Codice Uomo – Codice Donna
La sociolinguista Deborah Tannen ha analizzato gli stili di conversazione tra uomini e donne per cercare di capire perché ci sono così tante difficoltà a comprendersi.
Il dialogo fra l’ uomo e la donna , fra marito e moglie, fra un ragazzo e una ragazza o fra un bambino e una bambina è come una sorte di comunicazione tra due culture diverse. Si parla la stessa lingua , lo stesso linguaggio, ma non ci si capisce.
Una donna si innamora di un uomo perché vuole in lui un ORECCHIO GIGANTE: non solo per attrazione, ma qualcuno che l’ ascolta.
-1° esempio. Capita spesso che le donne parlando ai loro uomini non si sentono capite nelle loro intenzioni , ci rimangono male e si offendono.
Cosa è successo? Gli uomini anziché ascoltare, condividere o comprendere, offrono soluzioni . Non è quello che lei voleva e ci è rimasta male. L’uomo non capisce perché Lei ha reagito in quella maniera.
Gli uomini offrono soluzioni ai problemi. Essi si sentono solutori di problemi: un problema , una critica o una lagnanza delle loro donne costituisce per loro una sfida alla loro capacità di trovare una soluzione.
Gli uomini si sentono frustrati quando non vedono gratitudine in un problema risolto.
Le donne amano prendere insieme qualsiasi decisione e mai farebbero progetti senza prima chiedere consenso o parlarne col marito.
Per gli uomini consultarsi con la moglie equivale a chiedere il permesso. Questo implica che non si è indipendenti e liberi di agire da soli. In questa maniera ha l’ impressione di essere come un bambino. Ciò è offensivo per lui e oggetto di sfottò da parte degli altri uomini.
Per le donne consultarsi con gli altri non ha a che fare con l’ indipendenza , ma una ricerca di maggiore intimità.
Lei ci rimane male se il suo uomo prende decisioni da solo o se le prende parlando con altri ( o con sua madre ! ).
Per gli uomini è fondamentale ragionare in termini di INDIPENDENZA.
Secondo questo filtro possono fraintendersi anche situazioni che non hanno nulla di offensivo.
– 2)L’ osservazione dello STILE COLLOQUIALE è utile per capire le innumerevoli incomprensioni fra l’ uomo e la donna.
Lo stile COLLOQUIALE maschile è del tipo up / down: io sono superiore / tu sei inferiore ( reazione suscitata nell’ interlocutore: difesa e irritazione
Lo Stile colloquiale femminile , a differenza di quello maschile, considera il mondo una rete di legami , una ricerca di conferme e sostegno e di negoziati per l’ intimità per raggiungere il consenso.
3) INDIPENDENZA / DIPENDENZA
La donna parla di più nell’intimità, mentre l’uomo vorrebbe approfittare dell’intimità per riposare e rifare il pieno di energie, finalmente in silenzio.
L’uomo tende a parlare di più quando è in pubblico, o come scrive Tannen “l’uomo fa discorsi che le donne fingono di ascoltare”, perché per la donna conta soprattutto l’intimità, e non lo statuto.
Gli uomini tendono a parlare in pubblico soprattutto quando parla una persona alla volta, mentre le donne si trovano più a loro agio quando c’è una molteplicità di voci e di discorsi.
Deborah Tannen afferma: “bisogna imparare la lingua dell’altro sesso”
La gestione delle emozioni
Esistono quattro modi di percezione della realtà: il modo fisico, emotivo, intellettuale e spirituale (nel senso relazionale del termine).
Mentre le donne possono più agevolmente muoversi da una modalità all’altra, gli uomini si troverebbero più a loro agio nei modi fisico e intellettuale. Per esempio l’uomo ha pensieri tristi o felici (modo intellettuale) ed esprime i suoi sentimenti con il corpo (modo fisico): l’azione è la sua priorità.
La donna, invece, prova tristezza o qualsiasi altra emozione anche in assenza di una particolare ragione, e questo è molto difficile da capire per un uomo. Mentre l’uomo esprime la sua spiritualità in modo fisico, per esempio costruendo musei o cattedrali, o intellettuali, per esempio diventando teologo o filosofo, la donna vive e descrive la sua esperienza spirituale in modo molto più diretto, e in termini emotivi: la priorità delle donne è la relazione con l’ambiente.
-Per l’uomo l’emozione è l’espressione di un problema o di un conflitto: per lui si tratta allora di trovare la fonte dell’emozione per farla scomparire, e ritrovare la pace dello spirito.
Per la donna, l’emozione diventa un pretesto per la relazione: la donna la vuole esprimere, condividere e riceverne in cambio le emozioni dell’interlocutore.
Se una donna esprime le sue emozioni a un uomo, questo potrà pensare automaticamente di essere parte del problema, o una delle cause di queste emozioni, e può allora reagire difendendosi o offrire soluzioni per risolvere quello che lui percepisce come un problema.
L’uomo funzionerebbe in modo razionale e sequenziale, e vorrebbe fare l’amore allo stesso modo: il desiderio è la causa del rapporto, le carezze sono il mezzo più veloce per arrivarci, e l’orgasmo reciproco è l’obiettivo ultimo. Funzionando in maniera lineare, l’uomo sarebbe in genere meno flessibile, mentre la donna vorrà modificare questa pianificazione per aggiungere fantasia alla relazione: parlare d’amore senza farlo, accarezzarsi e toccarsi ma senza necessariamente desiderare il rapporto o l’orgasmo.