Come sbarazzarti del disturbo ossessivo
Sei stanco di sistemi inefficaci per ottenere la liberazione dal tuo problema? Allora questo ti piacerà.
Il docker vuole una pronta remissione delle immagini intrusive, del pensiero fisso e continuo, della paura di perdere il controllo, dell’ ansia e conseguenze catastrofiche temute.
Ma affrontare il sintomo direttamente non giova a farlo calmare. Il Sintomo è una sollecitazione del sistema di emergenza.
Pensare di effettuare la cura come si è fatto finora, con rassicurazioni, modifiche cognitive, con esposizioni, con prescrizioni paradossali o altre modalità terapeutiche non agevola la sua attenuazione.
Non funziona perché si è dentro, in mezzo alla sintomatologia. Ecco lo schema di come funziona un DOC e del perchè non si guarisce.
Legenda:
Un pensiero inaccettabile entra nella mente.
Passa al primo esame: sono in grado di fronteggiarlo? Di padroneggiarlo? Ho abilità e soluzioni soddisfacenti?
Se la risposta è positiva, la persona si chiede se c’è ansia.
Se questa ha una quantità accettabile, la persona fa una scrollata di spalle, il pensiero inaccettabile è accettato e reso innocuo. Tutto torna alla vita normale.
Questo è quello che succede quando un brutto pensiero passa nella mente di tutti.
Il suo passaggio provoca un certo turbamento, ma si hanno i mezzi per distanziarlo, per neutralizzarlo e allontanarlo. Finisce tutto senza problemi.
In una persona con scarse abilità, fiducia in se stesso e insicurezze, l’ingresso di un pensiero inaccettabile viene concepito in maniera più drammatica.
Torna ad osservare lo schema.
Pensiero inaccettabile: Posso approvarlo? Sono in grado di fronteggiarlo? Di tenerne testa? Le soluzioni sono soddisfacenti?
NO [Aumento dell’ ansia].
Ci sono gravi conseguenze. [Aumento dell’ansia ]
Conseguenze catastrofiche ( Paura di essere omosessuale, dubbi sulla propria relazione sentimentale, paura di poter fare male, paura della sporcizia e contaminazione, ossessioni sessuali, ossessioni blasfeme, ecc.).
Si insedia un D. O. C. [Aumento dell’ansia ]
Come si può vedere dallo schema, si crea un Loop, ossia una ripetizione che si ripete all’infinito, una reiterazione, un sistema senza vie d’uscita.
Le persone che vivono situazioni considerate poco gestibili, senza vie d’uscita e con presentimenti di catastrofe imminente creano le condizioni per l’ attivazione di reazioni d’ansia esagerate, primitive e traumatiche. Insomma una stimolazione del Sistema Nervoso Autonomo.
Lo stesso può dirsi di un disturbo ossessivo.
Una persona che sperimenta una situazione mentale di pericolo, considerata inevitabile e fuori controllo, attiva le reazioni automatiche del Sistema Nervoso Autonomo (S.N.A.).
Le risposte automatiche consistono in fissazione del pensiero, un rimuginare continuo sul pericolo, immagini intrusive,controlli e verifiche, attenzione focalizzata, tensione e sensazione di pericolo imminente.
Come aiutare queste persone? Perchè finora le terapie hanno funzionato poco?
Non si guarisce un DOC all’interno della sintomatologia.
Il docker vuole una pronta remissione delle immagini intrusive, del pensiero fisso e continuo, della paura di perdere il controllo, dell’ ansia e conseguenze catastrofiche temute.
Ma affrontare il sintomo all’interno del Loop non aiuta a farlo calmare.
Pensare di effettuare la cura come si è fatto finora, con rassicurazioni, modifiche cognitive, con esposizioni, con prescrizioni paradossali o altre modalità terapeutiche non agevola la sua attenuazione.
Non funziona perché si è dentro, in mezzo, alla sintomatologia.
Per questo i risultati sono sempre stati pochi, deludenti e con inevitabili ricadute.
Non si ottengono risultati perché si agisce come quel pompiere che per spegnere un incendio si pone col suo estintore all’interno dell’ incendio.
Col suo estintore spegne dei focherelli, ma immediatamente se ne accendono altri.
Ad esempio, si aiuta a spegnere un dubbio con una rassicurazione, ma immediatamente viene fuori un altro dubbio.
Si cerca di rassicurare un docker sulla efficacia di un controllo, un lavaggio, un test, una verifica, ma immediatamente nella sua mente si crea nuovamente un dubbio, una insicurezza, una sensazione di imperfezione del controllo.
Si cerca di convincere un docker sulla infondatezza di un pensiero, della paura infondata di un impulso improvviso, su una convinzione ingiustificata, su un convincimento assurdo e insensato, ma la rassicurazione dura solo poco tempo.
Il pompiere che cerca di spegnere i fuochi dentro l’ incendio stesso, non riuscirà mai a estinguere le fiamme.
Una soluzione efficace potrebbe essere la ricerca della valvola di alimentazione del carburante dell’ incendio.
Arginando l’afflusso di carburante è più facile domare un incendio.
Il carburante delle ossessioni, o degli attacchi di panico, è l’ansia e la ripetizione continua.
Bisogna far uscire la persona da questo circuito senza fine.
L’osservazione dello schema riportato ci dice che per far abbandonare l’iterazione l’ individuo deve poter dare risposta positiva alle domande: “Sono in grado di fronteggiare il pensiero inaccettabile. Le soluzioni da me possedute sono soddisfacenti. Ho abbastanza fiducia ”.
Oppure non entrare affatto nel loop.
Queste capacità, abilità, sicurezze e fiducia in se stessi dipendono dal tipo di storia personale attraversata dal docker.
Questo è compito della psicoterapia.
Il carburante delle ossessioni è l’ansia. Questa aumenta a dismisura, in maniera esponenziale, ad ogni risposta negativa. Il loop o circolo senza riscontro positivo causa ansia.Questa è la risposta del Sistema Nervoso Autonomo o Sistema d’ Emergenza.
Per attenuare le tensioni ed emotività è utile un trattamento farmacologico. Sono altresì validi terapie energetiche come E.M.D.R. , Emotional Freedom Terapy (E.F.T.) e R. Q. I.
Come trattamento iniziale di pronto intervento funzionano molto bene esercizi di Mindfulness.
Conclusioni
L’ emotività ha una grande importanza nel disturbo ossessivo compulsivo. E’ un banco di prova.
Il DOC non molla fin quando non trova assenza di ansia ed emotività. Questo significa che il DOC attacca in maniera continua, rimproverando dubbi, debolezze e insicurezze.
Il punto [1] dello schema è il punto di attacco di molte terapie. Ma è anche una posizione dentro il loop, quindi carico di paure ed emotività.
Un punto di sicuro successo è il punto [2], ovvero ‘evitare di entrare nello schema. Non cadere nel tranello e nelle spire delle ossessioni.
Quindi non dare credito alle minacce, alle intimidazioni, alle provocazioni, al senso di pericolo imminente, alle istanze e richieste del DOC, ‘altrimenti succede….
E’ una parola?! Sembra facile per chi non ha questo problema. Come si fa a non cercare una rassicurazione?
Possiamo dire che nonostante tutte le nostre prove contrarie, il DOC non ascolta. E’ come un sordo.
Il programma DOC non prevede la fine, perchè è un circolo, un loop. Non sono previsti modi di uscire e mettere fine a questo software.
Per farlo terminare bisogna lavorare sulla storia passata e sul presente, in modo da far aumentare la fiducia, la ricerca della crescita e autonomia.
Il DOC è come un Super Io, un genitore severo: se non vede che sappiamo cavarcela bene da soli, non ci molla.
Poi scatta la fase [2], ovvero il comportamento di menefreghismo che hanno tutte le persone NON DOC .
Ovvero non spaventarsi,non credere al pensiero inaccettabile e fregarsene.
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