Disinneschiamo l’ansia
Come bloccare o ridurre al minimo le nostre ansie e preoccupazioni?
Fra le cause delle ansie e preoccupazioni vi sono tendenze a comportamenti non derivanti da circostanze reali.
Nella mia qualità di psicologo ho potuto seguire Harold, di 47 anni, per parecchi mesi.
Era un uomo molto apprensivo, soprattutto per una eventualità di perdere il lavoro e di non riuscire a mantenere la famiglia. Non c’era motivo. Cominciò a dimagrire, soffrire di insonnia e ad accusare sempre più spesso vari malesseri.
Parlammo insieme dell’assurdità della sua ossessione e di come avrebbe potuto vivere meglio se si fosse messo in testa di smetterla di preoccuparsi.
Ma non era facile convincere Harold: l’ apprensione faceva parte della sua natura, aveva quasi un obbligo ad angustiarsi ogni giorno per qualche futuro disastro.
Dopo mesi di questa vita impossibile, la tanto temuta lettera di licenziamento arrivò sul serio. Ebbene, si mise alla ricerca di un nuovo lavoro e, spazio di tre giorni, aveva già trovato un altro posto di lavoro che gli assicurava uno stipendio più alto e maggiori soddisfazioni. Tutte le sue ansie erano state inutili: in famiglia nessuno aveva sofferto la fame e lui non era crollato.
Come spesso accade quando si è atteso con angoscia un qualunque evento, si rivela tutt’altro che tragico.
Aveva sperimentato in prima persona quanto sia inutile preoccuparsi e da allora ha imparato ad affrontare la vita con più serenità.
Forse anche voi vi rendete la vita difficile angosciandovi inutilmente per i più svariati motivi. La possibilità di venire colpiti da un infarto, viaggiare in aereo, sentirsi male, possibilità di infettarsi a causa di un virus sconosciuto, possibilità di una guerra nucleare, ecc.
L’ansia è la stessa anche se le vostre attenzioni riguardano una sfera più personale – come un raffreddore, bilancio familiare, commissione da sbrigare, ecc.
In ogni caso fate tesoro delle esperienze di Harold e smettete di preoccuparvi. Stare in continua apprensione è quanto di più inutile possiate fare: essere angosciati per il resto dei vostri giorni non vi servirà a nulla.
Intendiamoci subito: Quando parlo di preoccupazione mi riferisco allo stato d’animo che paralizza una persona per qualcosa di inutile che avverrà in futuro, è che per forza di cose sfugge al diretto controllo.
Nulla a che vedere con i progetti reali per l’avvenire. Quando si fanno programmi per il futuro l’ ansia è una cosa positiva, serve ad evitare errori, a migliorare la nostra attività. Un’emozione costruttiva.
L’ansia generalizzata invece ci toglie ogni desiderio di prendere iniziative, per paura di quello che accadrà.
Per ridurre al minimo le angosce, dovete scoprire quali sono le vostre paure profonde che vi portano a preoccuparvi.
Facciamo qualche esempio di questi ” alibi” nevrotici e controproducenti.
Rimuginando su avvenimenti che non potete prevenire, in realtà, non fate altro che evitare di riflettere sulle difficoltà del momento presente.
Per esempio, un mio amico ha passato l’estate del 2014 in Turchia, scrivendo un libro.
Sua figlia di 7 anni era rimasta a casa, con la madre .So per esperienza che scrivere è un’attività solitaria e difficile che, richiede una buona dose di autodisciplina e concentrazione.
Il mio amico quando si metteva al computer a scrivere, venivano di colpo in mente pensieri della sua figlioletta:
-E se fosse andata in bicicletta per la strada, senza fare attenzione al traffico?
– E se andava in piscina e nessuno la teneva d’occhio ? Ecc.ecc.
E così, senza che se ne accorgesse, ha passato la maggior parte del tempo a preoccuparsi senza ragione.
Ma proprio senza ragione?
In realtà, mentre era occupato ad angustiarsi, non era costretto a cimentarsi nella faticosa impresa di scrivere. Un alibi di ferro.
Cercate allora di identificare nella preoccupazione il motivo che vi impedisce di agire, si può benissimo evitare di correre il rischio di angustiarvi inutilmente.
Infatti, come si può agire e cosa fare quando si è preoccupati?
Le giustificazioni degli ansiosi
“Non posso far niente. E’ meglio distrarmi in qualche occupazione o passatempo che mi affascina”.
Sono frasi che avete ripetuto fin troppo spesso e che vi mettono al riparo dalla necessità di agire?
Certo è più facile – anche se non molto soddisfacente – essere preoccupati che impegnarsi in qualcosa.
– Preoccupandovi in modo palese per qualcuno potete considerarvi a buon diritto altruisti. La vostra apprensione è una prova inconfutabile che siete ottimi genitori e coniugi perfetti. La conclusione e gratificante.
– A volte è comodo scaricare sull’ansia la colpa di un comportamento insensato. Mettiamo il caso che abbiate accumulato qualche chilo di troppo e che vi capiti di mangiare di più quando qualcosa vi preoccupa.
Ecco pronta un’ottima ragione per continuare a mangiare: coltivare le vostre ansie.
Allo stesso modo, se siete soliti fumare di più quando vi trovate in una situazione critica, siete convinti che avete le preoccupazioni e non potete smettere ora di fumare.
Lo stesso meccanismo funziona anche con la salute.
Può darsi che per voi sia molto più facile continuare a preoccuparvi per un dolore al petto, anzichè andare dallo specialista, rischiare di scoprire la verità e dover quindi affrontare in modo diretto il problema.
– Ma l’apprensione può causare ulcere, ipertensione, crampi, emicranie.
L’ansia tante volte è indispensabile. Anche se può sembrare che il gioco non vale la candela, questi malesseri vi consentiranno di attirare l’attenzione altrui e favoriranno la vostra tendenza all’auto commiserazione. Per molti essere compatiti è fonte di grande soddisfazione.
– Ora che avete scoperto quello che sta dietro alle vostre angosce nevrotiche, potete tentare di eliminarle.
Ecco qualche suggerimento:
– Incominciate a considerare il presente come un periodo che va vissuto e non trascorso nell’ansia e preoccupazione per il futuro.
Cosa fare se non è una scusa e soffro realmente di ansia?
Quando vi accorgete di essere preoccupati, domandatevi:
“Che cosa cerco di evitare sprecando il mio tempo con inutili preoccupazioni?”
Poi affrontate a viso aperto quel che non volevate vedere.
– L’antidoto migliore contro le angosce è l’iniziativa.
Qualche anno fa una mia amica andò in vacanza su un’isola. Le piaceva fare lunghe passeggiate, ma presto si accorse che c’erano molti cani liberi che scorazzavano ovunque.
Decisa a lottare contro l’angoscia di venir assalita, un giorno prese con sé un sasso, risoluta a non mostrarsi spaventata quando i cani le sarebbero corsi incontro.
I cani di fronte a una persona che non si lasciava intimorire, si allontanarono.
– Ogni volta che avete una preoccupazione, riconoscetene l’assurdità e chiedete a voi stessi: ” Se io mi preoccupo, il futuro cambierà?”
Cercate di ricordare quanti degli avvenimenti per cui vi siete tormentati NON si sono poi verificati.
E chiedetevi inoltre:” Che cosa potrebbe capitarmi di catastrofico e quante sono le probabilità che capiti realmente?”
In questo modo vi apparirà evidente l’infondatezza delle vostre inquietitudini.
Suggerimenti e raccomandazioni
– Limitate sempre di più il tempo che passate ad angustiarvi. Preoccupatevi 10 minuti la mattina e 10 minuti il pomeriggio. Negli altri momenti della giornata non avete il permesso di affliggervi.
In questi spazi di tempo concentrate tutti i vostri motivi di angoscia, dopodiché sospendete ogni preoccupazione fino al prossimo periodo destinato a questo scopo. Presto vi renderete conto che è folle dedicare tanto tempo a tormentare se stessi e forse riuscirete a farlo sempre meno.
– Cambiate di proposito le vostre abitudini. Siete portati ad accumulare? A mettere da parte il denaro per l’avvenire in modo ossessivo?
Fate come quel ricco zio che scrisse nel testamento:” Avendo capito qualcosa della vita, ho speso tutto quello che avevo.”
Questi suggerimenti vi aiuteranno ad angosciarvi di meno.
Ma per ottenere qualche risultato non c’è che la vostra ferma determinazione ad eliminare dalla vostra vita questo comportamento nevrotico e a ricorrere ad un aiuto professionale se pensate di non farcela da soli.
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