Le fobie
Praticamente ogni essere umano ha delle avversioni – o scarsa tolleranza – per specifici oggetti o situazioni. C’è chi non ama i luoghi affollati e la confusione, chi non si sente a suo agio nei luoghi chiusi o a grandi altezze, c’è chi preferisce non trovarsi nella situazione di parlare in pubblico, chi è infastidito dagli insetti, o dall’idea che vi siano topi o serpenti.
Quando qualcuna di queste avversioni diventa un vero e proprio spavento che spinge ad evitare in tutti i modi di venire a contatto con quegli specifici oggetti o situazioni, si parla di fobia.
Le caratteristiche fondamentali delle fobie sono:
1. Ansia anticipatoria di oggetti o situazioni specifiche.
2. Evitamento di tali oggetti o situazioni.
3. Intensa ansia, fino ad un Attacco di Panico, in caso di esposizione a tali oggetti o situazioni specifiche.
4. Interferenza significativa con la propria vita, fino ad una condizione di vera e propria impossibilità a condurre una vita normale.
Gli adulti si rendono conto generalmente che la paura rispetto a questi oggetti o situazioni è irrealistica o francamente esagerata. Invece, i bambini tendono a trovare delle giustificazioni “razionali” alle loro fobie.
Le fobie più note sono correlate ad animali (cani, gatti, topi, serpenti, insetti), all’ambiente naturale (altezze, mare), sensazioni fisiche (postura, dolori, fastidi), ai traumi fisici (sangue, iniezioni), situazioni specifiche (spazi aperti o , come le strade, le piazze, l’autostrada, la guida in automobile,es.: l’agorafobia), spazi chiusi o claustrofobia come l’ascensore, il traffico, la folla), l’esposizione in pubblico o Fobia Sociale come parlare in pubblico, confrontarsi con gli altri, fare esami, colloqui di lavoro, partecipare a riunioni, etc.).
Quando una persona fobica viene esposta alla condizione temuta, si manifesta ansia. Un soggetto fobico tende pertanto ad evitare l’oggetto della fobia. Naturalmente la gravità della situazione è determinata non solo dal grado di ansia generata in caso di esposizione, ma anche dal tipo di fobia.
In città, ad esempio, la fobia dei serpenti è molto meno invalidante della fobia del traffico!
E’ frequente osservare che le fobie si sviluppino in seguito ad esperienze traumatiche (singole o ripetute) di contatto con l’oggetto o con la situazione. Tipiche sono le fobie di animali, spesso correlate ad esperienze traumatiche.
Altre volte, invece, non è dato rintracciare specifiche esperienze traumatiche, ma una sorta di “trasmissione” familiare della fobia, oppure una vera e propria simbolizzazione, tramite l’oggetto fobico, di paure personali relative ad esperienze precoci.
Interventi clinici sulle fobie
I disturbi d’Ansia sono tra quelli maggiormente responsivi ad una terapia psicologica di breve durata.
Uno degli errori più comuni è nel trattamento classico delle Fobie è costituito dal tentativo di risalire alla causa del medesimo onde interpretare il contenuto del processo Fobico .
E’ indiscutibile che esistono centinaia di possibili fobie specifiche legate a particolari oggetti o contesti ma il processo di base che ne determina la formazione e il mantenimento è sempre univoco. Circoscrivere l’oggetto fobico può servire allo psicologo solo ed esclusivamente per pianificare la direzione dell’intervento terapeutico, qualsiasi speculazione sui contenuti della Fobia è priva di efficacia clinica.
Dal momento che tutte le Fobie sono mantenute da un processo ridondante e disfunzionale di Ansia Anticipatoria e Evitamento Fobico, il trattamento mira a scardinare questi aspetti mediante l’uso di semplici prescrizioni ed esercizi: i tempi di intervento sono estremamente rapidi e garantiscono la remissione totale del sintomo anche se persistente da molto tempo (la “cronicità” del disturbo non è un indice della gravità del problema la cui modalità di organizzazione è sempre la medesima).
Come fare per affontare le fobie: Non Arrendersi, non evitarle, in primis leggi e segui gli esercizi riportati in :
Per vincere l’ansia
Poi, se necessario, vai da un terapeuta che ti aiuterà a risolvere il problema