Video Anti Depressione per non chiudere la porta ai tuoi sogni e iniziare alla grande la tua giornata.
Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.
Studio di Psicologia specializzato nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Attacchi di Panico, Giochi d'azzardo.
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La potenza del Subconscio
Il subconscio ha una forza curativa miracolosa che fa guarire corpo e anima.
Nelle parti più recondite del vostro subconscio si nasconde una scorta inesauribile di possibilità,di predisposizioni e di talenti che aspettano solo di essere sviluppati e di trovare espressione.
Nel subconscio si nasconde un’infinita sapienza e un’ infinita potenza; questi saranno nostri non appena siamo capaci e disposti ad accettare questa forma di insegnamento.
Quello che occorre è imparare ad adoperare il nostro inconscio in maniera corretta.
Coscienza ed inconscio
Immaginiamo un giardino e noi stessi immaginiamoci giardinieri e curatore del nostro giardino.
Se la cura è scrupolosa, noi possiamo piantare i semi in questo terreno fertile, fiduciosi di raccogliere fiori profumati e frutti succosi.
Lo stesso vale nel giardino del nostro subconscio. Il tipo e la qualità del seme dipenderà dalle nostre abitudini mentali. Ciò che pianteremo nel nostro subconscio, crescerà a prenderà forma nel nostro corpo o nella nostra vita. Senza indugio dobbiamo iniziare a instillare nel nostro subconscio pensieri di pace, di felicità, di comportamento onesto, di buona volontà e di benessere.
Se seminiamo positivo e allontaniamo al più presto la negatività, i cattivi pensieri, le invidie, le malignità e il cattivo umore, i pensieri positivi formeranno un humus fertile del nostro giardino e del nostro subconscio che ci farà raccogliere frutti prodigiosi.
Se vogliamo che la nostra vita abbia un andamento positivo,dobbiamo diventare padroni incontrastati dei nostri pensieri. Non appena i pensieri positivi che abbiamo instillato nel nostro subconscio saranno di natura positiva,armoniosi e pacifici, il subconscio rivelerà la sua magica efficacia,creando condizioni di vita armoniose e piacevoli.
Tutto si svolgerà al meglio. Non appena saremo in grado di controllare i nostri pensieri, potremo impiegare le forze del nostro subconscio per risolvere qualsiasi problema e difficoltà.
Forse qualcuno di voi mi starà chiedendo: “è troppo facile parlare così, perché Lei può seminare liberamente nel suo terreno, nel giardino e nel suo subconscio. Io non sono così libero: ogni mattina e durante tutto il giorno ci sono motivi che mi angustiano, che mi rattristano, che mi mettono in ansia e mi spaventano. Come faccio a liberarmi di queste serpi di questa palude salmastra che mi aggrappano,mi punzecchiano e sono loro i padroni dei miei pensieri?”
Per riprendere il controllo del proprio subconscio e svuotarlo dai pensieri negativi, non c’è altra soluzione che lo scioglimento e la risoluzione dei conflitti mentali. Per riappropriarsi dell’ enorme energia che viene dissipata, o che si perde e che si sciupa nei circuiti difettosi dei traumi, nei vissuti di un’ infanzia infelice, di una triste storia o di un presente infelice, è necessario il coraggio di un lavoro a ritroso, nella propria mente, fatto da solo, o meglio con l’aiuto di chi può aiutare. Tutta l’energia mentale,ora dispersa in tanti rigagnoli inutili,viene completamente recuperata e messo a disposizione della persona.
Per eliminare la discordia, il caos, le privazioni e tutto ciò che nuoce al piacere della vita, bisogna affrontare il problema alla radice:riorganizzare completamente il nostro pensiero cosciente e costituire, nel mondo dei nostri pensieri e delle nostre idee, un ordine tutto nuovo.
La maggior parte delle gente cerca di mutare le circostanze e i fatti esterni con mezzi esterni. Ma è sempre il nostro mondo interiore,i nostri pensieri,le nostre sensazioni e idee che crea il mondo esterno.
Il nostro subconscio reagisce in base al nostro modo di pensare. Se la coscienza è ricolmo di paure,timori e preoccupazioni, questo fatto scatenerà, nel nostro subconscio, uno stato d’animo negativo,che si ripercuoterà sulla nostra coscienza sottoforma di pensieri cattivi,disperazione e panico.
Nel caso in cui ti trovi in una situazione simile, cerca di affrontare le tendenze negative che si impongono nel tuo inconscio in modo deciso e in piena coscienza. In base alla padronanza e alla autorità che abbiamo sulla mente rivolgiamoci ad essa in questo modo: “Stai calmo e stai tranquillo! Io sono il Signore e tu devi sottostare ai miei ordini. Quì non c’è niente per voi,pensieri negativi, andatevene!”
E’ estremamente avvincente e interessante osservare come un discorso deciso e convinto sul subconscio possa riportare quasi di colpo l’equilibrio psichico andato perduto.
La coscienza ha lo stesso ruolo del timoniere o del capitano sul ponte di una nave. Fissa la rotta e trasmette agli uomini della sala macchine gli ordini necessari. L’ equipaggio nella stiva della nave non si chiede quale sia la meta del viaggio,semplicemente obbedisce agli ordini. Il capitano è il Signore della sua nave e tutto avviene per sua volontà.
Non si può tergiversare:il marinaio deve eseguire semplicemente i suoi ordini.
D’ altronde, è proprio per il fatto che deve sottostare agli imperativi della coscienza che viene chiamato’ subconscio’.
Il subconscio esegue infatti tutti gli ordini che la nostra coscienza gli fa pervenire,sia come ordini diretti che come giudizi o convincimenti.
Per il nostro benessere e salute mentale è prioritario, ri-prendere il controllo della propria vita.
Ci sono molte metodologie di carattere psicologico che possono essere prese in considerazione quando si vuole smettere di fumare.
Spesso vengono associate diverse metodologie al fine di ridurre sia i sintomi della dipendenza fisica da nicotina che psicologica dalla sigaretta. Ne vediamo alcune:
Ipnosi: Praticata da un esperto ipnologo,l’ipnosi sopprime il desiderio di fumare e rafforza il desiderio di smettere agendo o immettendo motivazioni inconsce.
L’ipnosi,nel tabagismo, è utilmente impiegata per riprogrammare e costruire il futuro senza la sigaretta.
Terapia comportamentale prevede comportamenti alternativi alle abitudini del fumatore. Ad es.: una volta smesso,nei primi giorni di astensione, dà indicazioni su un comportamento positivo per avere successo(es.: evitare di avere in casa sigarette,accendini o altri oggetti che richiamano il desiderio,ecc). Suggerimenti su come utilizzare efficacemente incentivi,premi e punizioni. Utilizzo quotidiano del “Diario del Successo”.
La Terapia strategica breve è estremamente efficace nel tabagismo (es.: prescrizioni di fumare il doppio delle sigarette fumate normalmente.ecc.).
La P.N.L. (o Programmazione Neuro Linguistica) addestra al cambiamento istantaneo del Modulo Fumatore a quello NON Fumatore, (come in “Io Posso Dominare il Fumo”)
LaTerapia Cognitiva,in questo settore, va a modificare le resistenze e le convinzioni dei fumatori. Una diffusa convinzione dei fumatori è,ad esempio:fumare è un piacere da cui difficilmente ci si può distaccare.
Supporto psicologico individuale: Mediante incontri con lo psicologo si focalizza l’ attenzione sui comportamenti legati al fumo,si mettono in luce le resistenze che bloccano e trattengono nel vizio, rafforza l’autostima e i punti di forza.
Supporto psicologico di gruppo: Si tratta di incontri con altre persone che stanno tentando di smettere di fumare. Il confronto tra le varie esperienze permette di acquisire sicurezza, sconfiggere l’ansia causata dall’astinenza e rafforzare le motivazioni a smettere. Se fatto bene, il trattamento di gruppo può agire alla stregua dei gruppi “Anonima Alcolisti”. L’aiuto reciproco fa aumentare decisamente la probabilità di riuscire e aiuta a rimanere lontani dal fumo anche a distanza di tempo.
N.B.Molte tecniche su riportate sono in: ‘Io Posso Dominare il Fumo’
Sai perchè certe abitudini come fumare o mangiare troppo sono difficili da abbondonare? Perchè sono automatismi mentali profondamente radicati nel nostro cervello. Lo sa bene chi ha provato senza successo. Fumare, mangiarsi le unghie, abbuffarsi di dolci…
…usare la macchina anche per brevi tragitti: sono molte le cattive abitudini che costellano la nostra giornata e che meriterebbero di essere abbandonate a favore di comportamenti più ragionevoli.
Un compito difficile, come dimostrano gli studi sull’efficacia delle campagne e degli incentivi a cambiare stili di vita: in quasi tutti i casi, dal fumo all’obesità, la letteratura medica registra sonore delusioni se non si conoscono le motivazioni profonde che legano al problema. Questo vale anche quando scendono in campo esperti e psicologi.
Nel caso del fumo sono state scoperte resistenze psicologiche nascoste e profonde che se non sono portate alla luce,analizzate e neutralizzate,rendono inefficaci ogni campagna di salute pubblica e aumenta il disagio della persona che vuole cambiare abitudine o stile di vita,vedi ad esempio il fenomeno della DISSONANZA COGNITIVA ed altre forme di resistenze psicologiche (descritta in Io Posso Dominare il Fumo)
«La battaglia più dura è quella che conduciamo con i pazienti per modificare le abitudini errate», spiega Maria Letizia Petroni, medico dietologo e nutrizionista presso l’Istituto auxologico italiano di Piancavallo, un centro dove vengono trattate sia forme di anoressia sia forme di obesità grave con un approccio multidisciplinare, e in cui si dà molto spazio agli aspetti psicologici.
«Il problema è che ancora oggi l’approccio prevalente, almeno da parte dei medici, è quello prescrittivo: “non devi fare così, devi fare cosà”. Ma non basta, perché non tiene conto di quanto radicati sono, nel quotidiano, certi gesti. E non serve nemmeno far leva sulla riprovazione o sui giudizi poco lusinghieri. Non si fa altro che paralizzare le persone, impedendo loro di prendere in mano la situazione».
Saggio scelto dal dott. Di Nunzio M. by www.psicologodinunzio.com
LA LEZIONE DI QUEL PRIMO LAVORO di Randy Fitzgerald
Il segreto di una carriera brillante si nasconde spesso nelle pieghe di un inizio illuminante. Ecco cinque casi esemplari.
IL CAPPELLAIO
Sono cresciuto nei quartieri poveri di Filadelfia, e a quei tempi i minorenni trovavano facilmente lavoro, se lo volevano. Io ci fui costretto: mio padre ci aveva abbandonati e mia madre aveva bisogno di aiuto.
All’ inizio feci il lustrascarpe, e una volta ebbi come cliente il proprietario di una fabbrica di cappelli da donna che mi propose dopo un po’ di fare saltuariamente il fattorino per lui. Accettai e poi, quando ebbi 14 anni, cominciai ad andare regolarmente in fabbrica. Per il mio lavoro, che consisteva nel cucire gli orli dei cappelli, guadagnavo 5 centesimi di dollaro l’ora.
Un giorno il proprietario mi chiese di andare ad aiutarlo durante il fine settimana: doveva preparare la collezione autunnale. Ma io avevo già preso impegno di accompagnare la mia ragazza al luna-park. “Ti sembra logico andare a spendere soldi, invece di guadagnarli?” mi domandò. E così andai a lavorare.
Un’ altra volta mi disse: “Sai, potrei far comprare alla gente aspirapolvere cromati senza alcuna difficoltà prima di riuscire a convincerla a comprare azioni.” “ E che cosa sono le azioni?” domandai. Mi presentò un agente di cambio che mi consigliò di comprare un’ azione di un’ azienda che mi piacesse. Adoravo la Pepsi-Cola, e così acquistai una sua azione. Costo: 18 dollari. Da quel momento cominciai a leggere le pagine finanziarie per controllare come si comportava la “mia” impresa. Ben presto comperai altre azioni, e prima di andare all’università le rivendetti a 28 dollari l’una. Dopo la laurea mi dedicai al mercato azionario per assicurare il futuro alla mia famiglia.
Persi il posto alla fabbrica di cappelli quando avevo 16 anni. Un operaio denunciò il mio capo al ministero del Lavoro e un ispettore comunicò a mia madre che l’ uomo che mi aveva assunto mi stava sfruttando. Sfruttando! Quel lavoro aveva deciso il corso della mia vita.
Walter Williams è titolare della cattedra di Economia alla George Mason University in Virginia, scrive regolarmente su vari giornali ed è autore di quattro libri.
LA COMMESSA
Mio padre aveva un negozio di alimentari e uno di fiori a Monroeville, una cittadina dell’ Alabama. Io aprivo i pacchi, ordinavo i fiori e preparavo composizioni floreali. A 12 anni mi alzavo alle 5 del mattino per servire i braccianti che compravano il cibo per il pranzo prima di andare a lavorare nei campi di cotone.
Come tutti bambini, anch’io all’ inizio non facevo sempre il lavoro in maniera impeccabile. Quando avvolgevo le pile di monete in fogli di carta prima di depositarle in banca, spesso mi stancavo e ne lasciavo alcune sparse in giro. A volte, quando pulivo il contenitore della carne e non lo facevo tornare splendente come avrei dovuto, mio padre mi costringeva a riprendere la spazzola e ricominciare tutto da capo. La mia paga era di dieci dollari la settimana, e poiché adoravo leggere, ma ai ragazzi neri non era permesso andare in biblioteca a quel tempo, ne spendevo la metà per comperare libri, e mettevo da parte il resto per l’ università.
Un giorno stavo leggendo in negozio e non mi ero accorta dell’ arrivo di un cliente. Mio padre, infuriato, sbottò: “Non essere mai scortese con i clienti perché è grazie a loro che tu puoi comperare quei libri.” Non ho mai scordato queste parole. Tutto ciò che ho conquistato nella vita lo devo a quel lavoro.
Marva Collins ha fondato e dirige la Westside Preparatory School di Chicago.
IL MARINAIO
La nave mercantile sulla quale ero imbarcato era salpata da tre o quattro giorno da Honolulu e diretta alle Filippine quando fummo sorpresi da un tifone. La nave era in balia delle onde e una decina di fusti di petrolio da 190 litri, spezzate le rizze, cominciarono a rotolare per il ponte. Un uomo solo non sarebbe mai riuscito ad assicurare e legare i fusti ma, lavorando tutti insieme, noi dell’ equipaggio potevamo proteggerci a vicenda mentre prendevamo al laccio i fusti e tornavamo a rizzarli.
Anni dopo, durante la seconda guerra mondiale, ero su una nave che faceva parte di un convoglio di una cinquantina di unità adibite al trasporto di munizioni. Quand’ero di guardia in plancia, d’inverno, dovevo stare all’ aperto anche mentre imperversava una burrasca nell’Atlantico settentrionale. Avevo il viso e i vestiti incrostati di ghiaccio. Le quattr’ ore del mio turno sembravano non finire mai, ma mi insegnarono alcune cose di fondamentale importanza: a far bene il mio lavoro e a capire che tipo di marinaio fossi. La sicurezza di tutti a bordo dipendeva da ogni singolo membro dell’ equipaggio.
Considero tutt’ora quei giorni come una lezione di solidarietà umana, perché se non fossimo restati uniti e solidali, saremmo finiti tutti in fondo al mare.
Lane Kirkland è presidente della AFL – CIO (Federazione del lavoro e Confindustria americani).
IL CADDIE
Durante gli anni della depressione, quando frequentavo la scuola media superiore, trascorrevo i fine settimana facendo il caddie (il portamazze) sui campi da golf. Quelli di noi che arrivavano per primi avevano la sicurezza di lavorare. Mia madre si alzava alle 4 del mattino per prepararmi la colazione, in modo da farmi arrivare sempre per tempo sul campo.
Nel secondo anno di “servizio” mi venne l’ idea di proporre ai giocatori di chiedere espressamente i miei servigi come portamazze. Ero molto intimorito, perché si trattava di persone di un ceto sociale molto elevato, ma la fortuna mi assistette. Durante una partita, un banchiere al quale stavo portando le mazze sbagliò il colpo e mandò la pallina dritta nel laghetto. Mi sfilai immediatamente i pantaloni, entrai in acqua ed esplorai il fondo con i piedi finchè non trovai la pallina. Il banchiere aveva un’ aria talmente soddisfatta che mi venne il coraggio di fargli la mia richiesta, e da quel giorno mi volle sempre al suo fianco sul campo di golf.
Una volta rotto il ghiaccio, tutto divenne più semplice, e imparai a chiedere consiglio, referenze e aiuto a chi stava sopra di me. Se non si fa bene il proprio dovere, non serve a niente, ma se ci si mette impegno, gli altri danno volentieri una mano. Per avere successo, dobbiamo diventare tutt’uno con i nostri obiettivi. Ma è anche importante avere il coraggio di chiedere aiuto.
Curt Carlson è a capo di un impero di 75 aziende che ogni anno fattura milioni di dollari.
IL RAPPRESENTANTE DI SAPONETTE
Tornato civile,dopo aver fatto in Marina la seconda guerra mondiale, non avevo le idee chiare sul mio futuro. Non provai la strada delle assicurazioni,ma finii per fare il rappresentante di saponette per lavanderie e ospedali. Ben presto capii di essere un venditore nato.
Ricordo l’incontro con il responsabile delle vendite in tutto il paese: naturalmente era molto soddisfatto di sè, e stava guadagnando un sacco di soldi. Ma io mi chiesi se vendere saponette era veramente ciò che volevo fare per il resto della mia vita.
Poi un giorno incontrai un tipo che vendeva spazi pubblicitari per la Wor Radio di New York. Mi fece visitare gli studi e rimasi incantato nell’ osservare la messa in onda di un programma basato sulla trattazione di un argomento di attualità. Fu come una folgorazione: seppi,di colpo,che volevo lavorare per la radio. Riuscii ad ottenere un posto come venditore di spazi commerciali per la Wor,una vera potenza potenza nel settore. Me la cavavo egregiamente, perché credevo in quella professione.
Quando si è giovani e ci si sente insoddisfatti, bisogna avere il coraggio di cambiare, perché si possiede ancora la flessibilità necessaria per apprendere nuove cose.
Se non si ama la propria attività dal profondo del cuore, è importante cambiare, indipendentemente da quanto si guadagna. Nessuno può far bene un lavoro per 40 anni se non se ne appassiona.
Frank Shakespeare è stato presidente della rete televisiva CBS – TV Services, direttore dell’ U.S. Information Agency e Ambasciatore degli Stati Uniti in Portogallo (1985-87) e presso il Vaticano (1987-89).
A cura del dott. Di Nunzio Mario, by www.psicologodinunzio.com
Hai bisogno di affrontare e risolvere problemi di ansia,di panico,depressivi o relazionali, insomma contattare uno psicoterapeuta e iniziare una terapia. Cosa ti aspetti da questa?
Seguiamo passo passo il percorso, perchè, in realtà, il percorso di una Psicoterapia non è molto conosciuto.
Primo incontro. [Leggi di più…] infoNello Studio dello Psicologo