Come Vincere un Doc aggressivo. Caso Clinico
Questo articolo descrive il caso clinico di Alessio, guarito da un Disturbo Ossessivo Compulsivo aggressivo per mezzo della Terapia della Coerenza e Flash Therapy. La durata del trattamento è stato di 8 sedute. Il trattamento si è svolto in modalità on line.
Spiegazione del caso
Alessio, 37 anni, è un professionista direttore d’azienda, laureato in economia,
sofferente da tempo di disturbo ossessivo compulsivo e attacchi di panico.
La sua famiglia d’ origine è composta dal padre, progettatore responsabile, dalla madre ex operaia e una sorella più grande di età.
Ha una compagna a cui è molto legato, ed è verso di lei che il suo Doc dirige le sue paure di far male.
Alessio è un anche un ottimo giocatore di calcio. Il fine settimana è sempre impegnato nei tornei calcistici.
Sintomatologia
Alessio soffre Disturbo ossessivo compulsivo aggressivo, Doc alimentato dalle tante notizie di cronaca nera che si sentono in televisione, ma soprattutto da raccomandazioni di sua madre ‘a non diventare un assassino e violentatore di donne’.
-Ogni cosa che legge, o notizie che sente, lo spingono ad affannose ricerche su internet, allo scopo di trovare rassicurazione, insieme a controlli, per paura di aver fatto qualcosa di dannoso.
Riferisce di avere sofferto di attacchi di panico a 25 anni. In seguito, con agli attacchi di panico sopraggiunse il Doc aggressivo, con la paura di far male a qualcuno come familiari e parenti. Per un breve tempo, per circa un mese, soffrì di pensieri di pedofilia: “ E se mi piacesse una bambina piccola?” Questo pensiero l’ ha fatto inorridire e aumentare la paura di perdere il controllo.
Alessio riferisce di avere avuto una bella infanzia. I rapporti con i genitori sono stati buoni, nonostante l’ ipocondria del padre e la rigida moralità di sua madre, che tuttora gli raccomanda di stare attento a ‘non diventare come quei criminali’ riportati dalla cronaca nera.
Situazione attuale
Dal punto di vista affettivo Alessio convive con una compagna. Se non fosse per quei brutti pensieri il loro rapporto affettivo è ottimo, basato sulla fiducia, stima e condivisione di interessi comuni.
Sul piano lavorativo Alessio è un dirigente d’azienda, soddisfatto del suo lavoro, anche se è un impegno stressante. Spesso deve allontanarsi per fare assistenza ai clienti e qualche volta è costretto a risolvere i conflitti interni e le dispute fra i titolari della sua azienda.
La situazione psicologica attuale è di stress dovuto alle ossessioni. La sua paura è che può arrivare un impulso improvviso e incontrollabile. E’ inquieto perché si percepisce come se all’ interno di se stesso ci fosse una belva feroce pronta a scattare e far male agli altri.
Terapie effettuate
Nel corso del presente trattamento sono stati utilizzati trattamenti di Mindfulness, Psicoeducazione, Terapia della Coerenza e Flash Therapy.
Trattamento
Le sedute iniziali servono alla comprensione del caso clinico. La Psicoeducazione serve a dare informazioni sul percorso terapeutico e delucidazioni su come affrontare e convivere con un disturbo ossessivo compulsivo. Si offrono chiarimenti sul Disturbo ossessivo e Terapia della coerenza Il paziente deve capire che un Disturbo Ossessivo Compulsivo non giunge al solo scopo di dare sofferenza; non ha una funzione accusatoria, ma la sua natura è difensiva. Il Doc non vuole incolpare che siamo criminali, pedofili o dare una spinta ad abbandonare la nostra relazione affettiva, ma la sua funzione è quella di metterci in guardia: “ Ecco quello che ti può succedere se….!”.
In realtà “ E se…?” Sta a significare che… “se si verifica quella cosa inaccettabile, ecco le conseguenze a cui andrai incontro, quindi devi evitarlo a tutti i costi! ”.
I pensieri fissi, insistenti, intrusivi e le immagini sono come una televisione mentale del disastro che potrebbe accadere.
A cosa servono i sintomi del Doc? Ad evitare a tutti i costi che si verifichi quello che ti sta facendo vedere.
Gli eventi passati hanno creato uno schema, un apprendimento, un insieme di regole e di comandi che hanno bisogno di quel sintomo, quindi di avviso a quello che potrebbe succedere.
Il lavoro classico della terapia della parola non è di aiuto per vincere un Doc, perchè non è di alcuna utilità convincere, contrastare o bloccare i pensieri. Si lavora con l’emisfero destro, in modalità esperenziale, con le emozioni, le sensazioni, le immagini, l’umore, ecc.
Seconda seduta
In questa seduta Alessio prende consapevolezza che rispetta regole di alta moralità, elevata rettitudine e integrità morale. Riferisce di essersi sentito sempre in colpa, fin da quando da piccolo toccò le gambe della cuginetta. Inoltre la sua scrupolosità, e per rispetto della sua compagna, evita anche ogni pensiero sconveniente verso una sua collega di lavoro. Ma soprattutto prende coscienza che il suo problema è dovuto al comportamento di sua madre che, con le sue paure, raccomanda continuamente il figlio di stare attento perché ‘potrebbe diventare un criminale’ .
Terza seduta
La terapia della coerenza attribuisce molta importanza alla fase iniziale, ossia fase della consapevolezza e la scoperta della Posizione Pro Sintomo, perché serve a scoprire lo schema interiore che ha bisogno di quel sintomo. Si parte quindi con la descrizione approfondita della sintomatologia.
-Terapeuta: “Quali sono i sintomi del tuo problema? Cosa provi? Per favore, illustrami passo per passo un episodio recente in cui hai avuto il Doc. In quel momento come lo hai percepito?”
-Paziente:”Le parole di mia madre: ‘Mi raccomando non fare come quell’assassino che ha ucciso sua moglie’. Mi scocciano terribilmente le sue raccomandazioni perché passa il significato: ‘Tu puoi essere come lui!’
Si raccolgono le emozioni, le esperienze somatiche, i comportamenti, i pensieri specifici e le circostanze.
-Terapeuta: “ Emozioni che ti provocano? ”
Paziente: “Panico, angoscia”
-Terapeuta: “ Sensazioni?”
Paziente: “Allo stomaco”
-Terapeuta: “Sono accompagnate da immagini?”
-Paziente:” Sì, di me stesso che sto strozzando qualcuno”.
-Terapeuta: “Come ti fa sentire tutto ciò?”
-Paziente:” Mi fa stare sul chi va là perché potrei perdere il controllo e far venir fuori la parte cattiva di me. Sono convinto di questo perché siccome ho questi pensieri, sotto sotto può starci una spinta demoniaca che potrebbe farmi mettere in atto questi pensieri. Io penso che dentro di me esiste una parte cattiva che, se non è tenuta sotto controllo, potrebbe venire fuori. Sono convinto di questo perché la mamma mi ha costantemente ripetuto che se non sto attento può erompere quella bestia cattiva”.
Tecnica del completamento di frase
-Terapeuta: “Alessio completa questa frase: Rimanere senza controllo per me significa…?”
–Paziente:” Strozzare la mia compagna”
-Terapeuta:” Lo faresti?”
-Paziente:” NO! Assolutamente No! Io non farei male ad una mosca. Io ho paura di tutto questo…!”
-Terapeuta:” Questa è la posizione Pro Sintomo, ossia dentro di te c’è un comando, uno schema interno che ha bisogno di quei sintomi. Essi ti impediscono che tu possa perdere il controllo. Ma ti è successo qualche volta in passato di perdere il controllo ?”
-Paziente:” …”.
-Terapeuta: ”Quindi?”
– Paziente: ”Se perdo il controllo io… posso combinare un massacro ”
-Terapeuta: ”Cosa vuoi dire?”
-Paziente:”In base ai fatti di cronaca, dalle notizie brutte della televisione, alle continue paure di mia madre ….Io non devo perdere il controllo!”.
-Terapeuta: ”Alessio vuoi approfondire e ripetere quanto è stato scoperto?”
-Paziente: “ Se ho avuto questi pensieri, allora vuol dire che posso anche metterli in atto. Devo pensarci e preoccuparmi continuamente, altrimenti perdo il controllo . Ho bisogno dell’ansia, perché senza ansia e senza paura potrei compiere quegli atti mostruosi”.
Ecco la necessità dell’ansia e l’impossibilità di fare a meno dello stato di allarme.
Il terapeuta ha aiutato anche fornendo alcuni suggerimenti di come trattare il Doc attraverso le tecniche di Mindfulness.
Quarta seduta
Continua il lavoro di Consapevolezza nella scoperta dello schema mentale che ha bisogno del sintomo.
E’ fondamentale essere consapevoli che un disturbo ossessivo ha uno scopo difensivo nella mente umana. Praticamente il Doc non sta dichiarando che il soggetto è una persona pericolosa, o un criminale, sta solo innalzando il livello di allarme: ECCO QUELLO CHE TI PUO’ SUCCEDERE SE PERDI IL CONTROLLO!”. I pensieri fissi, ripetitivi, intrusivi tengono alta l’ attenzione, mentre le immagini, come una televisione mentale, fanno vedere quello che potrebbe succedere perdendo il controllo.
Il sintomo è la paura di perdere il controllo ed ha lo scopo di non far abbassare la guardia.
Un punto importante della terapia della coerenza è la necessità che ciò che stato scoperto non venga dimenticato.
Questa è la FASE DELLA STABILIZZAZIONE.
Consiste nella consegna di un compito. Si fa scrivere un’ annotazione su un cartoncino da leggere almeno 2 – 3 volte al giorno.
Ecco la postilla data ad Alessio:
“Odio dirlo ma io ho bisogno del disturbo ossessivo perché mi tiene desto e in allarme. In questo modo mi impedisco conseguenze ripugnanti.”
Un ulteriore aiuto ricevuto da Alessio per affrontare offensiva del Doc è stato l’ esercizio della tecnica della Flash Therapy.
Questo tecnica è molto potente, deriva dalla metodica E.M.D.R. Praticamente si parte da un evento, un convincimento traumatico.
Durante la terapia, chiedo al paziente di concentrarsi brevemente su un ricordo traumatico o un pensiero disturbante, ma senza soffermarsi troppo . Si fanno poi scegliere episodi positivi. Si invita ad osservare il ricordo negativo per un istante e poi lasciarlo andare. Ad esempio, un paziente che teme di commettere un atto aggressivo. Subito dopo, utilizziamo un ricordo positivo, una risorsa positiva (come un’immagine di sicurezza o calma) per trasformare le emozioni.
Cosa si fa durante la Flash Therapy
- Richiamo del Ricordo Negativo: Il paziente richiama per un breve istante un pensiero o ricordo disturbante, mantenendo una distanza emotiva, come se osservasse un’immagine da lontano.
- Focus sui Ricordi Positivi: Successivamente, il paziente si concentra su un ricordo positivo o rassicurante, accompagnando il pensiero con un movimento alternato dei palmi delle mani sulle cosce. Questo stimolo bilaterale aiuta a accludere emotivamente le esperienze.
- Uso del Comando ‘Flash’: A intervalli, il terapeuta invita il paziente a dire ad alta voce “flash”, mentre batte le palpebre 4-5 volte. Questo atto serve a spezzare la connessione immediata con il ricordo negativo e promuovere una rielaborazione mentale più positiva.
- Ripetizione e Revisione: Questo ciclo viene ripetuto, alternando il richiamo di emozioni positive al movimento bilaterale e al comando “flash”, fino a che il ricordo negativo da cui si è partito perde progressivamente la sua carica emotiva.
Questa tecnica è stata molto gradita ed ha portato un allontanamento dei pensieri Doc durante la settimana successiva.
Quinta, sesta e settima seduta
Fase della GIUSTAPPOSIZIONE
Questa è la fase della cancellazione dell’ informazione in memoria che causa i sintomi del Doc.
Il paziente deve attentamente riattivare l’esperienza negativa e a fianco, contemporaneamente, porre l’esperienza di un’ altra conoscenza esistente, positiva e incompatibile con essa. Questo perché una verifica simultanea delle due conoscenze giustapposte e contrarie, nello stesso campo di attenzione, non è accettabile. Quando questo avviene, la mente non sopporta due cose esattamente opposte e pensate contemporaneamente (Festinger,1954). Allora la mente elimina l’ incoerenza cancellando dalla memoria l’ elemento che crea disagio, quindi la cancellazione del Doc.
Abbiamo lavorato sulle parole della mamma e le sue raccomandazioni illogiche.
Ho invitato Alessio a trovare un ricordo positivo di sua madre, esattamente contrarie alle parole di sfiducia. Facendo uno sforzo ha ricordato diversi episodi positivi.
La giustapposizione di Alessio, ripetuta più volte è stata la seguente:
Evento negativo:Mamma che mi ripete: ‘Mi raccomando non fare come quell’assassino in televisione’.
Evento positivo: La mamma che gli dice: ‘Sono orgogliosa di te’
Questo contrasto deve avvenire nello stesso campo di attenzione, ossia pensare l’ evento negativo e subito dopo l’ evento positivo, ripetuto diverse volte.
Terapeuta:” Alessio come va?” -Paziente:”Ora sono tranquillo, non riesco a provare più paura!”
Risultato: Sensazione di grande sollievo di Alessio, perché non gli riesce più a pensare e richiamare il pensiero disturbante.
Ottava seduta- Fase della Verifica
Evento negativo:Immagine della mamma che mi ripete attento a non fare come quegli assassini in TV.
Evento positivo: Immagine della mamma sorridente che gli dice: “Sono orgogliosa di te!”
Alessio riferisce di non provare più paura di fronte a quelle immagini, inoltre riesce a distrarsi facilmente.
Conclusione
In questo trattamento di successo con la terapia della Coerenza non si è andati a contrastare uno per uno i pensieri, ma si è scoperto il problema di fondo che li accomunava tutti. Con la giustapposizione sono stati eliminati i dubbi, la paura di perdere il controllo e la grande catastrofe (il carcere, il disonore) che ne sarebbe derivato. Questa operazione è un confronto di due eventi esattamente opposti. La nostra mente non lo sopporta, cancella quella informazione in memoria che crea più disagio.
Bibliografia
-B. Ecker, R Ticic, L Hulley – SBLOCCARE IL CERVELLO EMOTIVO – Eliminare i sintomi alla radice utilizzando il riconsolidamento della memoria- Franco Angeli Editore
Leon Festinger-Teoria della dissonanza cognitiva- Franco Angeli Editore-2009
M. Amabili, A. Di Domenico-Flash Technique – Giovanni Fioriti Editore
Leon Festinger-Teoria della dissonanza cognitiva- Franco Angeli Editore-2009
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