Tante persone sofferenti di ansia elevata si sono persuase che il loro male non può essere guarito e che gli attacchi di panico continueranno a tormentarli per sempre.
Ma solo in una bassissima percentuale di casi ciò può essere vero. Questo dipende spesso da fattori collaterali, quali la depressione che cominciano a soffrire queste persone, o con attacchi di panico più gravi, con la frequenza più alta e soprattutto quando sono convinti di non avere più speranza di guarire.
Alcune persone, tuttavia, hanno già avuto esperienza con terapie psicologiche senza che queste abbiano portato alcun beneficio immediato.
Si tratta per lo più di terapie a lunga durata.
Alcune di queste terapie non sono focalizzate sul sintomo, per cui spesso le persone che soffrono di un problema così disturbante, come quello di panico, si trovano sconcertate a “girare intorno al problema”, ad abbandonare la terapia perché non preparate ad una revisione ad ampio raggio della personalità.
Più adatte a loro, esistono invece terapie più brevi, focalizzate proprio sugli attacchi di panico o crisi di ansia, come il respiro consapevole che portano direttamente al centro del problema molto velocemente, fin dalla prima seduta.
Una terapia antipanico si basa su obiettivi pratici centrati sul problema, sulla individuazione delle paure più profonde e cercare da subito di avere accesso alle risorse personali.
Il primo passo fondamentale per superare le paure è riconoscerle.
Una persona che soffre di attacchi di panico ha paura, ma senza sapere bene di cosa.
Spesso l’oggetto della paura viene identificato dalle situazioni, dalle persone o dagli oggetti che la evocano (spazi aperti, spazi chiusi, gallerie, supermercati, lontananza da casa, auto, traffico, autostrada, etc.), ma in realtà la paura del panico deriva dalla paura di un attacco di ansia forte, di avere il panico!
Una persona, in queste condizioni, vive evitando situazioni o eventi che possono causare un aumento di ansia o di paura.
La sua attenzione è sempre attenta,tesa e desta per scoprire i segni fisiologici della paura.
Al primo apparire dei segni dell’ ansia, aumenta la paura perché questa quasi sempre è correlata a pericoli e minacce per la sua incolumità fisica, mentale e sociale.
Ad un livello più profondo, questa paura viene agganciata da pensieri catastrofici, come:paura di morire, di avere un grave malore, di svenire, di essere lasciati soli e senza soccorso, o dalla paura di perdere il controllo e di impazzire.
Queste paure possono esasperarsi dal timore di mostrare agli altri o di far vedere il proprio malessere, esponendo,così, la propria debolezza, fragilità, o incapacità.
E questo non lo sopportano.
La prima cosa da fare è individuare con precisione le paure, per imparare ad affrontarle, in modo da poterle gestire in modo nuovo e più sano.
Imparare a calmarsi.
Non basta solo specificare e individuare le proprie paure. L’idea di andare in panico è talmente terrorizzante da scoraggiare molte persone a proseguire un percorso di superamento dei disturbi, delle situazioni temute e l’ idea di crescita. E’ indispensabile apprendere come calmarsi.
Spesso alcune terapie sono inefficaci in quanto non tengono conto del fatto che lo stato di allarme o di panico non permette nemmeno l’ idea di rilassarsi.
Una persona che teme di perdere il controllo, di impazzire, di essere preda di un impulso improvviso e di fare del male a se stessa e ad altri, difficilmente accetterà l’ idea del rilassamento o di mollare il controllo.
Essi temono proprio questa evenienza,cioè se si distraggono anche per un attimo può accadere l’irreparabile.
Temono che può verificarsi l’ azione incontrollabile che temono di più: far male a se stessi o a quelli che li circondano. La paura più grande è quella di fare del male alle persone a cui vogliono più bene.
La paura di perdere il controllo di questi pazienti è tanto forte, da non accettare nemmeno di prendere i farmaci prescritti dal medico.
Temono che il rilassamento indotto dalla medicina, può causare un calo del controllo e quindi inaccettabile.
Apprendere a calmarsi implica la capacità di orientare la propria attenzione in modo netto e completo su sensazioni di sicurezza e capacità di uscire dall’immaginazione catastrofica.
Una persona con la paura di morire, di avere una grave malattia cardiaca o di altre gravi malattie, ha fissata la maggior parte del suo tempo la sua attenzione sui sintomi,o a temere malattie e fare molte visite mediche.
Accade frequentemente che chi soffre di questi problemi modifichi in modo significativo il proprio stile di vita, ridimensionando il proprio spazio di azione e la propria libertà.
-Il passo decisivo per superare il problema consiste nel riprendere in mano la propria vita. Se non riesci da solo, chiedi aiuto.
Anziché chiuderti in casa, soffrendo inutilmente senza fare nulla, devi prendere una sana e forte decisione: quella di guarire.
Deve informarti sulla natura del problema e studiare ciò che puoi fare da solo. Devi vincere le paure,le convinzioni errate che andare dallo psicologo è da pazzi e vincere i tabù che chi chiede aiuto è una persona debole
Devi cercare una persona competente in grado di aiutarti.
Se necessario puoi rivolgerti all’ ordine professionale degli psicologi, dove puoi trovare l’ elenco degli specialisti esperti e preparati della tua zona.