolvere i tuoi problemi.
La cosa che aiuta di più quando cerchiamo un aiuto, è quella sensazione profonda che sentiamo, che possiamo fidarci e che sa capire.
Questo funziona anche dalla prima telefonata.
Se non funziona dipende da noi stessi, dalla nostra personale sfiducia. Allora bisogna vincere questa ritrosia e affidarci.
Va bene? Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
NopeBoomer dice
È normale che penso che avere una cotta sia la sensazione più brutta del mondo? Mi spiego meglio: è da un mese che ho una cotta per un collega di lavoro e ogni volta passo dal sentirmi euforica quando siamo assieme in turno a diventare gelosa e insicura (per praticamente uno sconosciuto!). Non avevo una cotta da almeno 7 anni e prima mi sentivo benissimo, mentre ora mi sento proprio che non valgo abbastanza. Come posso migliorare o agire?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Scusa, non hai scritto nome ed età, quindi non so come consigliare.
Come migliorare ed agire? Una buona stima e fiducia in noi stessi non crea insicurezza e gelosia. Il fatto di non provare
certi sentimenti da 7 anni, non vuole significare nulla sulla nostra capacità di avere serenamente un buon rapporto affettivo, stare bene e avere fiducia
del partner.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Donato dice
Ciao io dopo esperienze negative sul lavoro e un piccolo trauma con punti di sutura mi sono un po scoraggiato e addirittura mi freno come una paura e ho un blocco ad andare a colloqui o incontri per lavorare negli hotel, ho questo freno e non ci vado. Cosa succede? Come si può risolvere? Grazie in anticipo !!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Donato,scusa la risposta con un po’ di ritardo.
Bisogna rimuovere la tendenza a scappare ed evitare. In questo modo i blocchi non vanno via, anzi le situazioni diventano più ardue e
ci appaiono più difficili da superare.
E’ normale essere un po’ scoraggiati dopo le esperienze negative, ma non bisogna bloccarsi.
Le esperienze devono servire a rafforzare il nostro carattere ed evitare gli errori fatti.
Se vediamo che nonostante tutti gli sforzi e i tentativi sono gravosi, difficili e non sortiscono alle nostre necessità e desideri
è bene chiedere un aiuto professionale.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Mrik3 dice
Salve,
Sono in un periodo stressato, fra pochi giorni dovrò affrontare gli esami di geometra, ho 21 anni.
Non sono voluta andare all’università per paura di non riuscire a concluderla, ho preferito scegliere la via breve per entrare subito nel mondo del lavoro. Ad oggi, leggendo quanto scritto sul questo sito, mi rendo conto di essere un persona veramente fragile, insicura e piena d’ansia. E’ da un paio di giorni che ho l’ansia, ho paura di non passare gli esami ma ho anche paura di passarli, per il futuro. Ho paura perché, non so come e cosa farò un domani, se farò successo o mi ritroverò a non fare nulla. Sono insicura di me stessa, vedo gente che si laurea e io no.. Tutto questo sta incidendo sulla mia vita, faccio difficoltà a fare anche semplici cose, faccio difficoltà a studiare, a ricordare, sono demoralizzata e senza voglia di fare. Non so proprio come smuovere questa situazione.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marika, grazie per avere scritto.
Sei una ragazza molto insicura, ma sei lucida e ti rendi conto degli errori che il tuo senso di insicurezza ti costringe a fare.
Come si suol dire ti fasci la testa prima di cadere, già ti prepari agli insuccessi futuri.
Cosa ne sai del futuro? Può darsi che le cose non vanno nel verso negativo che pensi tu.
Sei giovane, puoi crescere e cambiare in meglio. Se ti interessa puoi anche andare all’ università, se è questo che desideri.
Devi acquistare maggiore fiducia e autostima.
Se necessario chiedi un aiuto professionale.
Va bene? Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Da Roma dice
Scrivo questo commento più come uno sfogo personale. Sono stato da sempre una persona fragile, ma come ha raccontato la ragazza prima di me, per tutta la vita ho lottato e sono andato avanti a testa bassa. Avevo fatto della professione il mio motore per spingermi avanti e la rabbia è stato il mio carburante. Dopo aver passato un’infanzia un po’ instabile, devo ammettere che a partire dalle scuole medie la mia vita è migliorata parecchio. Le superiori sono stato il mio periodo migliore, stavo benissimo con me stesso ed anche con gli altri. Anche dopo le superiori sono stato bene, ma la svolta positiva arriva attorno al 2004 quando inizio a lavorare SERIAMENTE. Dal puto di vista lavorativo è stato un rapido crescendo, il 2007 è stato il picco dove guadagnavo più dei miei genitori messi assieme. Attorno al 2008 decido di iniziare la mia avventura in solitaria, 2009-2010 sono gli anni della mia fama internazionale: guadagno molto bene e sono felice.
Poi però accade qualcosa.
Il 2010 è stato un anno molto stressante, sono accadute una serie di eventi negativi, il 2011 la cosa viene rincarata con altri eventi negativi, che capitano anche ai miei genitori.
Mi trascino avanti a fatica e a 33 anni la mia vita improvvisamente cambia.
Un giorno dove lo stress aveva raggiunto livelli apocalittici, ho quello che probabilmente posso definire un attacco di panico, seguito da un breve stato psicotico e da quel giorno la mia vita è cambiata. La fragilità è uscita fuori con tutta la sua forza, ho cercato di reagire ma non riuscivo ad arginare i danni e a tornare quello di prima. Passano gli anni, divento sempre più ansioso, depresso, non riesco a riprendere il mio lavoro, perdo le amicizie, perdo il lavoro, perdo la sicurezza personale, divento fragilissimo, davanti a me vedo solo negativo, non provo più piacere in nulla, NULLA!!! Guardare un film, giocare col computer, uscire con gli amici, mangiarsi una pizza, ormai niente mi appassiona, niente mi conforta, sono sempre insicuro, pauroso, timoroso … FRAGILE.
IO, che ero una persona che si lasciava scivolare tutto addosso, se mi offendevano neanche ci stavo male né tantomeno reagivo, ero sempre sicuro di me stesso e concentrato sui miei obiettivo, adesso a 40 ANNI NON MI RICONOSCO PIU’.
In questi anni ho letto di tutto e di più, studiato psicologia, neuroscienza, buddismo, fatto attività fisica, palestra: non sono più tornato lo stesso, quello di un tempo. Ho periodi più o meno lunghi che durano al massimo 4 mesi dove mi sento sulla strada del recupero, anche cambiando nuovi tipi di attività mai fatte prima, ma poi improvvisamente ricado nell’oblio, spesso senza che sia accaduto qualcosa di spiacevole nella mia vita, spesso neanche senza attivare pensieri negativi; semplicemente un giorno mi sveglio “con la luna storta”, così il giorno dopo, così il giorno dopo ancora e dopo 1 settimana sono dinuovo punto e a capo.
Just my 2 cents
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve, non so come chiamarti, non hai messo il nome.
Rispondo con qualche giorno di ritardo. Chiedo scusa.
Sembra che hai vissuto una lunga vita, invece sei solo a metà. Hai vissuto una fase di vita esaltante, poi sei caduto nello stress e depressione.
Le sensazioni che descrivi sono tipiche della depressione. Hai avuto periodi di super lavoro, con tanto stress. Praticamente hai avuto un crollo.
Da quello che scrivi ci sono stati momenti particolari, come nel 2010, alla tua età di 33 anni e altri momenti che hanno messo a dura prova la tua resistenza.
Ma non hai fatto nulla dal punto di vista terapeutico? Non hai richiesto nessun aiuto?
Se non l’ hai fatto, ora è il momento. Questo è il mio consiglio.
Parlare con qualcuno aiuta molto, anche online.
Chiudersi in se stessi ed evitare di vivere non serve a nessuno.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Da Roma dice
Salve dottore, grazie per la risposta, che leggo solo ora per caso.
Si, sfortunatamente la depressione mi domina. Quando leggo articoli che parlano di depressione, mi sento immediatamente meglio perchè capisco di avere questa “malattia” visto che ne ho tutti i sintomi tipici: tranne l’autolesionismo e i pensieri suicidiari, i restanti sintomi li ho pressochè tutti.
A onor del vero sono sempre stato una personalità depressa, anche da adolescente, però mentre prima l’umore nero e la voglia di isolarmi mi portava a coltivare le mie passioni, a leggere, a studiare, a migliorarmi, insomma una “depressione culturale”, se possiamo definirla così. Adesso invece la depressione mi ha paralizzato, bloccato, completamente annichilito, faccio pensieri depressi costantemente, faccio fatica persino a guardare un film in TV per intero; mi sento alienato seppur la gente quando mi vede e scambia 2 chiacchiere, sembra contenta di interagire con me, mentre io mi sento un ermarginato che dovrebbe essere allontanato da chiunque.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve, la depressione purtroppo non va via da sola.
Perchè non richiede un aiuto specialistico, anzichè subìre e soffrire inutilmente?
Un aiuto terapeutico insegnerà come si fa a spegnere quel dialogo interno negativo, quella specie di radio interna , sempre accesa, che
non fa altro che parlare male, ricordarci che non andiamo bene, che gli altri sono superiori, che le cose andranno sempre peggio,
ecc. ecc. Imparando a non tener conto di questa radio,di questi pensieri automatici, impareremo ad accettarci e ad apprezzare noi stessi,
la nostra persona, come siamo e tutto quello che facciamo.
Che ne dice?Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Michela dice
Salve dott. Di Nunzio
Scrivo per raccontare la mia esperienza a chi ha scritto e a chi capiterà qui in futuro, e fare una precisazione finale. Sono 24 anni che affronto la mia fragilità ed insicurezza, sia da sola che con l’aiuto di psicologi e psicoterapeuti. Non mi sono mai arresa e mai lo farò. Questo lavoro su me stessa mi ha permesso di avere una vita normale, fatta di amici, marito, figli e lavoro. Sono partita dall’avere paura di farmi vedere in faccia dalle altre persone, tanto che mi spostavo solo su stradine secondarie e deserte per andare da casa alla biblioteca, a non avere problemi a parlare con chiunque ed in qualunque situazione e tanti altri episodi che non sto ad elencare per non dilungarmi troppo. Quindi è possibile uscirne, ma ci vuole uno sforzo enorme, motivo per cui sono molto orgogliosa di me stessa. Però c’è un punto che voglio precisare, resto sempre diversa e in qualche modo fragile, solo che ora reggo il dolore. È come affrontare una dipendenza, non si può mai abbassare la guardia o si rischia di ripiombare nel circolo vizioso dell’isolamento. In realtà noi “fragili ed insicuri” saremo sempre diversi, ma dopo un percorso lungo e faticoso, posso dire che la mia diversità mi piace ed è utile al mondo, le persone sensibili servono al mondo, non dimenticatelo mai!
Dovete buttarvi, non c’è altro modo, una volta, due volte e cento volte, fino a quando non farà più paura.
Un abbraccio a tutti.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Michela, la tua è una bella testimonianza. Non bisogna arrendersi.
Sei partita che eri una ragazza timida, fragile e vergognosa, ora hai fatto tante cose, hai acquistato fiducia in te stessa,
hai amici, marito, figli e un lavoro. Complimenti.
Hai ancora un po’ di timori e pensi che sarai ancora fragile e insicura. Questo non è detto.
Perchè ti senti diversa? Perchè sei sensibile? Questo non è un handicap, ma una qualità.
Hai ragione quando dici che bisogna provare tante volte. In questo modo si affrontano le paure.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Vanessa dice
Buonasera,
Mi chiamo Vanessa e ho 20 anni.
Le scrivo perché, proprio nell’ultimo quarto d’ora, ho ancora una volta avuto prova di quanto ciò che ha scritto nell’articolo mi rispecchi alla perfezione.
Da che ho ricordo, ho passato tutta la vita a cercare di plasmare il mio carattere, a “migliorarlo”, a renderlo più adattabile alle varie persone, e tutto perché sin dall’asilo sono stata “respinta” dai miei compagni per motivi ancora poco chiari.
Credevo che così facendo avrei risolto il problema, che sarei finalmente piaciuta alle persone, ma andando avanti con gli anni mi sono resa conto che, invece, le cose non hanno fatto altro che peggiorare.
Già alle medie ero io a respingere gli altri, poiché mi sentivo troppo diversa da loro, fuori luogo.
Alle superiori tanto peggio.
Per quanto cercassi di stringere una buona amicizia con quelle poche persone di cui mi fidavo abbastanza, non riuscivo a ottenere la giusta sintonia… Ancora troppo diversa.
Mi sono chiusa sempre più in me stessa, ci sono stati momenti davvero pessimi.
Sono diventata sempre più insicura, “fragile”, a ogni minima lamentela da parte dei miei genitori (soprattutto mio padre) mi innervosisco, rispondo male, piango per sfogarmi. Basta davvero un nonnulla…
Avevo iniziato l’università, l’idea di studiare matematica mi piaceva, ma dopo i primi due mesi mi sono ritirata: le lezioni erano purtroppo arabo per me, nonostante mi piacciano i numeri, e la mia testa chiedeva semplicemente pietà. Non sarei più riuscita a memorizzare nulla.
Ho tentato di guardare avanti, fregarmene di questo fallimento, ma puntualmente l’argomento salta fuori e, ahimè, la nota dolente si fa sempre sentire.
Ho trovato lavoro, almeno per il momento, e questo aiuta anche a distrarmi.
Ho capito che fintanto che tengo la mia mente occupata, fintanto che illudo me stessa di stare bene, sono di buon umore… Poi, come un’ora fa, basta un nonnulla per far crollare tutti i pilastri di sabbia.
Mia madre che mi dice “hai 20 anni e non hai amici” di continuo non aiuta…
Non saprei proprio come fare.
Ho provato a chiedere ai miei di farmi parlare con uno psicologo, ma sono stata ignorata.
Ho tentato, alle superiori, di risolvere allo sportello di ascolto gratuito, ma non è stato d’aiuto…
Non so bene quale sia la vera domanda, ma sentivo la necessità di esprimermi… Grazie, dunque, dell’ascolto.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Vanessa, scusa l’ enorme ritardo della risposta.
La tua è una lettera piena di tristezza, sconforto e senso di impotenza.
Non ho capito però il motivo della diversità che più volte hai riferito. Mica si è diversi se il nostro carattere è riservato e taciturno?
Hai fatto bene a trovarti un lavoro, così pensi di meno e ti fa stare di più con gli altri.
Nel tuo caso un aiuto e un supporto psicologico ti può aiutare, per cui non ti consiglio di non aspettare.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio.
Diego dice
Ciao Vanessa, leggendo il tuo commento ho notato moltissimi punti in comune con me. Anche io ho avuto durante la mia infanzia e adolescenza i tuoi stessi problemi (non sentirsi accettato, sentirsi inferiore, soffrire la competizione con gli altri). Non posso di certo dire che ora non abbia più queste problematiche (altrimenti non scriverei qui), ma ti posso assicurare che un incontro con uno psicologo ti può certamente aiutare. Io ci sono andato per circa 3 anni da quando ne avevo 16 ad ora che ne ho 19 e ti posso assicurare che ho fatto degli enormi progressi nella mia autostima e nel modo di approciarsi agli altri . Ovviamente ti posso dire che gli psicologi non hanno la bacchetta magica con la quale possono risolvere i tuoi problemi, ci vuole infatti tanto lavoro personale e ribadisco che ancora oggi, conclusa la terapia abbia ancora queste problematiche nascoste dentro di me e non esplicitamente manifestate, ma ti assicuro che questo ti farà sentire meglio ( ora che hai 20 anni i tuoi genitori non possono impedirtelo in quanto sei maggiorenne). Ricorda inoltre che parlare con persone che condividono i tuoi stessi problemi può sicuramente aiutarti quindi di consiglio di farlo appena ne hai l’opportunità. Ti auguro di potere trovare ciò che stai cercando, Diego
Angelica dice
È bello almeno sentire di non essere gli unici. Anche io mi sento spesso non all’altezza in un gruppo di persone. Mi sento come se dovessi riscattare qualcosa, come se dovessi fuori una quantità enorme di energia richiusa dentro di me.
A dicembre avrò 18 anni e non ho capito ancora chi sono (non che non sia una cosa normale nella mia età), e non è un bene quando non sei sicura di essere abbastanza.
Quando ero bambina i miei genitori non si amavano e tutto l’affetto era rivolto verso di me. Un giorno mio padre è andato via di casa perché rischiavano di farsi veramente male insieme, ma avevo solo 8 anni e non mi provocava né caldo né freddo.
Il mio problema è stato quando mia madre si è fidanzata; io e lei dormivano insieme e in qualche modo mi sentivo il papà stando nel suo vecchio posto, poi di colpo sono stata mandata via e l’unica sensazione che posso descrivere è umiliazione. Non contare più niente, soprattutto quando è nato il mio fratellastro, è stato veramente frustrante.
Già da quando ero piccola piccola non riuscivo a far sentire agli altri ciò che volevo, non sono mai riuscita ad essere prepotente e sono sempre stata la più bassa e la più minuta; non avevo più il mio ruolo neanche in famiglia.
Addirittura già all’asilo le maestre dicevano ai miei di mandarmi dallo psicologo perché mi isolavo dagli altri, e ricordo un po’ questo senso di inadeguatezza con gli altri. Sono semore stata bene da sola. Ma fuori da là (non solo ai tempi dell’asilo) ero sempre riempita da chiunque di complimenti di qualsiasi genere, tanto che piangevo quando ero con mia madre (ho la lacrima facile a dir poco da sempre) e le dicevo che quando sarei diventata grande avrei fatto qualcosa di importante nella vita.
Quando a casa non ho più avuto quel ruolo privilegiato che avevo avuto per una vita è peggiorato tutto.
Ma come è possibile che dei test mi dicano che ci sia una persona su più di 100 con il mio QI (sempre se ci si può fidare di internet…) eppure io mi senta sempre troppo stupida per gli altri? Non capisco dove sbaglio, perché comunque prima che mia madre si rifacesse una famiglia lo stesso avevo questa sensazione, era solo meno evidente
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Angelica, grazie per avere scritto.
Il tuo passato non è stato proprio bello. La paura di essere messa da parte e la ricerca di attenzioni hanno contribuito
molto a darti insicurezza e senso di fragilità. Il tuo isolamento non ti permette di conoscere gli altri, scoprire le stesse difficoltà anche
in altri e ciò ti fa sentire sola e inadeguata. Devi dimenticare il passato e aprirti al mondo. Tante persone di successo hanno avuto
una infanzia infelice, ma quelle difficoltà non le hanno bloccate, anzi sono stato uno sprono ad andare a conquistare quello che non hanno avuto.
Lo so che da sola non è facile. Non si sa nemmeno dove cominciare. Ma certe cose si possono apprendere dalla lettura di libri specifici. cercare amicizie che possono aiutarci,
frequentare dei corsi, oppure richiedere un supporto psicologico.
Il passato è passato. Ora bisogna pensare a come costruire il futuro che vogliamo.
Ora ti saluto,Angelica.
Dott. M.Di Nunzio
oppure richiedere
Eleonora dice
Salve dottore. Le scrivo perché forse mi può aiutare nell’affrontare una situazione un po’ particolare.. dopo aver studiato in un’altra città diversa dalla mia, è successo che ho iniziato a sentirmi completamente esclusa e non voluta e tutte le caratteristiche che ha scritto in questo articolo. Ho anche avuto un attacco di panico e ormai ero diventata intollerante a tutto e tutti perché non riuscivo a buttare fuori in quel contesto. Sono diventata un’altra persona, ho sempre affrontato con decisione i problemi ma in quella situazione mi sentivo bloccata perché ogni mossa di rabbia o litigio si sarebbe riversata solo contro di me e avrebbe peggiorato le cose, alchè me ne sono andata perché ho perso interesse per tutto, anche ciò che stavo studiando, mi ero completamente chiusa. A casa mia sono stata anche peggio, mi son sentita completamente persa e fuori luogo, incerta sulle decisioni da prendere, cosa fare. Ad oggi dopo 8 mesi sento ancora di tenere tante cose dentro, anche se quando torno in quella città non mi va ormai di affrontarle perché è come se fossero legate solo al passato. Ma il problema è che non riesco a mettere un taglio e riconcentrarmi su me stessa, ho chiesto aiuto in tutti i modi ma la sensazione di isolamento c’è e i dubbi pure. Sono talmente legata al passato che anche se ho voglia di iniziare ad impegnare le giornate da mattine a sera e impegnarmi non riesco a creare nuovi rapporti.. penso solo alla mancanza dei vecchi. E a livello fisico si manifesta con nodi alla gola e senso di stanchezza. Crede che stare in bilico così tanto tempo sul voler tornare lì e “riprovare” o semplicemente tagliare tutto e iniziare da capo sia ciò che mi tormenta ? Grazie se mi risponderà, qualsiasi consiglio spero mi sarà d’aiuto.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Eleonora, a causa delle feste rispondo in ritardo. Scusa.
Non è facile rispondere alla tua email. Sembra tutto così complicato e intricato. E’ come un bandolo di una matassa aggrovigliata.
Parli di problemi diversi. Cerchiamo di sciogliere qualcuno.
Parli di un problema di adattamento ad un nuovo ambiente. Tutti proviamo disagio in una nuova situazione, in un altro ambiente o una nuova città.
Non si tratta di esclusione o di isolamento. Il disagio che hai provato, la difficoltà ad esprimere le tue emozioni e il legame verso il passato ti hanno
provocato forte emotività fino al panico?
Possono capitare momenti difficili, con ansie, depressione e perdita di interesse in quello che avevamo deciso di fare, ma non dobbiamo scoraggiarci.
Se pensi ti faccia bene parlare dei tuoi problemi con un terapeuta, non aspettare, sicuramente ne trarrai beneficio.
Non so se questa risposta ti è stata d’aiuto.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Alessia dice
Salve,mi chiamo Alessia e ho 18 anni.
Le scrivo perché mi ritrovo molto in ciò che ha affermato sulla fragilità e insicurezza.
Da sempre sono stata vista dai miei genitori come diversa rispetto alle mie sorelle,soprattutto per l’aspetto esteriore (loro alte,snelle;Io bassina e con qualche chilo in più)
Accumulando rabbia e tanta tristezza mischiata a delusione.
Da un paio di anni ho notato di aver assunto atteggiamenti rabbiosi e impulsivi. Ogni giorno mi ritrovo a dover combattere contro questa diversità ,se così possiamo chiamarla..
Mi sembra di essere perennemente messa a disagio e offesa e questo scatena così tanta rabbia da farmi esagerare e perdere il controllo.
Tutto ciò mi sta portando anche ad avere parecchie paranoie sulla mia relazione.
Vedo cose inesistenti e per colpa della mia insicurezza mi ingelosisco per nulla,pur sapendo dentro di me la verità.
Sono una ragazza molto introversa,che porta rispetto se questo a sua volta è presente e amo la compostezza,purtroppo la mia rabbia non mi permette di esserlo costantemente.
Vorrei non essere così stressata e rabbiosa tutti i giorni solo che non so proprio cosa fare.
Esiste una soluzione? Spero che lei possa consigliarmi.
Grazie in anticipo.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Alessia. sono contento che hai trovato utile l’ articolo.
Le tue insicurezze e difficoltà psicologiche derivano anche dalla fase adolescenziale che stai attraversando, non solo
dal confronto con le altre, che vedi più belle.
L’ insicurezza è una sensazione personale, che si supera quando trattiamo noi stessi con accettazione e fiducia.
Non si nasce sicuri di sè, ma si diventa se smetti di vedere solo i tuoi difetti e cominci a scoprire le qualità e risorse che sicuramente possiedi.
La rabbia è una emozione negativa dovuta al senso di frustrazione e desiderio assoluto di essere diversi.
Non è una cosa positiva. In questo modo allontaniamo le persone e si fa aumentare l’ insicurezza.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Stefania dice
Ho 61 anni un matrimonio di 27 anni con marito possessivo e violento sono riuscita a andare via e chiedere il divorzio anche se ho dovuto lasciare i3 figli ancge se adulti ho cambiato città dopo tempo iniziato una nuova relazione con un ragazzo piu giovane di me di 15 anni io all epoca 47 lui 31 siamo stati insieme per 7 anni poi mi ha lasciata per una ragazza piu giovane .quando ero con mio marito prendevo tavor per potere affrontare le giornate di paura quando me ne sono andata ho buttato via tutto nella nuova relazione mi ero sentita rinascere. Sono passati 7 anni da quando sono stata lasciata ed ho iniziato ad avere ancora ansia e panico tanto da non uscire quasi di casa i miei fligli si sono allontanati il mio ex disperso e in piu mi ritrovo un padre che mi dice che nella vita ho sempre fallito nei lavori e nelle relazioni sono andata per un anno da un psicoterapeuta gratuito per i disoccupati nel mio comune ma senza nessun risultato finale vorrei uscirne vorrei ritrovare quella spensieratezza di cui tutti parlano cosa posso fare non voglio prendere medicinali che mi fanno vedere la vita in rosa senza risolvere il problema non posso andare sa un psicoterapeuta privato perche non ho un lavoro che consiglio potrebbe darmi dottore grazie stefania
Dott. Mario Di Nunzio dice
Stefania, scusa l’ enorme ritardo della risposta. Sono stato fuori sede e non ho letto i messaggi.
Capisco quello che si prova in tali circostanze,ma non bisogna perdersi d’animo. Non bisogna perdere la fiducia.
Non serve ripensare alle cose negative che ti sono accadute, bisogna andare avanti senza fasciarsi la testa.
Cerca di ricontattare i tuoi figli. Cerca amicizie. Fai qualcosa. L’importante è non chiudersi.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Martina dice
Buongiorno Dott. Di Nunzio,
Le scrivo perchè avrei bisogno il Suo parere su una questione che mi affligge.
Da qualche tempo frequento un uomo di 44 anni che a me piace, lui mi ha spiegato che non ha mai avuto storie durature, che lui stà spesso solo, che viaggia solo, va sempre al cinema solo e che viaggia solo.
Mi ha spiegato che ha una bassa autostima e, ovviamene, qualsiasi cosa io dica – di positivo verso di lui – non la prende mai sul serio.
All’inizio ho cercato, con modi gentili e garbati, di dargli delle conferme sul fatto che io davvero fossi interessata a lui, ma nulla, è come se versassi dell’acqua in un vaso con un buco sul fondo. Ho cercato di parlarci e lui mi ha spiegato che non sa relazionarsi con le donne -e si vede- e da quel confronto abbiamo avuto solo sporadici contatti per sms -molto vuoti peraltro- e lui non mi ha più chiesto di rivederci. E’ come se, per paura di sbagliare, lui non facesse niente. Mi ha anche detto che devo decidere io cosa voglio fare della nostra”storia” perchè lui è così e non vorrebbe si creassero squilibri nel rapporto.
Io francamente non sò che pensare, non capisco se lui tenga a me ma è solo bloccato – davvero lui è insicuro e anche quando gli chiedo di parlare di lui mi risponde che è noioso ed evita, ho provato a spiegargli che lo voglio conoscere e quindi voglio sapere tutto di lui ma nulla lui dice che ha paura di annoiarmi e per me è frustrante mi fa solo domande chiedendomi quanti ragazzi ho conosciuto e altre cavolate del genere – oppure se non gli importa davvero niente di nessuno. Mi chiama amore per esorcizzare le sue paure dice, ma la cosa mi urta molto. Da qualche tempo ho smesso di rispondere ai suoi messaggi -credo che mai me ne manderà più perchè lo avrà interpretato come un rifiuto- e io ora mi sento male perchè ho come la sensazione di averlo abbandonato, ma credo anche che a 44 anni ognuno debba prendersi la responsabilità della propria vita e io non posso fare la crocerossina, non è giusto verso me stessa. Vorrei un Suo parere su come devo comportarmi.
Nel ringraziarLa, porgo i più cordiali saluti.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Martina, grazie per avere scritto.
Non capisco il motivo di voler forzare questa persona. Capisco che ti piace, però non penso che in questo modo puoi avere successo e farti desiderare da questa persona.
Le regole della seduzione sono altre. la prima è quella di farci desiderare. Un’altra regola è che in amore ‘chi scappa vince’.
Un’ altra è che se siamo insicuri e vogliamo subito risposte per rassicurarci, l’altra persona ha bisogno di tempo e se cerchiamo di forzare si rischia di far scappare ‘la preda’.
Martina mi viene in mente una similitudine. Se vogliamo prendere un animale, un gatto ad esempio, è meglio aspettare che viene da solo. Se cerchiamo di prenderlo con la foga,
il gatto fugge via. Se ‘il gatto’ non viene è meglio non perdere tempo a rincorrerlo. Peggio per lui.
Martina, vedo che sei un po’ insicura. L’ansia non ti permette di usare la calma e la tranquillità per poter essere tu a guidare il gioco.
E’ meglio acquistare più autostima, auto apprezzamento e scoprire le qualità che hai sicuramente.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Diana dice
Buona Sera Dott. Mario di Nunzio sono una ragazza di 35 anni da piccola ero una bambina molto bella e intelligente ma lentissima ereditato da mio padre che era pigro e lento mentre mia madre era tutto il contrario una donna molto forte e lavoratrice ma con un bruttissimo carattere e mi ha rimproverato continuamente poi ho un fratello uguale a mia madre anche di carattere anche lui mi rimproverava o mi paragonava, comunque fino ai 18 anni mi sentivo normale ma dopo ho cominciato ad avere gravi problemi comportamentali, diventavo sempre più timida ed insicura adesso ho una famiglia molto bella tre bambini stupendi ma non vita sociali e tante paure che non voglio trasmettere ai miei bambini con loro riesco ad essere una mamma più o meno normale ma vorrei trasmetterli sicurezza e che loro a sua volta siano sicuri, soffro molto vorrei soltanto essere normale!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Cara Diana, sono spiacente per quello che stai attraversando. Stai facendo tutto il possibile per i tuoi bambini.
Il tuo passato difficile fa parte della tua storia. Le esperienze negative ci fanno maturare e ci rafforzano. Queste
esperienze ti servono come compagna e come mamma. Non essere insicura.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
salvatore chinnici dice
buona sera dottore avrei bisogno di aiuto il mio problema e la mancanza di fiducia in me stesso sopratutto nel campo lavorativo ho sempre paura che possa sbagliare quindi cerco sembre di ricordare tutto a memoria cosa imposibile da fare o chiedere sempre a gli altri questo comportamento mi rende nervoso e mi porta a non avere voglia di non fare niente e mi sento senza energia mi puo aiutere grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Salvatore, Lei soffre di insicurezze e bassa autostima.
In queste condizioni è veramente difficile lavorare tranquillamente. Deve fare qualcosa. Perchè non inizia a
togliersi questa grande insicurezza, con degli incontri con un terapeuta? Vedrà che eliminando tutti gli ostacoli
che la impediscono ad essere se stesso acquisterà fiducia e tanta energia.
Un saluto cordiale.
Dott. M. Di Nunzio
Francesca dice
Buongiorno Dottore. Mi chiamo Francesca e ho 25 anni. Leggendo quello che lei ha scritta mi sono ritrovata in molti punti. Da alcuni mesi ho fatto un tuffo profondo dentro me stessa, e ho scoperto alcune cose che possono essere causa della mia insicurezza, della mia timidezza. Tendo a mantenere amicizie solo con persone che posso sovrastare, su cui posso sentirmi più forte (più bella, più matura, più intelligente…) come se, trovandomi di fronte a persone che hanno qualcosa più di me, io mi senta tremendamente insicura. E’ una situazione terribile. Fin da piccola sono stata cresciuta con il principio del giusto, del dovere, della responsabilità, soprattutto da mia mamma. Tuttavia non sono mancate le prese in giro (in famiglia tendiamo molto a vederci come persone “buffe”, e a me questo dà fastidio…vorrei essere normale, non buffa! E mia mamma mi ha sempre insegnato ad avere autoironia, ma forse ha un po’ esagerato). Con mio padre poi ho avuto particolare: non mi sono mai sentita pienamente apprezzata, c’era sempre qualcosa che non andava (il trucco, il modo di vestire, poca attività fisica, troppa pigrizia…). Insomma, cercavo sempre un suo: BRAVA. E mi rendo conto che lo faccio anche ora. Cerco sempre la gratificazione, l’apprezzamento. E sto male, perché mi rendo conto di non essere autentica, di non avere rapporti sinceri con le altre persone, di non essere mai me (per paura di non essere adeguata), e ci soffro tanto.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Francesca, scusi del ritardo con cui Le rispondo.
Grazie per avere scritto. L’insicurezza è una brutta bestia. E’ la causa della timidezza.
Come siamo oggi dipende da quello che è stato il tipo di educazione e le esperienze del passato.
La ricerca continua di conferme, gratificazioni e apprezzamenti fanno piacere e sono cose utili se ci sono, ma
si può fare a meno se erano arrivate in altre epoche.
Francesca, perchè non fa qualche colloquio con un terapeuta? Servirà ad eliminare i blocchi psicologici e ad acquisire
maggiore conoscenza di se stessa, sul piano della scoperta e conoscenza delle abilità,assertività a fiducia.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Mary dice
Salve. Mi chiamo Maria e ho 26 anni. Mi sono trovata pienamente descritta dalle sue parole. Sono sempre stata una ragazza insicura, soprattutto per l’aspetto fisico da quando ero in quarta seuperiore e infatti ho avuto sbagliati comportamenti alimentari che mi hanno portato all’anoressia e alla bulimia. A rendersene conto è stata mia mamma che mi ha aiutato ad uscirne in quanto è stata vittima anche lei di questa malattia. Sono sempre stata una ragazza che si confrontava con gli altri sminuendosi portando quindi anche le altre persone a ritenermi stupida o che non ci arrivo quando in realtà avevo sempre paura di dire la mia in quanto impaurita dal giudizio. Sembravo essermi un poco ripresa, più sicura di ke stessa un anno fa ma, poco prima della mia laurea, sarà stato per lo stress e l’ansia, sono ricaduta nella bulimia e nell’insicurezza più totale: in ogni cosa sono insicura, anche quando chiudo un astuccio mi chiedo se l’ho chiuso o meno. Ho un fidanzato da due anni che mi sostiene e mi ama ma anche lì prov9 tanta insicurezza perché mi chiedo se veramente ci tiene a me o lo fa per convenienza, dopotutto non rispecchia il canone di bellezza che so che piace a lui. So nel mio intimo che lui mi ama e basta ma mi costruisco castelli a caso. Inoltre non ho amici e sto lottando per sorridere e parlare con qualcuno per cercare di uscire da questo periodo. Non vorrei parlare con un psicoterapeuta perché non ho il coraggio di dire ai miei che ho bisogno di questo tipo di aiuto perché in famiglia mia sono tutte persone molto forti e forse non capirebbero o mi tratterebbero come una malata quando in gelata non voglio essere vista così ma come una persona normale.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Maria, lieto di conoscerla.
Il suo è un classico problema di bassa autostima e insicurezza comportamentale.
Purtroppo quello che dice alla fine della sua email danneggia ogni possibilità di soluzione al problema.
Il fatto di credere che la sua famiglia non sarebbe d’accordo ad un aiuto esterno.Poi c’è la sua paura di non essere una persona “normale”,
che fa solo aggravare il problema e la fa sentire sola.
Deve vincere questa ritrosia, parlare liberamente con i suoi e chiedere un aiuto esterno.
Un saluto. Dott. M. Di Nunzio
Anonimo dice
Ho 33 anni, combatto con l’ansia patologica da tanto tempo, purtroppo. Col passare degli anni si ha più coscienza di quanto limitante sia questo disturbo. Attualmente procedo con una psicoterapia molto intensa (sedute ogni settimana, da un anno e mezzo ormai) oltre a un farmaco antidepressivo in dose modesta. Con difficoltà sono riuscito a laurearmi, triennale, magistrale, esame di stato, non per mancanza di capacità ma proprio per l’insicurezza e l’ansia/angoscia conseguente radicate nella mia mente. Ora combatto per migliorare la mia insoddisfacente situazione lavorativa, oltre che sentimentale. Non è facile, è una lotta e un disturbo veramente subdolo e maledetto; quando ti sembra di esserne uscito, abbassi la guardia e si ripresenta, a volte più radicato. La psicoterapia mi ha aiutato e mi aiuta tanto. Per troppo tempo mi sono affidato alla rimozione e ai farmaci, e, pur raggiungendo traguardi e obiettivi importanti, non sono ancora “guarito” completamente. Il mio consiglio ai più giovani che hanno commentato è di non aver timore a iniziare un percorso di psicoterapia e a chiedere aiuto. Già il fatto che abbiate letto questo articolo e vi abbia fatto riflettere è un passo importante verso un bel miglioramento.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Anonimo,come mai questo nascondersi?
Fare la psicoterapia per questi suoi radicati (?)problemi è stata una bona decisione. Terapia intensa? Non direi.
Ci sono pazienti che fanno regolarmente 2 – 3 sedute a settimana. Dipende dal problema, dal grado di sofferenza e dal tempo a disposizione.
Ho avuto casi di full immersion anche con 5 incontri settimanali. La regola normale è una seduta a settimana.
Grazie per i consigli che ha fornito ai più giovani ( e meno giovani), di non avere remore e pregiudizi a richiedere un a aiuto psicologico.
Caro Anonimo, continui la Sua crescita personale fino al raggiungimento di maggiore serenità e fiducia in Se stesso. Complimenti
Cordialmente. Dott. M. Di Nunzio
Anonimo84 dice
Buonasera Dottore,
in effetti quando parlavo di psicoterapia intensa la confrontavo con il primo percorso che seguii presso una struttura pubblica, in cui le sedute erano abbastanza saltuarie, nei periodi più difficili mi pare di ricordare una volta ogni 10 o 15 giorni. Prima di intraprendere il percorso attuale avevo sospeso la psicoterapia per 3 anni, continuando però a prendere lo zarelis, in dosi modeste, quotidianamente. Poi avevo ricominciato, durante il periodo della tesi magistrale, con una terapia di gruppo (il primissimo terapeuta, che ringrazierò sempre, era andato in pensione) che però non mi ha dato quasi nessun risultato.
Sicuramente è molto importante “azzeccare” il tipo di percorso psicoterapico, costruire un rapporto di fiducia col terapeuta e, soprattutto impegnarsi tanto autonomamente: l’obiettivo è quelli di diventare col tempo “terapeuti di se stessi”. Fondamentale è inoltre porre attenzione sulla terapia farmacologica, nei casi in cui è più o meno necessaria, e soprattutto tenere bene in mente una cosa: il farmaco, da solo, non risolve il problema, anzi, a volte lo nasconde e a lungo andare crea effetti collaterali, anche organici, come tutti i farmaci.
Buon 2018 a Lei e ai lettori.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Caro Anonimo, sono d’accordo con Lei su tante cose.
1) Fare sedute ogni 15 giorni non serve assolutamente a nulla.
2) Sentire vicino il terapeuta, sentirsi compresi e costruire un buon rapporto di fiducia è una cosa fondamentale per l’esito della terapia.
3)Il farmaco da solo non risolve il problema, ma quando occorre è necessario è una cosa utile avere questo supporto.
Grazie per gli auguri.
Carmine dice
Dottore buongiorno sono Carmine ,mi trovo in crisi profonda di depressione,sono un ragazzo normale non un delinquente,ma mi trovo da 8 mesi arresti domiciliari,e devo scontare una pena di 3 anni,ho 27 anni sposato e 3 figli,sono molto depresso da tutta questa situazione ,tendo ha mangiare male e ad essere molto nervoso è geloso di mia moglie,mi sento solo emotivamente non mi sento amato e non sento L affetto delle persone che dovrebbero starmi vicino,ho molte crisi di pianto,e vado in bagno ha piangere in qualsiasi momento della giornata,cambio spesso d umore,prendo fissazioni su mia moglie anche se va a prendere un semplice caffè con una amica,mi sento goffo e pesante,anche sapendo che sono stato sempre un bel ragazzo ma sembro non piacermi più ,sono molto depresso e mi manca autostima,vedendo che lei è molto bravo se puo darmi un consiglio grazie mille buona giornata
Dott. Mario Di Nunzio dice
Carmine, scusa il ritardo della risposta.
Non bisogna abbattersi e perdersi d’animo. Nella vita si può sempre rimediare e fare tesoro delle esperienze negative.
Bisogna riconoscere gli errori fatti ed evitare di farli di nuovo. Ora è il momento di espiare. Quando tutto sarà finito,
sarai un altro. Quando è il momento, ti rimboccherai le maniche e ti darai da fare per la tua famiglia e te stesso.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Pietro dice
Salve dottore, mi chiamo Pietro ho 19 anni, ultimamente ogni volta che approccio un discorso con una persona incomincio a sentirmi a disagio: gli occhi mi bruciano, non mi sento sereno e delle volte il viso inizia ad arrossire in modo incontrollato ma soprattutto in modo non necessario. Ho sempre saputo di essere una persona abbastanza timida e tendo facilmente a chiudermi a riccio pure con i miei parenti più stretti, probabilmente anche perché quando ero più giovane non ho mai ricevuto tutto quell’ affetto dai miei genitori che invece altri hanno avuto. Anzi, spesso ero criticato se fallivo nei obiettivi della mia vita . Cosi la mia insicurezza è aumentata e la mia autostima calata in modo inesorabile . Oggi sono una persona ansiosa e non riesco più a controllare le mie emozioni, delle volte mi trema l’occhio e informandomi online ho capito che il corpo cerca in questo modo di scaricare la tensione. Purtroppo da qualche mese il tutto è peggiorato , ho serie difficoltà ad instaurare un discorso che persisti per 5 minuti poiché ho un malessere interiore che si sprigiona esteriormente con fastidio,rossore più o meno accentuato ,e delle volte balbetto nel parlare . Sento di non avere più il controllo sulla mia vita.
Aspetto una sua risposta, cordiali saluti
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Pietro, quello che descrive sono tutti segni di ansia dovuta a timidezza e insicurezza.
Alla base di tutto c’è la paura del giudizio e la paura di non essere accettato.
E’ molto severo con se stesso, invece dovrebbe lasciarsi andare.
Per un aiuto più sicuro e immediato, sono utili dei colloqui con un terapeuta.
Mi faccia sapere.
Dott. M. Di Nunzio
marco dice
salve Dr..sono marco di 43 anni ..figlio più piccolo di tre fratelli..mamma troppo apprensiva e violenta a volte..mio padre che dava botte a mia madre,.mio fratello ex tossicodipendente..ho fatto uso eccesivo di sostanze chimiche da ragazzo che mi hanno fatto male..da la un viaggio di paranoie..paure..insicurezze e fragilità..e poi anche il mio carattere è molto sensibile e buono..quindi esistono in me tutto quello che ha descritto..poi tre anni fa ho perso un grande amore e il lavoro e mi sto adattando a tutto ora..la mia ex moglie e in europa e io ho mio figlio di 11 anni con me..troppi stress e problemi ho e ho avuto..in passato ho provato andando da psicologi ma o per soldi o diffidenza non ho mai concluso niente..esiste il problema del giudizio degli altri..la paura di essere lo zimbello del gruppo..quello scemo e guasto ..quello che non parla ma ascolta..quello fifone..quello che non si sente un vero UOMO e la paura di non essere di buon esempio per mio figlio quindi.. non so più come uscirne..scusi la titera ma ho voluto dire tutto..grazie se mi rispondera’
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco, mi dispiace per la Sua è una triste storia. Il passato ha influenzato in maniera notevole la Sua vita,
ma non deve abbattersi. Tante persone hanno avuto un passato difficile, ma le cattive esperienze hanno aiutato ad essere
più forti e temprati. Spesso le difficoltà non dipendono dalle le esperienze cattive fatte, ma dal dialogo interiore che si continua ad albergare.
Lei ha detto: “…il problema del giudizio degli altri.la paura di essere lo zimbello del gruppo..quello scemo e guasto ..quello che non parla ma ascolta..quello fifone..quello che non si sente un vero UOMO e la paura di non essere di buon esempio per mio figlio quindi…”.
Sono proprio queste parole che diciamo a noi stessi e questo tipo di convinzioni a provocare la bassa autostima.
Deve trovare le cose positive che ha fatto. Anche se pensa che non ci sono, deve cercarle, sicuramente ci sono. Su queste positività si ricostruisce
un nuovo carattere.
La psicoterapia aiuta in questa maniera. Purtroppo la diffidenza, i problemi economici e la distanza sembrano un problema insormontabile, però
la diffidenza si vince, si trova un lavoro e trova un aiuto psicologico: l’aiuteranno a vincere le difficoltà caratteriali.
Un saluto cordiale.
Dott. M. Di Nunzio
marco dice
Grazie dottore per la sua professionalità , disposizione e gentilezza , seguirò il suo consiglio augurandomi di trovare un lavoro decente al più presto.
Cordiali Saluti
Dott. Mario Di Nunzio dice
Le faccio tanti auguri.
In cordiale saluto
Dott. M. Di Nunzio
Andrea dice
Vivo come una sorta di conflitto, vorrei fare tante cose ma mi scontro con le mie fragilità che non mi fanno vivere il momento perchè penso già a quello che potrebbe succedere.
Questo conflitto lo sento presente da tempo, anche nel lavoro, volendo fare tante cose e non riuscendo a gestire i momenti di noia (lavorando in proprio).
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Andrea, grazie per avere scritto.
La sua vita è un po’ in confusione, non sa nemmeno Lei cosa vuole.
E’ in psicoterapia, ma ha scritto questa lunga email e per di più ha prenotato una visita psichiatrica sabato.
Forse perchè sta delegando ad altri le soluzioni della sua vita. Cosa fare? Bisogna crescere e prendersi le proprie responsabilità.
Andrea, ha detto che ha tante qualità, perchè non le usa per se stesso?
Non sta bene perchè sta bloccando il suo percorso verso la crescita, la maturità e la capacità di prendere completamente in
mano la sua vita.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Ambra dice
Ultimamente ho avuto un sacco di problemi e di ansia col mio compagno e i suoi amici, tanto da sentirmi attaccata e sminuita. I miei genitori non mi hanno mai appoggiata nelle mie cose, sminuendole, catalogandole come stupide e paragonandomi ai miei cugini più fighi di me (” perchè non sei brava come loro?” ripetevano spesso). Due geni, insomma.
Non solo ho sviluppato un rapporto in cui tendo ad escluderli e ogni loro appunto mi manda in bestia, ma a volte ho avuto l’impressione di non voler loro bene, e mi dispiace.
Mi ritrovo in ogni parola e sono stufa marcia di questo modus vivendi. Sono stata solitaria e selettiva fin da piccola, a tratti superba perchè ho un qi più alto della norma e ragiono diversamente, inoltre alle elementari ero già appassionata di lettura, musica e fumetti, poi sono arrivati danza, recitazione, scrittura, elettronica, psicologia e altro. Per i miei la passione verso l’arte è sempre stata una cosa stupida, non contava nulla il fatto che fossi molto portata per la scrittura, la musica e il disegno, mi hanno vietato la richiesta di proseguire al conservatorio dopo le medie e ho lottato per frequentare l’istituto d’arte alle superiori, decisione presa a quattro anni tra l’altro.
Mi sono sempre accontentata perchè mi hanno sempre messo i bastoni tra le ruote. Non ho frequentato l’università per via dell’insicurezza e delle crisi d’ansia che mi comportava il confrontarmi all’esame.
A dodici anni già facevo il conto delle paghette per andarmene di casa. Ora convivo da poco ed è venuto tutto fuori. Adesso che sono consapevole di cosa ho in testa, voglio porvi rimedio.
Grazie per l’articolo:mi è stato utilissimo.
Ps. A 8 anni ebbi a che fare con un pedofilo. Era il ’92, conoscevo la storia di Chikatilo (mi interessa la psicologia criminale), elaborai una strategia per uscirne pulita in due secondi. Lo ascoltai, soppesai le parole e in esse trovai il modo per spaventarlo e liberarmene senza farmi neanche toccare. Notai la paura quando nominai mio padre e la sfruttai. Ho fatto tutto da sola, senza aiuti e cercando di mantenere la calma.
So di mio di valere molto anche per come affrontai la questione data l’età, per questo non gli perdono facilmente l’avermi fatta crescere sminuendomi perchè non ero uguale a tutti gli altri. È una cosa che odio, ma vorrei superarla perchè comprendo anche che pensavano di spronarmi e farmi del bene. del resto non si impara ad essere bravi genitori per magia e tutti fanno degli errori.
Ecco, sono costantemente nel limbo: da una parte la consapevolezza, le ferite e la difesa estrema, dall’altra la comprensione.
Che fatica vivere così.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Ambra. Grazie per avere scritto e per avere fatto questa bella comunicazione di se stessa.
Il suo scritto comunica tanta emotività: come rabbia, mortificazione e dispiacere.
Da una parte vuole comprendere l’educazione ricevuta dai suoi genitori, dall’altra è scocciata per la bassa comprensione e
riconoscimento delle sue capacità e intelligenza.
Ambra Lei ha scritto: “Adesso che sono consapevole di cosa ho in testa, voglio porvi rimedio”.
Cosa vuole fare? Non potrebbe essere utile delle sedute di psicoterapia, dove può desensibilizzare tutta questa rabbia dentro e
iniziare un nuovo percorso di vita in maniera più serena?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Massimo dice
Buongiorno dottore.
Vorrei esporre il mio problema, sono un ragazzo che abita al nord Italia ma viene dal sud. Lavoro da 3 anni in una grande azienda pubblica che mi dá buone condizioni economiche. Il classico stipendio che tuto sognano. Il problema è che è questa azienda mi fa sentire inutile e mortificato. Adesso una altra grande azienda pubblica mi ha offerto un lavoro ancora più remunerato a casa mia nel sud Italia. Tutto ciò mi ha mandato in forte depressione, mi sento incapace al cambiamento, ho paura di fallire, nn mi sento adeguato,all altezza di un lavoro più complesso, mi sento in colpa per avere trovato un lavoro migliore e addirittura al sud Italia. Sono sempre senza forze senza voglia di vedere e parlare con alcuno. Ho paura di vivere una vita vera. Vorrei anche morire. Nn merito tutta questa fortuna.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Massimo, piacere di conoscerla.
Sono inevitabili i cambiamenti nella vita. Non deve aver paura di questo salto.
Non è detto che le cose andranno in maniera difficile. Deve farsi coraggio ed accettare la sfida.
Se vuole può chiamarmi. Una chiacchierata l’ aiuterà a rimuovere gli ostacoli che impediscono questa crescita.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio-
nene dice
ho quasi 30 anni, un lavoro, sto organizzando il mio matrimonio…eppure vivo nell’insicurezza, sono sempre sulla difensiva, non so gestire i rapporti di amicizia o familiari…parlo il meno possibile, ho paura di tutto…e sono consapevole che tutto questo dipende da me, ma non riesco a fare realmente qualcosa che migliori la mia situazione…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Nene, come mai questo turbamento emotivo prima del matrimonio? Da cosa deriva questa insicurezza?
Da dubbi e incertezze sul passo che stai facendo? Oppure è solo un periodo di stress?
Mi faccia sapere
La saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Claudio Taricco dice
Vorrei che anche il mio Centro di Igiene Mentale di zona avesse recepito in me i disagi che lei ha saputo spiegare così bene e in modo semplice.
Mi ritrovo in ogni parola che ha scritto.
Purtroppo il periodo non è buono anche dal punto di vista economico, quindi niente terapia privata. E per il mio CIM di zona sono ok…
C’è qualcosa che posso fare in autonomia? Lo sport, ad esempio, pare darmi un po’ di beneficio.
Il lavoro è a zero gratificazione, ma non lo posso cambiare. Le responsabilità in generale nella vita mi terrorizzano, sto smettendo di vivere per non doverne affrontare. Se devo avere contatti, scelgo sempre e solo di accondiscendere per evitare ogni possibile discussione. Mi serve un trucco per superare l’isolamento.
Grazie in anticipo se avrà qualche buon consiglio da propormi.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Claudio, grazie per l’ apprezzamento degli articoli.
Mi dispiace che non può trarre beneficio da un aiuto professionale. Il suo CIM di zona forse è oberato di lavoro, però potrebbe fare
qualcosa in più. Claudio, non mi dice niente di Lei: dove vive, la sua età e le sue reali necessità. Però qualcosa deve fare o almeno
avere maggiore accettazione e adattamento alla sua vita attuale.
Grazie per avere scritto.
Dott. M. Di Nunzio
Mauro dice
Buongiorno. Sono un uomo di 53 anni. Sempre sofferente di forme depressive da quando avevo 20 anni. Questa depressione mi è costata la perdita della famiglia (MIA EX MOGLIE MI HA LASCIATO DOPO 17 ANNI DI MATRIMONIO E CON 2 FIGLI). Poi ho perso DEFINITIVAMENTE IL LAVORO A 43 ANNI. Adesso sono in prepensionamento a 53 anni. Ho appena lasciato una donna che come me soffre di depressione. Io sono anche invalido all’80 %. Adesso per la seconda volta DEVO RITORNARE DALLA MAMMA, A 53 ANNI. E MIA MADRE MI DICE ANCHE CHE IO SONO COME MIO PADRE CHE NON AVEVA VOGLIA DI LAVORARE. Perche penso che tutto sia iniziato da li. Sto facendo psicoterapia ma la mia insicurezza, bassa autostima non è che è diminuita di molto. Che devo fare secondo lei? Buttarmi giù da un cavalcavia?! O cosa. LA PREGO RISPONDA GRAZIE
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Mauro, come mai ha questa depressione da tanti anni? Non è stata curata o trascurata?
Certamente gli episodi della perdita della famiglia e del lavoro influiscono in modo notevole, ma non bisogna disperare.
Non ha un’età molto avanzata e sta facendo una psicoterapia, quindi coraggio.
La saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Pietro dice
Salve dottore.
Mi chiamo Pietro,ho 34 anni. Il motivo che mi porta a scrivere è che non riesco ad affrontare le sfide che la vita mi pone. Ho paura e non so perché, mi sento inferiore agli altri perché vivo con mia mamma e vorrei l indipendenza, ma non riesco a raggiungere tale obiettivo.
Non so dottore,paura,insicurezza, confusione mentale mi fanno stare immobile è fermo. La vita me la sto rovinando
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Pietro, capisco il suo disagio. L’insicurezza è una cattiva compagna, che spesso ci relega ai margini della vita sociale.
Perchè non inizia dei colloqui con qualche collega psicoterapeuta? Vedrà che le cose andranno meglio.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Daniela dice
Buongiorno, sono Daniela, ho 29 anni e vivo in una condizione di estrema insicurezza e ansia.
Ho una relazione con un ragazzo che amo tantissimo ma mi succede molto spesso che non appena lui si distacca da me e non mi da le conferme che cerco vado nel panico. È un circolo vizioso perché più io cerco conferma più lui si allontana e più la mia ansia si alimenta.
Vorrei solo guarire dottore perché questa non è vita e perché mi rendo conto che, con i miei atteggiamenti, lo sto perdendo.
Sono già seguita da una psicologa ma il mio rammarico più grande, per cui non riesco a darmi pace e che sto rovinando tutto con le mie mani.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Daniela, piacere di conoscerla.
Come mai tutta questa insicurezza e queste continue ricerche di conferme?
Visto che va già da una collega, ne ha parlato di queste sue ansie?
Perchè si sta facendo una colpa delle sue insicurezze?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Adam dice
Salve sono Adam e ho 20t’anni sto passando proprio questo brutto momento il fatto è che sto pensando di farla finita però ancora non ho il coraggio mi sa proprio che prima o poi se nn riesco a trovare una soluzione sicuramente farò questa scelta mi serve sono un motivo per continuare a vivere questa vita che secondo me nn ha alcun senso in questi mondo nn c’è posto per me.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Adam,
non fare cavolate. Ci sono stati tanti di ragazzi come te che hanno attraversato momenti
brutti, hanno pensato la stessa cosa e poi sono diventati personaggi importanti.
La tua è fase critica, una fase di tempesta che prima o poi, vincendo le insicurezze, si trasformerà.
Adam, non mi hai detto il motivo della tua tristezza.
Aspetto che me lo dici.
Ti saluto e non scoraggiarti. A tutto c’è soluzione.
Dott. M. Di Nunzio
michela dice
Salve, sono Michela una ragazza di 26 anni. Le scrivo per avere un consiglio anche se leggendo l’articolo mi ritrovo molto in quello che ha scritto. Sono una ragazza che ama stare in mezzo alla gente. Ridere, scherzare ecc.. timida ma allo stesso tempo aperta a relazioni con la gente.. il problema che mi è capitato da un’ anno e che forse non ho provato a risolvere, più che altro forse a fuggire, è quando qualcuno mi deve stringere la mano ed è li che “tac”, parte dentro al mio cervello il pensiero “forse non piacerà perché è un po’ sudata o cavolo devo dargli la mano”. Mi prende quindi un po’ di panico e comincio ad agitarmi e così le mie mani sudano di più. Non vorrei proprio avere questo disagio anche se mi sono messa in testa che è solo una cosa da niente e una stupidaggine e che non c’è nessun problema, anzi me lo sono creato io. Vorrei essere “normale” e non che si scateni questa “sudorazione” al solo pensiero. Saprebbe darmi qualche consiglio? Ho deciso di affrontare la cosa pensando che non è un problema ed esser positiva ma poi quando si presenta la mia mente pensa ad altro.
Un saluto e grazie
Michela
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Michela,lieto di conoscerti.
Capisco il disagio che provi.Il problema riguarda il senso di insicurezza personale.
Ora si è creata una specie di fobia, l’attenzione è spesso rivolta allo stringere la mano e la paura che non va bene se è un po’ sudata.
La valutazione di una persona non si basa solo su un piccolo dettaglio (mano sudata, ansia, ecc.). Questa è solo una
tua preoccupazione, una tua insicurezza. Non ti preoccupare. Se il problema persiste, fai qualche seduta di psicoterapia.
Con le nuove tecniche di psicologia energetica il problema sparirà e avrai più fiducia in te stessa.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Dario dice
Salve, sono Dario,
ho letto l’articolo e l’ho riscontrato degli atteggiamenti che non riguardano me ma mia moglie. Purtroppo si sente fragile, e lo è, a parte il rapporto con me che va bene si sente sminuita dalle persone che ha vicino, ha sempre paura di sbagliare e si preoccupa troppo delle opinioni altrui… tutto questo sfocia in crisi di pianto che io non so come affrontare, le sto vicino ma mi sento impotente… fortunatamente queste “crisi” non capitano spesso ma mi rattrista molto la mia impotenza nell’aiutarla…. come devo comportarmi, cosa posso fare per aiutarla in questa sua situazione di insicurezza e poca autostima.
Grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Dario,
è ammirevole il desiderio di aiutare tua moglie. Purtroppo le insicurezze non possono risolverle altre persone,
anche se sono persone che vivono accanto.
Un aiuto efficace è quello di convincerla ad andare a farsi aiutare da una persona esperta estranea.
Da quello che dici l’ insicurezza può essere anche dovuta anche da un problema depressivo.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Io dice
buongiorno dottore.
sono un ragazzo di 20 anni che frequenta l’università.
leggendo l’articolo sono rimasto sorpreso, praticamente sono io, ha colto la mia personalità in pieno.
vorrei avere più informazioni su come comportarsi e cosa fare per migliorarsi(ammetto che ho già fatto molto di mio come apprendere nuove capacità sociali che prima non avevo e condizionavano la mia vita sociale) ,spero che lei legga questo commento e risponda al più presto.
la ringrazio.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Darwin,
complimenti, già ha fatto per conto suo parecchie cose per la sua crescita personale e per migliorare.
Continui come ha fatto finora. I risultati arrivano man mano. Per ottenere risultati e vedere i miglioramenti deve dare tempo
e maturità.
Continui così.
Dott. M. Di Nunzio
ghiandina dice
Salve, ho 29 anni e vivo di una forte insicurezza; temo il giudizio altrui al punto da rinunciare a volte a cose che mi fanno piacere per il terrore di essere presa in giro, ho sempre paura che la gente che mi guarda possa deridermi.La mia insicurezza si è sviluppata al primo anno delle superiori quando i miei compagni hanno iniziato a deridermi e prendermi in giro, tanto che non potevo nemmeno girare per i corridoi senza essere additata.Questo ora, a distanza comunque di quasi 15 anni,continua ad influire sulla mia vita.Se una persona per strada mi guarda, il mio cervello fa scattare immediatamente il pensiero”ecco mi prende in giro”.Questo influisce anche sul lavoro in quanto tendo ad isolarmi e quindi i colleghi di conseguenza non mi cercano. Mi sento invisibile agli altri ma quando vengo “vista” provo disagio.Ho sviluppato all’età di 2 anni la dermatite e questa è stata la causa principale dell’essere presa in giro: il problema è che più mi sento insicura e mi critico più mi viene la dermatite e più mi viene la dermatite più io non riesco a non criticarmi e la mia autostima continua a scendere…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Ghiandina, la Sua ansia sociale le procura tanta insicurezza, vero?
Le consiglio di iniziare una utile terapia che l’ aiuterà a prendere più abilità sociali,
vincere la timidezza e l’ insicurezza. Cominci a farci un pensierino.
La saluto cordialmente. Dott. M. Di Nunzio.
Nicky dice
Gentile Dott. Di Nunzio,
Le scrivo perché le paure e le insicurezze non mi permettono di vivere le relazioni in modo sereno.
Essendo incappata in numerose relazioni per me sbagliate, con persone non adatte a me, ormai non mi fido piu` di me stessa e ho paura di affrontare una relazione. Faccio tante fatica a fidarmi e a vedere le cose in modo chiaro.
Anche ora che ho 29 anni e frequento un ragazzo da circa 7 mesi (purtroppo a distanza), passo da momenti di tranquillita` e serenita` a momenti bui in cui le ansie e paure riaffiorano e non mi lasciano vivere una giornata in modo tranquillo. Lui non ha nessun comportamento scorretto nei miei confronti, e mi sembra una persona affidabile, presente e seria, e ha tantissime qualita` che mi piacciono e che mi fanno intravedere la possibilita` di un futuro insieme (fino ad ora non avevo mai frequentato qualcuno con forti affinita` e visione simila della vita e del futuro, quindi e` un’esperienza nuova per me).
Ovviamente quando ci vediamo e stiamo insieme mi sento piu` tranquilla, ma appena torniamo ai nostri periodi a distanza la vivo molto male, cosa che mi sta facendo pensare di lasciarlo nonostante i sentimenti e un inizio di un progetto comune.
Sono in terapia da quasi un anno ormai, e su molte cose mi sento migliorata, ma quando mi prendono questi momenti non so proprio come controllarli..
Non so bene cosa fare in questo momento, e che direzione prendere.. Rischio anche di lasciarmi attrarre dalle attenzioni di altri ragazzi, anche se non mi piacciono davvero, solo per appagare quel bisogno di affetto e di avere qualcuno vicino, contro cui combatto da parecchio tempo ormai…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Nicky, rispondo con molto ritardo, chiedo scusa.
E’ normale il Suo bisogno di attenzioni e di affetto. Con una persona vicina ci fa sentire meglio e
viviamo meglio la vita di tutti i giorni. La terapia che sta facendo, non può sopperire ai bisogni affettivi,
però è utile per evitare gli errori e le insicurezze.
Penso che Lei ha bisogno di una relazione più solida e duratura, per cui dovrebbe parlare chiaro con quel suo ragazzo.
La saluto cordialmente. Dott. M. Di Nunzio.
Domenico dice
Salve dottore,io ho 25 anni e soffro di ansia nel momento in cui devo fare qualcosa di impegnativo mi viene una forte ansia tale da dover rinunciare a quello che sto facendo …tipo l’università…delle volte arrivo a pensare forse non era il percorso più adatto per me però nello stesso tempo quando provo a fare altro è la stessa cosa ! in ogni campo ! sono stato anche da un terapeuta !
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Domenico, siamo tutti ansiosi quando dobbiamo fare qualcosa di impegnativo.
L’ansia cattura tutta l’ attenzione e la distoglie da altri impegni. In questo modo siamo insicuri e pensiamo di non ricordare nulla.
Non deve scoraggiarsi e rinunciare a quello che ha deciso di fare, tanto ovunque va è la stessa cosa.
Vada da un altro terapeuta e completi il percorso psicologico.
Dott. M. Di Nunzio
rosa dice
Mi chiamo Rosa, ho 32 anni e da tre anni sono in una relazione con un ragazzo più piccolo. Abbiamo 7 anni di differenza, ma non è questo il problema, almeno apparentemente. Il primo anno non era una vera e propria relazione, il secondo anno è trascorso cercando di convincerlo a stare insieme (lui dava molto peso alla differenza d’età), il terzo è passato litigando in continuazione. Lui dice che ho delle reazioni esagerate ogni qualvolta le cose non vanno come vorrei, ma nei miei confronti latita di affetto e attenzioni. Per non perderlo mi sono ritrovata a frequentare persone con cui non sono riuscita a stringere amicizia, che mi consideravano come un peso da cui liberarsi. Adesso non è più così, ma a me è rimasta la paura di frequentare persone nuove, ho paura che possano mettere nuovamente tutto in discussione. Questo è solo uno stralcio di ciò che mi fa stare male. Io riesco ad analizzare i miei problemi, a trovarne le cause, ma non la soluzione.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Rosa, mi scuso del ritardo con cui rispondo, gli impegni non mi permettono di rispondere nei tempi dovuti, così non mi riesce di essere sollecito nelle risposte. Mi dispiace di questa Sua situazione. La sua insicurezza non fa trovare altre soluzioni. Deve avere maggiore autostima, senza buttarsi completamente giù. Purtroppo quando ci consideriamo di poco valore, ci attacchiamo anche a persone che non meritano il nostro amore.
Tante volte quando si chiude una porta, se abbiamo maggiore stima e amore per noi stessi può veramente aprirsi un portone. Deve avere coraggio! Se è necessario faccia qualche incontro di psicoterapia, l’aiuterà a scoprire e a valorizzare le cose positive che abbiamo.
La saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Andrea dice
salve dottore, io le scrivo perchè sono timido ,ansioso e troppo insicuro di prendere qualsiasi decisione,ho paura di fare le scelte sbagliate e dei giudizi degli altri,come faccio a trovarmi quel qualcosa per buttarmi a farla una determinata cosa?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Andrea,
non mi dici quanti anni hai.
La timidezza e l’ insicurezza si può vincere. Leggi altri articoli che ho pubblicato su questo sito.
Puoi comprare dei libri che insegnano a vincere la timidezza, oppure ancora meglio se chiedi un aiuto professionale.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Riccardo dice
Salve da qualche mese mi prende l ansia dovuta al rapporto con un mio collega all inizio skerzavamo discutevano adesso sempre di più appena che mi rimprovera o alza la voce per cose banali o per una parola fuori postomi prende l ansia forte e cambio subito umore come posso fare …visto che ci devo lavorare sempre insieme per un po di tempo grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Riccardo,
come mai solo da qualche mese ti prende l’ansia? Prima riuscivi a tranquillamente a relazionarti col collega?
E’ successo qualcosa che ha fatto perdere la serenità nel rapporto col collega e con gli altri?
Dobbiamo cercare di stare a nostro agio anche in ambienti un po’ difficili o in ambienti dove si discute.
Dopo la tempesta torna il sereno, ossia dopo la litigata torna l’ accordo.
Non dobbiamo perdere la fiducia in noi stessi o aver paura che non andiamo bene.
Un cordiale saluto.
Dott. Mario Di Nunzio
Marco dice
Salve dottore,
sono un ragazzo di 19 anni che nell’ultimo anno ha sofferto abbastanza.
Non so cosa mi stia succedendo, sono sempre stato un ragazzo un po’ insicuro, ma questa insicurezza non è mai stata un problema. Ero un ragazzo socievole, pieno di amici, ho avuto diverse ragazze, studioso, zero problemi in famiglia, devo dire che la vita mi ha veramente trattato bene fino ad un anno fa. L’unica insicurezza era data un po dallo sport, non credevo abbastanza in me stesso perché non mi sentivo abbastanza bravo, ma ripeto era quasi insignificante e non mi ha mai dato problemi di alcun genere.
Da un anno a questa parte qualcosa è successo, non so bene da cosa sia scaturito, so solo che il passaggio da scuola a università può aver fatto la sua parte e forse anche delle situazioni delicate in famiglia. Da quando mi sono trasferito all’università avevo “paura” di non fare amicizie, ma è una paura che ho sempre avuto e che è sempre durata solo i pochi secondi prima di una stretta di mano o di un “piacere”, poi svaniva. Ho iniziato ingegneria e la prima sessioni di esami non è andata molto bene, li ho passati ma con voti deludenti che non mi soddisfano. Gia da li ho iniziato ad avere insicurezze e a paragonarmi sempre di più agli altri. Allo stesso tempo fare amicizia diventava sempre più difficile. Ha iniziato in situazioni di imbarazzo a tremarmi la voce, non riesco a stare al centro dell’attenzione per più di qualche secondo, e ora da poco ho iniziato pure ad arrossire molto. Devo dire che da quando ho iniziato l’università sono riuscito a fare amicizia e non è che sia completamente solo, anzi ho pure un buon numero di nuovi amici. Rimane il fatto che sto male, sono sempre sotto stress e in ansia per l’università (non mi era mai successo per la scuola, facevo poco e andavo benissimo) e in più ho sempre più paura delle persone. Spesso mi sento inadeguato, anche per le minime cose mi sento in imbarazzo. Andava tutto bene fino a quando questa situazione non ha iniziato a “contagiare” anche il mio mondo di sempre. Anche in famiglia succede che arrossisco per le minime cose, con i miei amici di sempre non ho mai sentito alcun tipo di insicurezza ma ultimamente ho iniziato ad avere paura anche di loro. Ultimamente ho il dubbio che non vogliano più essermi amici perché sono spesso scontroso, altre volte penso che i miei nuovi amici o conoscenze credano che io sia strano. Tutto questo è successo nel giro di un anno. Le assicuro che un anno fa ero COMPLETAMENTE un altro tipo di persona, certo sono sempre stato timido, ma non ho mai avuto problemi a socializzare ne a stare al centro dell’attenzione.
Credo che questo periodo di stress e di ansia siano anche la causa di una dermatite seborroica lieve che si è presentata inizialmente dietro l’orecchio e che si è allargata anche in testa. Anche questo è un altro fattore di stress, in quanto ho paura che possa peggiorare e diventare da invisibile come è ora a visibile e incurabile.
So che non sono stato molto chiaro, ma purtroppo neanche io ho ben chiara la situazione. Vorrei risolverla e sto pensando di magari fare qualche seduta dallo psicologo, ma non ho mai avuto il coraggio di “agire” nonostante voglia ritornare quello che ero una volta e so che la mia famiglia sarebbe d’accordo e mi sosterebbe nella scelta.
In qualsiasi caso devo dire di essermi perfettamente riconosciuto nel suo articolo, anche se questo mio modo di essere non è sempre fisso ma va e viene, apparentemente senza criterio. Ci sono momenti in cui mi sembro quello di sempre, altri momenti che basta una battutina anche senza cattiveria, o una frase che mi destabilizza che la mia mente parte e non la fermo più.
Tendo sempre più spesso a vedere gli altri come persone che cercano di buttarmi giù, come se fossi in continua competizione, come se non ci fosse nessuno di sincero. Altre volte invece penso che sia io il problema, mi sento uno strano, diverso, e mi odio per come io sia diventato in cosi poco tempo e non riesco a darmi una ragione.
Inoltre ho paura che io stia deludendo le persone che mi stanno vicine, anche se sono loro le prime ad incoraggiarmi e a dirmi tutto il contrario e so che lo credono davvero, ma non riesco a cambiare questo pensiero.
Ci sono tante altre cose ma credo di essere stato gia abbastanza prolisso.
In attesa dei suoi consigli.
La ringrazio per i consigli che ha dato alle altre persone, sono passati ben quattro anni e lei continua a rispondere a tutti, e la stimo molto per ciò perché credo che a volte basti anche solo un commento a tirar su il morale, o a spingere al cambiamento.
Buona Giornata
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco,
è difficile dare una risposta esauriente senza conoscere più a fondo il problema.
Bisogna sapere da quando è iniziata questa insicurezza e se anche in passato c’è stata una situazione identica.
Il passaggio ad una situazione nuova, come quella universitaria, può essere fonte di stress e insicurezze.
Se la difficoltà di adattamento a questa nuova realtà continua ancora, una chiacchierata con qualche collega non sarebbe negativo e può senz’altro aiutare.
Saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Erika dice
Dr. DI NUNZIO, la mia situazione è quasi disperata e mi sento tanto stanca emotivamente e stressata, ma VOGLIO REAGIRE alla mia bassa autostima e alle carognate dei miei ex-datori di lavoro. Le premetto che ho avuto un’infanzia e adolescenza in cui sono stata molto amata dai miei genitori che però ERANO SEMPRE IN CONFLITTO TRA LORO, poi ho compiuto gli studi con grande successo [ero la quasi la prima della classe!] e speravo di riuscire a realizzarmi bene professionalmente, ma non è stato proprio così! Per bisogno di affetto, mi sono poi sposata per 16 anni con un artigiano di soli 9 anni più di me ma “vecchio dentro”, molto più ignorante e inadatto (non affine), ma anche molto camaleontico ed ipocrita, che inizialmente sembrava amarmi molto, ma in realtà voleva solo sposarsi e avere figli, si è dimostrato insensibile, egoista e autoritario e arrivava a maltrattarmi psicologicamente, a darmi calci in pancia e perfino a sputarmi in faccia e disprezzarmi di fronte alle mie 2 figlie, oggi 30enni. Molto dolorosamente, all’epoca – 24 anni fà, avevo 41 anni – sono riuscita a chiedere la separazione per sua colpa, ma naturalmente lui è riuscito a comprare il mio avvocato e a farsi affidare le 2 figlie allora adolescenti, che mi ha messo contro (la seconda ne ha risentito di più, si era riavvicinata con gli anni ma oggi non vuole più parlarmi). In seguito ho incontrato un compagno scapolo di 3 anni più giovane, molto serio e fondamentalmente buono, ma in preda all’ansia e al panico e che prendeva gli psicofarmaci: ci siamo amati molto PER 20 ANNI, un bene dell’anima e un rapporto molto profondo ma non sincerissimo da parte sua (tirava avanti il rapporto per abitudine); lui non era credente, era insicuro e NON AVEVA CORAGGIO, ad ogni minimo mio problema mi rimproverava anziché sostenermi. Nel frattempo, sul lavoro sono stata molto sfortunata: nel 1° posto di lavoro dopo la separazione, risultavo antipatica al titolare, che dopo 3 anni e mezzo – e nonostante fossi stimata dai clienti esteri con cui lavoravo – mi ha intimato di andarmene dicendo che la ditta “stava chiudendo” (ESISTE ANCORA OGGI!) e che MI OFFRIVA IN CAMBIO DI COMPRARMI UN’AUTO (incredibile, ma vero, ve lo assicuro!!), senza avere il coraggio di spiegarmi il VERO motivo per cui non mi voleva più [in quella ditta, a volte mi fermavo oltre l’orario di lavoro]. Nella ditta seguente, in cui ho lavorato per 8 anni, ad un certo punto mi hanno tolta dal Reparto Estero senza motivo e messa a fare le spedizioni, e poi mi hanno inviato 3 lettere di richiamo e mi hanno fatto causa (me ne sono andata via io, molto disgustata), infine nell’ultima ditta, dopo 3 anni, non mi pagavano più lo stipendio DA 5 MESI e, nonostante avessi con loro degli ottimi rapporti, ho dovuto dare le dimissioni per giusta causa, poi ho chiesto la disoccupazione ed infine, sono andata in pensione con una pensione molto bassa (attualmente tiro avanti con dei lavoretti, ma vorrei andare a lavorare part-time in una ditta per le lingue straniere,solo che non riesco a trovare). Purtroppo, il mio ultimo compagno, per il quale mi ero trasferita nella cittadina in cui vivo, 4 anni fà mi ha lasciata ed è andato a convivere con un’insegnante ucraina separata, che dopo pochi mesi di convivenza HA SPOSATO CIVILMENTE(mentre con me è rimasto 20 anni senza fare nulla)…. Non Le dico che colpo è stato per me, sono sprofondata in una DEPRESSIONE, benchè abbia cercato di frequentare almeno delle nuove amiche ed altri uomini solo in amicizia. Ho il morale a terra, comincio a pensare che ci sia in me qualcosa che non va, che IO NON SIA CAPACE DI AMARE nonostante voglia tanto amare ed essere amata! O forse ho dato troppo o troppo poco…o che abbia ancora dei problemi di maturazione dal mio dolorosissimo passato? Ora ho 65 anni, seppur giovanile, MA SONO DETERMINATA A RIALZARMI, devo proprio andare da uno psicoterapeuta (potrò pagargli al massimo una seduta) secondo Lei? Mi scusi la lunga lettera ma sono psicologicamente prostrata…La prego, mi consigli Lei. Grazie di cuore!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Erika,
mi dispiace per tutto quanto ha attraversato.Una vita difficile con tante mortificazioni, ma anche tanta capacità a rimettersi in gioco e iniziare nuovi lavori e nuovi affetti. In queste situazioni è facile scoraggiarsi e lasciarsi andare, però ricominciare poi è ancora più difficile. E’ammirevole la sua capacità e determinazione. Così bisogna essere: determinati e decisi contro le avversità. Complimenti.
Dott. M. Di Nunzio
Fede dice
Buongiorno, sono un ragazza di 31 anni ; a causa del mio senso di inadeguatezza e della mia insicurezza, che nel tempo credevo di aver tramutato in sicurezza, ho tralasciato gli studi e più di qualche lavoretto non ho fatto(è anche vero che avevo avuto una bella occasione di lavoro quando ero più giovane, sfumata purtroppo non per causa mia). A parte nel lavoro,in cui mi applico laboriosamente e nella lettura che mi piace molto,fatico a prendere iniziativa nelle cose e a portarle a termine, perdo interesse o penso che non ce la farò mai a portare a termine una tal cosa perché troppo impegnativa. Oltre a questo mi rendo conto di avere dei blocchi e delle rigidità che, subdolamente, mi hanno limitata senza che me ne rendessi propriamente conto. Ho una relazione da 7 anni con un ragazzo; è stata una storia bella anche se sofferta e faticosa per la distanza e adesso che c’è una casa lì da lui in cui potremmo andare a vivere io mi sento bloccata a raggiungerlo, anche perché lui dovrebbe comprare i mobili e io mi sento la responsabilità addosso, per cui pensando genero ancora più ansia, specie perché sono qui, lontana da lui. Ho paura di stare facendo la più grande cavolata della mia vita e sto cercando aiuto e confronti, anche altrove, per ponderare bene la mia decisione. Devo dire che non avevo mai sofferto di ansia nella mia vita prima d’ora ma mi rendo conto che sotto un’apparente schermata di “normalità” si cela una ragazza che non ha probabilmente superato certi schemi infantili distorti. Tendo a farmi vedere estremamente calma e sono sempre stata la spalla per tutti e mi ero anche convinta di esserlo,ma in questa situazione ho perso completamente il controllo, mi sento delusa da me stessa e spero di risolvere questa situazione. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa, la ringrazio per l’ascolto
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Fede, rispondo con un po’di ritardo.
Vivere nell’insicurezza è una brutta cosa: non si sa mai come comportarsi. Nella vita, però, bisogna fare delle scelte. Bene o male bisogna scegliere,tanto in un modo o in un altro, il diavoletto interno starà sempre lì a rimproverare.Tanto vale la pena fare qualcosa. Non possiamo far decidere gli altri della nostra vita,e anche se siamo incerti, insicuri e confusi, nessuno può capirci meglio di noi stessi.
Fede, perchè non prende in considerazione qualche seduta di psicoterapia? Le sarà senz’altro di aiuto a superare ‘schemi infantili distorti’ (come Lei stessa ha detto).
La saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Antonio dice
Egregio signor dottore,
siamo in pensiero per nostro figlio che
ha 37 anni ed e’ solo. E’ sempre stato
un bambino che aveva difficolta`a socializzare.
A 30 anni ha tgrovato una ragazza, che dopo
7 anni l’ha lasciato, causa la sua insicurezza.
Ora sto dicendo che deve farsi curare da
una psicologa, ma non posso abbligarlo. Cosa
pensa Lei, si puo’ ancora guarirlo da questa
insicurezza? Ringrazio per la sua risposta.
cari saluti Antonio
Dott. Mario Di Nunzio dice
Antonio, scusi del ritardo della risposta.
La decisione di andare a farsi aiutare spetta a Vostro figlio.
Se a lui piace come gli vanno le cose e non ha sofferenza, non ha bisogno di altri, altrimenti un consulto psicologico è sempre un aiuto che può cambiarci la vita.
Dott. M. Di Nunzio
jimmy sanchez dice
dottore grazie infinite per i consigli. Credo che alla mia giovane eta’ di 18anni ne abbia passate di cotte e di crude. Queste situazioni pero’ molte volte non mi avevano aiutato ad essere piu forte, anzi tante volte tendevo a demoralizzarmi di più.
Ora però, devo dire che anche se ho ancora dei piccoli problemi nel relazionarmi con le persone, riesco ad affrontare lo stesso queste situazioni.
In ogni modo, il suo articolo e tutti i commenti mi sono stati molto utili per capire come davvero sia cambiato da quel ragazzino chiuso e abbandonato in un angolo della classe a essere un ragazzo giovane che nonostante tanti difetti oltre a quelli fisici, non mi faccio complicare tanto la vita. Anche ogni tanto mi dimentico che non devo pensare a “essere giudicato dagli altri” e quindi che non devo temere di parlare. Ancora combatto con quest’ultimo problema, ma so che riusciro’ a superare anche questo problema cosi come ne ho superati tanti.
grazie mille dottore.
Filippo dice
Ciao, sono Filippo. Ho 21 anni. Da ormai un mese sono come paralizzato, esco poco di casa, non agisco e parlo poco. non riesco a conoscere nuove persone e ormai i vecchi amici quasi non li vedo più. mi sento sempre più solo ed inizio ad avere problemi anche all’università. non seguo bene le lezioni, mi annoio, mi distraggo e durante gli intervalli spesso non reggo la tensione e torno a casa. ammetto di non aver conosciuto nessuno nel mio corso e che tutti i miei amici frequentano altre facoltà. vorrei uscire da questo stato ma non so come fare. e più ci penso peggio mi sento. spesso mi viene voglia di scappare, di riiniziare da capo, di cambiare corso nonostante io abbia già cambiato una volta e che cambiare di nuovo non avrebbe alcun senso. Io ho sempre cercato di fare tutto per conto mio, di farcela esclusivamente con le mie forze. ma questa volta credo di aver bisogno di una mano.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Filippo, scusa il ritardo.
Qual’è il problema? Sono i colleghi? Lo studio? Il fatto di stare lontano da casa? La timidezza?
Il problema devi affrontarlo alla radice, rivolgendosi a persone che possono aiutare. Anche se cambi posto, corso o attività non risolvi le insicurezze e le ansie.
Dott. M.Di Nunzio
Jennifer dice
Ho 20 anni e purtroppo con l’insicurezza ci convivo ogni giorno e non riesco a sbarazzarmene.
Mi influenza nel rapporto con me stessa e con gli altri. Arrivata a quest’età avrei dovuto imparare ad essere autosufficiente, a non tirarmi indietro dinnanzi alla situazioni ,perché i problemi che la vita mette davanti non lasciano spazio alle insicurezze.
E’ devastante: durante gli esami universitari, a volte, sono completamente presa dall’ansia e non riesco a dare il meglio di me stessa.
Ogni volta che mi sento sotto “interrogatorio” e devo dimostrare qualcosa a qualcuno vado a panico e finisco per dire frasi sconnesse e senza senso.
Ho tanti obiettivi ed aspettative per me stessa ma ho paura di non essere all’altezza, di non riuscire.
A causa di questi timori, sono spesso passiva. Nel gruppo preferisco ascoltare piuttosto che stare al centro dell’attenzione e non sono mai quella che prende le iniziative.
Non riesco a sbloccarmi.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Jennifer,
è veramente doloroso avere tante insicurezze che, certamente,influenzaano il nostro rapporto con gli altri e in quello che
facciamo. Perchè dici: “Arrivata a quest’età avrei dovuto imparare ad essere autosufficiente, a non tirarmi indietro dinnanzi alla situazioni…”?
Mica è colpa tua! La vita va affrontata serenamente, accettandoci anche quando siamo insicuri. L’ansia degli esami, chi più chi meno,ce l’hanno tutti,
ma non per questo dobbiamo darci addosso ad auto-criticarci. Non fare l’ errore di ‘voler dimostrare…’, perchè allora ti senti come sotto
esame. Cerca di non avere obiettivi irrealizzabili e permettiti anche di ‘non riuscire’ o di sbagliare. Ricorda, i critici più violenti
siamo noi stessi. Leggi qualcosa sulla crescita personale o i miei articoli sulla timidezza e se non basta consulta un professionista.
Un saluto.
Dott. M.Di Nunzio
Francesco dice
Dimenticavo l’eta ho 48 anni. Francesco
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Francesco, rispondo con molto ritardo.Chiedo scusa.Il motivo è dipeso dalle assenze e dal fatto che non sempre
c’è tempo per il computer.
Capisco quello che prova. Perdere la propria occupazione, dopo 24 anni, è perdita non solo economica, ma anche di ruolo sociale e
autostima. Quando viviamo situazioni di stress si abbassano anche le difese caratteriali, allora vengono le ansie, depressione, sensi di colpa e
sentimenti di vergogna. Non bisogna mollare. Non è colpa nostra quello che succede. Non abbiamo nulla da farci rimproverare
o da farci vergognare. Le sensazioni provate derivano dal passato e dalla nostra storia personale. Gli altri non c’entrano nulla. A volte siamo noi stessi ad auto-condannarci.Andiamo avanti
con coraggio e senza scoraggiarsi.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
angela dice
sono arrivata in questo post per caso e leggendo queste righe sono scoppiata in lacrime perchè mi riconosco al 100%. Sono una ragazza di 26 anni, sorella maggiore di 2 per cui i miei genitori stravedono, soprattutto per il secondo, mentre io e il piccolo siamo rispettivamente la fannullona e l’incapace. Ho sempre cercato l’approvazione dei miei genitori attraverso lo studio, cercando di prendere il massimo dei voti, sia a scuola che all’università, perchè il sentirmi dire BRAVA HAI FATTO IL TUO DOVERE da loro era fondamentale per la mia bassissima autostima, Due anni fa mi sono ammalata di una patologia incurabile, la sclerosi multipla, da allora è iniziato l’incubo: ho dovuto lasciare la città dove studiavo e non solo basta il peso di non essere ancora laureata a causa delle mie manie di perfezione (il 28-30 per me doveva essere d’obbligo) ma anche perchè sono entrata in un vortice di ansia e crisi emotive di cui i miei non si rendono conto, o se lo fanno non capiscono la serietà del mio malessere; per questo evito di parlargliene. Subito dopo la malattia ho voluto intraprendere un percorso psicologico che mi ha aiutata, e mi sta aiutando tantissimo a superare determinate cattive abitudini e a sostituirle con un atteggiamento più positivo. Ho letto molti libri di psicologia, faccio regolarmente training autogeno e la mia patologia è diventata un punto di forza. Ho ripreso a studiare a distanza ( sono sarda e mi reco a Roma solo per sostenere gli ultimi esami che ormai mi mancano ) e a fare regolare attività fisica, ma vivere ancora con i miei e soprattutto dipendere da loro economicamente mi uccide. Mi fa male ogni loro piccolo rimprovero, il loro rinfacciarmi di non essere ancora laureata, la mia gelosia nei confronti di mio fratello è tornata a galla e tutto questo mi fa sentire una bambina indifesa e sembra cancellare tutti i progressi che ho fatto in questi 2 anni. Io mi sento proprio una persona fragile, ma con la voglia di non sentirmi più così, con la voglia di riscattarmi sotto ogni punto di vista e dimostrare a me stessa e al mondo intero che io valgo e non sono solo un bel voto all’università. Scusate la prolissità, ma questo post mi ha fatto sfogare un po.
Grazie,
Angela
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Angela, scusa il ritardo con cui rispondo.
Mi dispiace per tutto quello che passi. A volte i genitori sono pesanti, non si rendono conto del loro comportamento insensibile.
A volte è la nostra sensibilità che ci fa essere suscettibili. Devi pensare alla tua vita, senza sentirti in competizione.
La competizione deve essere solo con noi stessi, per fare meglio, ‘non per dimostrare agli altri’.
Il percorso terapeutico intrapreso deve aiutarti anche a vincere la tua fragilità.Un mio articolo passato ho parlato proprio della fragilità caratteriale: leggilo, può esserti d’aiuto.
Un cordiale saluto.
Dott. Mario Di Nunzio
Marika dice
Salve, io sono esattamente come ha scritto. La mia paura più grande è quella di non raggiungere i miei obbiettivi prefissati. Io ho vent’anni. Vorrei essere determinata e più coraggiosa, riguardo alla timidezza sono abbastanza avanti, ho capito come affrontarla, ma ogni tanto si ripresenta.. solo in poche situazioni, non molto piacevoli. Come posso fare a raggiungere i miei obbiettivi, se poi alla fine ci rinuncio?? e come fare ad essere più coraggiosa e determinata?? oltre a soffrire per ansia, che si manifesta solo in casi specifici, non dormo più la notte!! Grazie!!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marika, è normale alla Sua età queste forme di insicurezze. Lei è una ragazza determinata, che tiene a raggiungere gli obiettivi che si propone, però la timidezza, a volte, gioca brutti scherzi. A volte brancoliamo, non sappiamo se andiamo verso la strada proposta, però è bene fissare una meta e perseguirla fino in fondo, altrimenti siamo come una barca in balia delle onde. Per dormire e per vincere l’ ansia sono utili gli esercizi di rilassamento che trova in altri articoli del mio blog. Un cordiale saluto. Dott. Mario Di Nunzio
Fabio dice
Salve, in questo periodo soffro d’ansia in quanto di recente ho cambiatollavoro e mi sembra tutto così complicato, non mi sento all’altezza, temo di non riuscire ad essere in grado di imparare ciò che devo fare, ho paura di sbagliare e sono sempre agitato. Non ho mai creduto in me stesso ed ogni volta che mi si prospetta una situazione nuova vado in panico. Mi rendo conto di esagerare in quanto non faccio un lavoro complesso, ma è più forte di me… Mi ritrovo in quanto scritto nel suo articolo, cosa devo fare? Sto proprio male . Grazie in anticipo
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Fabio,
scusa il ritardo con cui rispondo. Mi dispiace per quello che provi, perchè l’ insicurezza gioca sempre brutti scherzi. Ci fa essere sempre in ansia e preoccupati ‘di quello che può accadere’. Purtroppo le difficoltà di adattamento si presentano ogni volta, perchè l’ insicurezza è sempre dentro di noi. Questa è come un programma di computer, scatta automaticamente ad ogni occasione, anche quando non c’è motivo di preoccuparci. Ci sono comandi interni che fanno sentirci insicuri. Un comando, che poi diventa una regola, è ‘io non vado bene’, oppure: ‘ le persone insicure non piacciono’. Ma è solo un fatto interno nostro. Può darsi che il tuo interlocutore non la pensa proprio come stai pensando tu, e basterebbe poco per accettarci un po’ di più.
Un saluto
Dott.Mario Di Nunzio
Raffaella dice
Apparentemente sembro la persona piu sicura di questo mondo, mi preparo psicologicamente, mi guardo ore ed ore allo specchio e mi autoconvinco di essere bella e sicura di me! Poi tutto svanisce quando sono fuori casa, in un posto con tanta gente dove devo mettermi in mostra, dove sono in competizione con altri, dove devo dimostrare qualcosa, quando sono davanti ad una telecamera, quando ho tutti gli occhi puntati addosso. Dentro di me prevale una forte angoscia e un senso d’insicurezza a livelli elevati ed è proprio in quel momento che subentra l’ansia e allora fuggo via, evito queste situazioni, sapendo che l’indomani il mio umore sarà sotto zero e la mia autostima completamente nulla! E così si ripete sempre lo stesso percorso, le stesse paranoie ogni giorno e quella FAME di vita e voglia di emergere che mi ossessiona!
Esiste una soluzione?
premetto che non ho mai avuto problemi in famiglia, apparte il fatto di essere considerata sempre la “bambina” della situazione.
ps: ho 18 anni
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Raffaella,
l’insicurezza e la timidezza sono due brutte bestie.
La Tua si chiama anche ‘Ansia Sociale’. Responsabili di questo stato di paura del giudizio, di non piacere, di non essere accettata,sono insicurezze passate, tanti comandi interni che ci fanno pensare che ‘se proviamo ansia, insicurezza o se non siamo perfetti, non andiamo bene. A volte i timidi hanno paura di dimostrare insicurezza e questa va ad alimentare l’ ansia anticipatoria. Già il fatto che dici che ti considerano sempre la ‘bambina della situazione, anche questo ti impedisce di crescere e a volte non sai se quello che fai, va bene oppure hai bisogno dell’ approvazione.
Raffaella, ci sono anche dei punti a tuo favore. Sei giovane, la tua personalità non è ancora formata. Poi, come tu dici, non hai avuto grossi problemi nell’ infanzia.
Certo che si può guarire. Bisogna andare a rimuovere quei comandi interni, io li chiamo ‘i diavoletti che stanno sempre a guardarti e giudicarti’.
Un cordiale saluto.
Dott. Mario Di Nunzio
Simone dice
Buonasera…mi chiamo Simone, ho 25 anni e sto vivendo un periodo della mia vita un pò particolare e per così dire “buio”, molto stress accumulato, forte ansia inconscia e grazie a questa semplice lettura gentilmente offerta, credo di aver trovato la causa o una delle cause della mia insoddisfazione, credo sia doveroso un GRAZIE!!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Simone,
sono contento che questi articoli ti sono di aiuto.
Seguili sempre, perche’ arriveranno sempre di nuovi, più potenti e più efficaci. Ma se ti accorgi che che nonostante le buone letture lo stress e l’ ansia non ti lasciano tranquillo, chiedi un consulto con qualche collega psicoterapeuta. Sai? A volte basta anche un solo incontro per chiarire alcune dinamiche.
Cordialmente
Dott. Mario Di Nunzio
Serena dice
Buonasera dottore.mi chiamo Serena e ho 23 anni. Le scrivo perché in questi ultimi mesi,dopo la quarantena,sto avvertendo quel senso di impotenza,angoscia e paura che ormai sta caratterizzando le mie giornate.
Le spiego meglio: in adolescenza,durante gli anni scolastici,sono stata, purtroppo,vittima di bullismo. Si passava dagli insulti alla violenza fisica.un compagno mi tirò calci in zone intime e qualche volta mi sono beccata anche qualche strattonamento (o pugni)
Negli anni ho eliminato quei ricordi perché credevo di averli superati. Invece mi sono trovata qualche anno dopo a riversare i miei malesseri sul mio ex che , poverino,ha dovuto sopportare le peggio cose. Dopo esserci lasciati passo un periodo,fino adesso,in solitudine. Stavo bene e non percepivo l’esigenza di avere qualcuno al mio fianco.forse anche perché mi rendevo conto di non essere all’altezza di intrattenere una relazione stabile.
Un giorno però ho subito una piccola molestia mentre mi trovavo in un viale per fare ritorno a casa. Mi sono spaventata ma non ci ho dato molto peso,era un anziano che mi aveva palpato il sedere. Dopo qualche mese,per noia e curiosità,mi metto a leggere il mio piano astrologico (lo so,sembra banale)
E infondo alla pagina trovo una descrizione al quanto agghiacciante ma vera. Parlava di stupro (poi non so cosa intende l’astrologia per stupro) sono sempre stata soggetta ad attenzioni un po’ nauseanti, anche in questo ultimo periodi (forse un po’ troppe) che mi hanno fatto risvegliare un senso di paura fobica.
Comincio a leggere notizie di cronaca nera ossessivamente,in me si accende il panico, l’isolamento sociale, pensieri ossessivi,quasi come una sensazione di essere perseguitata e il costante terrore che possa accadere per davvero.
Non faccio altro che stare tutto il giorno attaccata al telefono a leggere storie di altre persone come me ,che mi risollevano momentaneamente ma poi ricado di nuovo non appena leggo qualcosa che mi fa storcere il naso. Oltretutto la mia testa sembra una contraddizione vivente. Se penso positivo c’è qualcosa che mi fa crollare i castelli che mi sono creata,così mi ritrovo a rimuginare su pensieri catastrofici e pericolosi.
Ormai sono giorni che mi sento sprofondare nell’abisso dell’inferno. Ogni consiglio sembra essere inutile. La gente non mi vede,non mi ascolta. Forse sono troppo pretenziosa ma se prima non temevo la solitudine ora ,per una serie di eventi,mi ritrovo a credere il contrario,di non potercela fare. Quel che più mi angoscia è l’interazione con persone dalla mente ignota,l’aggressore,la minaccia. Tutto quello che riguarda il pericolo di inceppare in persone sbagliate pronte a sferrare qualche colpo inaspettato.
Per me uscire e sentirmi libera di stare in qualsiasi posto tranquilla è di fondamentale importanza e invece….no,non è così. Percepisco una forte limitazione. Ad alimentarla sono le notizie che ho letto riguardo le condizioni che stanno succedendo nella cittadella dove vado spesso per passare il tempo e nel mondo in generale. Anche lì,ma anche qui,non mi sento più sicura e questo è stressante per me. Non mi danno fastidio i fallimenti o le delusioni perché quelle capitani e va bene così,vuol dire che non erano lavori,posti, persone adatti a me . Però tutto quello che potrebbe essere estremo no,non riesco a farmene una ragione o ad accettarlo ,solo un ossessione. E pensare che ero pure parecchio coraggiosa e vitale fino poco tempo fa.sembrava che nulla potesse toccarmi…. Così fino a questo momento che per me sta diventando un macigno insuperabile.
Ora Riesco solo a fare qualche passeggiata o andare a lavoro con mia mamma (tutto condito di Terrore ovviamente)
Tranquilla proprio non riesco a stare,mi trovo tutto il tempo tesa anche quando faccio qualcosa che dovrebbe distrarmi.
Se penso che sto deludendo mia mamma,che dovrei studiare per la patente, che sto portando avanti con fatica ,mi sale la doppia rabbia. Trovarsi in bilico tra “devo fare qualcosa per recuperare” però “ho paura di affrontare il mondo” è stancante.mi trovo in confusione e non riesco a scegliere per i troppi pensieri che mi schiacciano. Per non parlare di quello stato di agitazione e il pensiero di impazzire da un momento all’altro. So solo che vorrei fuggire via da qui. Mi sta tutto stretto…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buonasera Serena. Un nome che ti si addice poco in questo periodo, vero?
Hai un’ età che le tue coetanee si divertono e pensano al futuro, tu invece sei alle prese con tutte queste ansie e
paure.
Hai passato brutte esperienze di bullismo e discredito. Queste, ed altre che hai avuto successivamente, hanno minato negativamente sulla tua crescita,
la tua autostima e la conquista dell’ auto-accettazione.
Serena, è inutile che ti dò solo qualche aiuto e consigli. Hai bisogno di un aiuto terapeutico che va a desensibilizzare
le esperienze traumatiche, ad installare risorse, ad acquisire abilità sociali e farti apprendere convincimenti positivi.
Serena, non aspettare. Fuggire via non serve a nulla.
Va bene? Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
ottilia dice
trovo davvero bello e giusto cio che e’ stato detto e sempre utile unripasso su quello che ci è stato insegnato e che noi non dobbiamo mai dimenicare di insegnare hai nostri figli anche se moltopiù comodo dare tutto esubito.>Grazie