Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione e Senso di Schifo
Il disgusto, lo schifo la ripugnanza sono emozioni di base la cui funzione è la protezione della salute da malattie contagiose e ingestione di sostanze tossiche.
Esiste un senso di disgusto FISICO e disgusto MORALE, due facce della stessa medaglia.
Il disgusto FISICO, il senso di schifo e di ripugnanza sono attivati da :
-CIBO CONTAMINATO
-PRODOTTI CORPOREI (feci, urina, vomito, saliva, et al.)
-SPECIFICI ANIMALI (vermi, scarafaggi,serpenti, ecc.)
La sensazione di sporco fisico si confonde con la sensazione di indegnità morale.
Entrare in contatto con ‘sostanze sporche’ equivale a ‘contaminarsi’.
Il disgusto MORALE, il senso di INDECENZA e ripugnanza, sono attivati da:
-TRASGRESSIONI SOCIO MORALI Comportamenti sessuali immorali (es.: incesto, sesso con gli animali, pedofilia, prostituzione, masturbazione, ecc.
– DISGUSTO MORALE Comportamenti immorali non sessuali (ingannare, tradire, rubare, dire bugie, uccidere, ecc.)
Il disturbo ossessivo da contagio e contaminazione vuole evitare proprio questo: evitare di essere considerati ‘inquinati’e contagiati.
Il disgusto trasmette un particolare insieme di tormenti morali, come ad es.: la blasfemia, il tradimento, l’ incesto, azioni spregevoli, abiette e sub-umane, che danno la sensazione di allontanare la purezza, la rettitudine, la divinità, la protezione di ciò che viene percepito come un valore o qualcosa di sacro.
Coloro che trasgrediscono sono percepiti come contaminati, infettati e insozzati. Le persone non vogliono toccarli o entrare in contatto con le cose che sono state toccate da loro, perché rappresenta un degrado, come avere a che fare con un declassato nella scala sociale (es.: relazionarsi con un barbone).
Il ruolo del disgusto e il timore della contaminazione
Disgusto, percezione di schifo e timore di contaminazione portano alla compulsione del lavaggio.
Il lavaggio libera da sostanze disgustose salvaguardando la propria salute e quella degli altri.
Il lavaggio ha anche lo scopo di neutralizzare il disgusto morale.
Ad esempio, un paziente ossessivo ricorreva a rituali di lavaggio delle mani, per purificarsi dal contatto con persone che, secondo la sua convinzione, avevano commesso atti “immorali”, come rapporti sessuali depravati.
I pazienti ossessivi possono essere spaventati da contaminazione non solo da sostanze disgustose, ma anche con sostanze ritenute pericolose per la salute propria e altrui (es. : materiale infettato e/o radioattivo).
Non adempiere ai lavaggi, non mettere in perfetto ordine o disattendere ai controlli, comporta un senso di colpa di aver trascurato il dovere di salvaguardare la salute propria e quella degli altri.
Il disgusto e lo schifo nel DOC e il suo rapporto con LA COLPA
Il senso di colpa percepito in queste situazioni si chiama ‘ senso di colpa deontologica ‘. Questo senso di colpa ci obbliga di eseguire con cura azioni e comportamenti per il rispetto di un codice di condotta. La sua osservanza ha lo scopo di impedire di pregiudicare la dignità o la salute delle altre persone.
L’ inosservanza e la violazione di queste regole può derivare un danno alla famiglia o alla collettività e quindi qualcosa da evitare assolutamente.
Una sensazione di bassa purezza morale, di non essere ‘puliti moralmente’, sensazione di aver fatto azioni o avere avuti pensieri ignobili, “sporchi” o immorali può portare all’ obbligo di lavaggio o altri comportamenti di tipo compulsivo. Il senso di ‘sporcizia ’ si integra con l’urgenza di lavarsi. E’ il cosiddetto Effetto Lady Macbeth.
Ma quali sono questi atti immorali di cui ci si sente colpevoli e contaminati?
La contaminazione ‘mentale’ può essere evocata ricordando eventi e fatti personali ritenuti immorali, tipo: comportamenti sessuali dissoluti, comportamenti osceni, disgustosi e sporchi, che fanno vergognare.
Il senso di contaminazione elicitato da questi comportamenti, portano alla compulsione del lavaggio (sintomi di tipo WASHING), a sensi di colpa e aumento del disgusto, schifo e ripugnanza.
L’elevata tendenza al disgusto consente di prevedere anche presenza di sintomatologia di tipo ORDINE E SIMMETRIA e sintomi di tipo CONTROLLI esagerati (CHECKING) .
I pazienti ossessivi percepiscono maggiore sensibilità al disgusto e allo schifo rispetto i soggetti normali o pazienti ansiosi. Questa disposizione è associata alla sintomatologia ossessiva.
La reazione al disgusto protegge non solo il Sè corporeo, ma anche il Sè psicologico, la dignità e il diritto di appartenere a un gruppo.
La sensazione di contagio e contaminazione fa sentire i soggetti sensibili a queste problematiche. Inoltre fa sentire senza valore, sminuiti, impresentabili; indegni di essere accettati dal gruppo, anzi meritevoli di disprezzo da parte degli altri, diminuita dignità umana, vergogna e divieto di reagire al disprezzo degli altri.
Il timore ossessivo: come si traduce in attività ossessiva e ruolo del disgusto.
Il timore fa diventare la percezione di contaminazione sistematica, pervasiva ed esagerata. In questo modo i lavaggi purificatori e altre compulsioni diventano prolungati e ripetitivi.
Ciò avviene per il verificarsi dell’ effetto Lady Macbeth, precedentemente enunciato, nel senso che chi si sente in colpa è maggiormente sensibile allo sporco.
La desiderata sensazione di ‘pulito’ richiama il bisogno di lavarsi, perché il lavaggio riduce il senso di colpa.
C’è un verità scientifica in tutto questo. A livello cerebrale il senso di colpa e il senso di disgusto condividono e si appoggiano sulla stessa zona del cervello,chiamata INSULA.Per cui l’ uno stimola l’ altro. Il disgusto stimola il senso di colpa e viceversa.
La sensazione di sporco fisico è sovrapponibile alla sensazione di colpa e paura di caduta nella posizione sociale.
Dal punto di vista del paziente ossessivo, proteggersi dalla contaminazione significa non solo proteggersi dall’ essere sgradevole agli occhi di se stessi e degli altri, ma anche proteggersi dalla possibiltà di essere e apparire moralmente indegni.
Il pensiero magico nella percezione di contaminazione
Per questi soggetti entrare in contatto con sostanze sporche e disgustose equivale a “sporcarsi”e contaminarsi. La sensazione di sporco fisico si confonde con la sensazione di indegnità morale.
Il pensiero magico, ossia quel pensiero che giunge subito alle conclusioni, senza passaggi nelle zone intermedie e senza, riflessione, fa sì che anche situazioni di impossibile,esagerato e irragionevole contatto fisico può essere percepito come contaminati. La propagazione delle tracce della sostanza può essere ritenuta trasmissibile in modo fisico o simbolico anche ad elevate distanze.
Il pensiero magico fa sì che:
-Non fa considerare le reali probabilità di contagio, se basse o alte probabilità.
-Non fa prendere in considerazione il possibile decadimento nel tempo della sostanza contaminante.
-Non considera le dosi.
-Non fa rendere conto della logicità. Un soggetto può pensare di contaminarsi anche solo dopo un incontro fortuito, senza contatto, con una persona ‘contagiata’.
La comprensione del significato del contagio nel DOC da contaminazione richiede l’ elaborazione e progettazione di trattamenti efficaci.
La resistenza delle compulsioni e la complessità di comprensione e cura di questo disturbo non è sufficiente la semplice tecnica dell’ esposizione o i tentativi di far ‘ragionare il paziente’.
I pazienti DOC con queste problematiche, la risposta a sostanze disgustose e contaminanti può essere attivata da un elevato numero di oggetti e situazioni.
Questa ampia classe di oggetti, che loro fanno rientrare nell’ elenco ‘disgustosi,’ ha lo scopo di proteggere o arginare la contaminazione.
Molti pazienti ossessivi con queste problematiche passano molto tempo della giornata in ruminazioni, atti compulsivi e lavaggi finalizzati ad eliminare la sensazione di contaminazione. Una sensazione che deriva dal contatto con oggetti “sporchi” e con tutto quello che è entrato in contatto con gli stessi. Logica che funziona anche con oggetti lontani, ma logicamente collegati.
Torna all’inizio
Provvedimenti
-In sede di ricostruzione della storia del sintomo è necessario ricostruire tutta questa filiera e dimostrare l’ infondatezza.
-Bisogna ridurre l’iper-generalizzazione e l’intensità della risposta a ciò che è sentito contaminante.
-Si applicano strategie per ridurre il potere disgustante e ripugnante degli stimoli, allo scopo di far considerare MENO REALISTICA, MENO PROBABILE E MENO GRAVE entrare in contatto con sostanze provenienti dai loro oggetti ‘disgustosi’.
-Le procedure di normalizzazione del sintomo prevedono spiegazioni sul funzionamento e significato del senso di schifo, disgusto e contaminazione.
-Fornire rassicurazioni sul fatto che è comprensibile cercare di preservarsi dal contatto con sostanze disgustose. Il desiderio di pulizia preserva dal pericolo di perdita di dignità, di rango e di appartenenza.
-E’ normale tutelarsi dal disgusto se si pensa, si ripensa, si rimugina e si immagina quell’ oggetto che ha avuto contatto con persone sporche, con sostanze insozzate e contaminate.
-E’ normale che i tentativi di preservarsi dalla contaminazione vengono protratti per lungo tempo, perché non si riesce a vedere chiaro una linea di demarcazione fra ‘sporco’ e ‘pulito’.
In assenza di un criterio chiaro “di pulizia” per evitare il rischio, l’autorimprovero, il rimorso e il pericolo fa continuare i lavaggi, controlli e atti compulsivi all’infinito.
– Spesso il paziente/la paziente continua a vedere e a immaginare in maniera particolarmente vivida la sostanza temuta sugli oggetti. Sostituire le immagini mentali associate alla contaminazione e trasformazione con immagini meno raccapriccianti.
Far mettere a fuoco e far vedere chiaramente la sostanza temuta Ad esempio, far immaginare di prendere una banconota e chiedere:” Nel contatto con questi soldi, che tu ricevi da quella persona, cosa temi che rimane sulla tua mano? Cosa temi che ti contagia? Di che cosa possono essere sporchi? Sporco fisico? (Urina, feci, sperma, sporcizia?), Sporco morale? (Atti immorali, soldi rubati, ecc.? )
I pazienti partono da una regola/comando interno: “ se sento questa sensazione di sporco allora vuol dire che sono contaminato [ Regola: Affect as Information].
Quindi il disagio emotivo è assunto come prova di un contatto reale con la sostanza disgustosa.
Risultati provenienti da studi e ricerche hanno osservato che provocare cambiamenti nei livelli di sensibilità al disgusto si riflettevano anche in cambiamenti della sintomatologia DOC.
Vi sono diversi interventi utili a CONTRASTARE l’ idea che la sensazione di essere sporco NON equivale ad essere realmente insudiciato e quindi a indebolire la credenza che la sensazione di disgusto significa che si è contaminati.
Si deve lavorare per modificare la percezione della minaccia.
Il paziente dà credito a ipotesi improbabili e implausibili perché teme di sottovalutare colpevolmente una minaccia che non è certo di poter escludere.
Il team di Studio sulle ossessioni ‘Obsessive Compulsive Cognition Working Group’ ha trovato 6 aree di credenze erronee in questi tipi di pazienti. Sono le seguenti:
-Responsabilità eccessiva, sovrastima della minaccia, perfezionismo, intolleranza all’ incertezza, importanza dei pensieri e necessità di controllare i pensieri.
L’errata interpretazione dei pensieri, sensazioni e immagini intrusive incentiva comportamenti problematici di evitamento, ricerca di rassicurazioni e lavaggio eccessivo. Altre cause di lavaggi smodati e controllo sono le interpretazioni negative e la sensibilità al disgusto.
L’eccessiva responsabilità di evitare danni a se stessi e ad altri fa sentire senso di colpa e questo porta ad azioni compulsive di eccessiva pulizia dell’ ambiente da sostanze disgustose e contaminanti.
Insomma certi pensieri e certe azioni vorremmo non farli, non averli nella mente, ma non ci riusciamo per via del continuo pensarci e ruminarci su.
Purtroppo più si rimugina, più il pericolo appare probabile. Questo rende il disturbo più aggressivo e difficile da estirpare.
Chi si sente contaminato sente che deve fare il possibile per eliminare ‘lo sporco’, perché il pensiero magico che lavora nella mente ha fatto credere che:
-essere sporchi fisicamente equivale ad essere sporchi anche moralmente, lavare il corpo equivale a lavare la coscienza,
-essere sporchi richiama il senso di colpa e richiama l’ esigenza di lavaggi.
-”Siccome non posso ripulire, purificare il mio senso di indegnità morale, mi occupo almeno di tenere pulita la superficie del corpo”.
– “Mi sento una persona poco pulita dentro e lavarmi mi fa sentire meglio…”
ecc., ecc.
-Bisogna ridurre la sensazione di gravità della contaminazione.
-Contrastare la convinzione che chi è sporco moralmente, non può sentirsi pulito se si lava solo esternamente.
-Contrastare il senso di indegnità morale.
Home
Torna all’inizio
Vincere il DOC
chiara dice
Buongiorno dottore,
sono una studentessa di 25 anni e mi sono imbattuta nel suo articolo.
Purtroppo mi capita di provare sensazioni molto simili a quelle da lei discusse, specialmente ho un terrore del tutto irrazionale di entrare in contatto con sostanze tossiche, che non mi fa vivere serenamente. Alterno periodi di relativa tranquillità in cui non mi faccio di nessuno di questi pensieri ad altri in cui ogni cosa è una potenziale minaccia, se vedo ad esempio un materiale che non conosco e non ho mai visto prima è molto facile per me credere che si tratti di una sostanza tossica che semplicemente una sostanza che non conosco. Ad esempio ho appena passato una notte insonne perchè pulendo con un panno inumidito il muro della casa dove abito dopo aver inavvertitamente schiacciato una zanzara, dall’intonaco bianco è emerso un altro materiale che per quanto ne so poteva essere sempre intonaco ma era grigino/marrone. Nella mia mente pur non avendo la minima idea dei processi edilizi quello è stato associato inevitabilmente a un materiale tossico magari messo lì negli anni 70 quando le normative chimiche ed edilizie erano molto più superficiali. Ancora dopo ore non riesco a liberarmi dalla sensazione di disagio e malessere e devo trattenermi dal chiamare i miei genitori in lacrime, anche se razionalmente mi rendo conto di quanto tutto questo sia folle. La cosa strana è che per altre cose non presento quella sintomatologia, ad esempio non ha particolarmente paura di virus e batteri, e non sono ossessiva con l’igiene etc. Pensa possa trattarsi comunque di disturbo ossessivo compulsivo?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Chiara, grazie per avere scritto.
Capisco la tua sofferenza che ti dà questo doc e la fatica che ti creano le compulsioni.
Chiara, non credere al contenuto del Doc e non c’è bisogno di sottoporti a tante azioni per lenire l’ ansia ( Compulsioni).
Contrariamente a quanto si pensa, che la mente è una sola, in realtà noi abbiamo tante parti. Tante sub-personalità.
Il Doc che a te grida e ti attacca che devi stare attenta a non venire in contatto con sostanze tossiche,non sei tu, non è il tuo Sè, in realtà
è una parte di te. Questa parte che ti grida e ti spaventa è coadiuvata da diverse altre parti. C’è la parte della paura, una parte
che ti obbliga a fare le compulsioni, c’è la parte che ti crea il dubbio, un’ altra che ti crea insicurezza, ecc.
Queste fanno capo ad un critico interiore che ti obbliga attraverso pensieri, immagini e ansie. C’è un’ altra parte (il difensore interiore)
che tenta di contrastare il critico, dicendo che non è vero, che non sono sostanze tossiche, ma con poca fortuna.
Il critico interiore, chiamato stranamente ‘protettore’, fa questo per lanciarti un messaggio:
” Chiara, sei una ragazza insicura. Non possiamo lasciarti, ti dobbiamo stare addosso. La smetteremo di stressarti
quando vedremo una Chiara matura, che è cresciuta e pronta al distacco.
Chiara, per guarire, si dovrà andare a ricercare le situazioni del passato che hanno bloccato il tuo percorso di crescita.
Ci sono tecniche particolari, ma si può guarire dal Doc.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Alessandro dice
Buongiorno dottore sono Alessandro ho 25 anni e da tre anni è iniziato tutto!! I primi due anni c’è stato il dubbio patologico di scoprirmi omosessuale e adesso mi rendo conto che dietro c’era la paura di non essere accettato o comunque umiliato/escluso
Poi le ossessioni sono cambiate e diventate a tema violento e qui credo che la paura dietro sia quella di sentirmi contaminato “sporco moralmente”, l altro giorno ho avuto pensieri ripetitivi della mia ragazza ferita e dopo due giorni ho capito che dietro c’è la paura di perderla!! Possibile mai che il doc funzioni sempre così, ed ogni volta devo stare a capire che paura ci sia dietro??! E che queste paure “vengano” sempre fuori sotto forma di pensieri disturbanti??! È abbastanza debilitante come meccanismo
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Alessandro,
il Doc si mantiene quando lo stress è elevato, perchè l’ ansia è il carburante del disturbo ossessivo.
Quando è troppo elevato può assumere più di una forma. Insomma si può avere contemporaneamente Doc omosessuale e doc relazionale insieme.
Doc aggressivo e doc da contaminazione. ecc. ecc.
La cosa negativa che tu stai facendo è quello di cercare di capire, di comprendere quello che c’è dietro, insomma le motivazioni.
E’ tutta fatica sprecata. Non ci sono motivazioni particolari, ma solo un automatismo sballato.
Certo che è debilitante! Per questo bisogna andare a curarlo.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Stefania dice
Buongiorno Dottore,
sono una ragazza di 27 anni e abito in provincia di Monza e Brianza. Soffro di Doc da contaminazione da preservativo e da prostitute e sto seguendo una terapia cognitivo comportamentale più terapia farmacologica ma senza risultati. Potrei raccontarle qualcosa tramite email?
Non ce la faccio più, sono stanca di vivere così. A volte vorrei che mi accadesse qualcosa per smettere di soffrire così.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Stefania, lieto di conoscerti.
Scrivimi pure. Vediamo se posso esserti d’aiuto in qualche modo.
Un cordiale saluto.
Dott, M. Di Nunzio
Filomena dice
Buonasera dott.Nunzio…sono Filomena…la quale come le aveva accennato soffre di nosocomofobia….sto valutando lidea di intraprendere la terapia cognitiva comportamentale da lei so che la lontananza é distante..ma non ho skipe e sinceramente parlarle personalmente sarebbe tutt’altra cosa.Pero’ lascia faccia una domanda..che mi chiedo da 11 anni…come puo sorgere il doc da contam..(disgusto di sporco senza aver avuto un trauma)per un ambiente alquanto sterile ed..igenico ?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Filomena, scusi il ritardo della risposta.
Grazie di aver preso in considerazione l’ idea di iniziare una terapia con me.
L’ idea di fare terapia con Skype è buona. Allorquando c’è
una certa distanza dal un terapeuta di fiducia, tanti pazienti si rivolgono a questo strumento gratuito.
Certamente l’interazione diretta in Studio è la migliore.
Però questi nuovi strumenti sono validi. Infatti ci sono studi scientifici sulla loro validità. Sono riconosciuti validi
anche dall’ Ordine Nazionale Psicologi, che ne ha dettato anche le direttive su questo uso.
Filomena, la tipologia del Disturbo Ossessivo è scelta dalla mente in base alle cose a cui teniamo di più e temiamo di più.
Praticamente si sviluppa là dove siamo più fragili e ne temiamo le conseguenze. Non c’entra nulla l’esistenza di un trauma passato.
Non so se ho risposte secondo le Sue aspettative.
Le porgo un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Filomena dice
Buon pomeriggio dott….Nunzio involontariamente le avrà sfuggito il mio commento precedente a quest’ultimo dove riporta età e residenza..grazie comunque per l’impegno che mostra nel rispondere alla mia probematica..buona serata.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Filomena, aveva ragione, mi era sfuggito il commento precedente.
Il DOC non dipende da una unica grande esperienza negativa del passato, bensì da tanti piccoli traumi e dispiaceri,
derivanti dall’ ambiente di vita in cui si è vissuti, dall’ educazione e dalle esperienze che hanno avuto forte impatto
nella costruzione della fiducia in noi stessi e dalla capacità di sapercela cavare da soli nel mondo.
Il lavoro da svolgere è quella di uscire da questa situazione di stress in cui si trova e entrare in uno stato mentale di
non dover fare più le compulsioni.
Per staccare i pensieri sono utili esercizi di mindfulness, Poi deve trovare un terapeuta specializzato nella cura del DOC
da contaminazione.
La distanza non conta. Si può lavorare anche con Skype.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Filomena dice
Dott…volevo sottolineare che durante il mio percorso terapeutico ,sono arrivata a prendere anche psicofarmaci per ma senza aver visto un minimo dimiglioramento dopo 6 mesi ho smesso gradualmente…mi chiedo se non sono stati psicologi sufficentemente efficaci o la sottoscritta a non aver eseguito compiti da loro suggeriti..(tornare a casa e riportare immagini ad anni addietro quando non avevo il doc)non ci sono mai riuscita…l’ansia che mi assaliva andava oltre le loro tematiche di guarigione.Di nuovo saluti…
Dott. Mario Di Nunzio dice
Filomena, le dispiace dire la sua età e in che città abita? Poi se vuole può approfondire ulteriormente il suo problema.Grazie.
Un cordiale saluto.
Filomena dice
Buongiorno..dott.Nunzio…ieri ho avuto modo di leggere il suo articolo riguardante la contaminazione ..diciamo che a fine lettura mi sono rappresentata come persona la quale prova una senzazione di disgusto fisico…a fronte di tutto cio( come le avevo accennato )che fa parte della sanità….non ho avuto un trauma un evento traumatico..o quant’altro…da 11 anni non me lo spiego come sia comparso il doc…so solo che questo disturbo mi rende impotende difronte la vita e che pur essendo una persona solare mi limita la libertà..ho 48 anni …sposata.. ,2 figli (15_18anni)e non poter condividere con loro alcuni ….mi fa soffrire molto..risiedo a Latina..
ma se potessi evadere…per non affrontare paure che mi tormentano ogni istante…lo farei…scusi per lo sfogo…ma lei mi trasmette tanta sicurezza……distinti saluti…