Sai perchè certe abitudini come fumare o mangiare troppo sono difficili da abbondonare? Perchè sono automatismi mentali profondamente radicati nel nostro cervello. Lo sa bene chi ha provato senza successo. Fumare, mangiarsi le unghie, abbuffarsi di dolci…
…usare la macchina anche per brevi tragitti: sono molte le cattive abitudini che costellano la nostra giornata e che meriterebbero di essere abbandonate a favore di comportamenti più ragionevoli.
Un compito difficile, come dimostrano gli studi sull’efficacia delle campagne e degli incentivi a cambiare stili di vita: in quasi tutti i casi, dal fumo all’obesità, la letteratura medica registra sonore delusioni se non si conoscono le motivazioni profonde che legano al problema. Questo vale anche quando scendono in campo esperti e psicologi.
Nel caso del fumo sono state scoperte resistenze psicologiche nascoste e profonde che se non sono portate alla luce,analizzate e neutralizzate,rendono inefficaci ogni campagna di salute pubblica e aumenta il disagio della persona che vuole cambiare abitudine o stile di vita,vedi ad esempio il fenomeno della DISSONANZA COGNITIVA ed altre forme di resistenze psicologiche (descritta in Io Posso Dominare il Fumo)
«La battaglia più dura è quella che conduciamo con i pazienti per modificare le abitudini errate», spiega Maria Letizia Petroni, medico dietologo e nutrizionista presso l’Istituto auxologico italiano di Piancavallo, un centro dove vengono trattate sia forme di anoressia sia forme di obesità grave con un approccio multidisciplinare, e in cui si dà molto spazio agli aspetti psicologici.
«Il problema è che ancora oggi l’approccio prevalente, almeno da parte dei medici, è quello prescrittivo: “non devi fare così, devi fare cosà”. Ma non basta, perché non tiene conto di quanto radicati sono, nel quotidiano, certi gesti. E non serve nemmeno far leva sulla riprovazione o sui giudizi poco lusinghieri. Non si fa altro che paralizzare le persone, impedendo loro di prendere in mano la situazione».