Automatismi mentali, effetto butterfly nel D.O.C. e Panico
In questo report parleremo di quello che succede nella mente quando siamo assillati da immagini e brutti pensieri, come succede nel disturbo ossessivo e nel disturbo da panico.
Scopriremo perché una preoccupazione, un dubbio o un lieve pensiero, a causa dell’effetto ‘Butterfly, si trasforma in un pensiero inaccettabile e catastrofico.
Faremo conoscenza di una nuova terapia, molto efficace nella cura del Doc, Panico, depressione e tanti altri disturbi.
Questa terapia si chiama A.C.T. ( Acceptance and Commitment Therapy), e si pronuncia ACT
( non A-C-T)
Questa mattina ho risolto un problema di emotività che, trascurato, si sarebbe trasformato in una ossessione, panico o ansia elevata.
Avevo un pensiero che mi assillava da un po’ di giorni,
era diventato un rimuginare continuo.
Il problema era il seguente: diverse persone della mia famiglia si sono ammalate di tumori.
Dovevo bloccare questo disagio, era assillante e mi dava angoscia, ma come fare?
Ho provato con la terapia A.C.T. ( Acceptance and Commitment Therapy).
Cardine del trattamento ACT è il concetto di ‘fusione’.
Fusione significa che siamo bloccati. Siamo così presi da tutti quei pensieri e immagini che passano in testa che perdiamo quasi il contatto con la realtà esterna.
Quando i nostri pensieri dominano la nostra attenzione, diciamo spesso che siamo intrappolati, catturati, dominati da essi.
Questo avviene perché il pensiero ‘si fonde’, diventa tutt’uno con la paura e sei portato a pensarci continuamente.
Il pensiero fisso si blocca e non pensi ad altro. Tutto passa in secondo piano. Pensi solo a quello. La preoccupazione fa considerare il problema grave, da risolvere al più presto.
In uno stato di fusione un pensiero può sembrare :
-una minaccia di cui ci si deve liberare il prima possibile,
-qualcosa di molto importante che sollecita tutta l’ attenzione,
-qualcosa che non si può lasciare andare,
–una certezza e una gravità assoluta,
-un pensiero che crea un’ imposizione cui si deve obbedire o una regola che devi assecondare.
Contrapposto alla fusione c’è la Defusione.
In uno stato di defusione si apprende che un pensiero o una preoccupazione:
-può essere vera oppure no,
– non è ovviamente una minaccia, ma un dubbio, non una certezza.
-può essere grave o non esserlo, possiamo scegliere quanta importanza dargli.
-non è sicuramente un comando a cui si deve obbedire o una direttiva che si deve per forza seguire o rispettare,
Quindi si può accettare di convivere con quella paura. Non dargli importanza. Trattarla come quei tanti pensieri brutti che passano per la mente, che non diamo loro importanza. Non ci pensiamo più e questi vanno via.
Con la terapia A.C.T. non si fa una battaglia frontale con un pensiero, immagine o convinzione disfunzionale. Vale a dire che non cerchiamo disperatamente di allontanare certi pensieri dalla mente o a disperarci che non abbiamo il controllo.
Con le pertinenti tecniche di defusione si impara a non dare importanza, a non temere e quindi accettare liberamente di convivere con questi pensieri, consentire la loro presenza e non percepire un rischio nella mente.
Il mio malessere che parlavo all’ inizio, sulla preccupazione di un tumore l’ ho ridotto anche con un procedimento di terapia cognitiva.
Praticamente ho ricercato e modificato le convinzioni che mi causavano le apprensione.
Ecco alcune paure:
Domanda: Quattro miei familiari sono deceduti per tumore. Sono un probabile candidato.
Risposta 1: Questo è vero dalla famiglia di mio padre. Mia madre non ha avuto malattie di questo genere. La probabilità diminuisce al 50%.
Risposta 2: I decessi sono avvenuti in età precoce. Io sono in età più avanzata e non ho avuto nulla finora.
Risposta 3: Mio padre ha avuto un melanoma ( un tumore della pelle parecchio aggressivo). E’ stato operato ed è vissuto altri 30 anni. Questa è l’ importanza della prevenzione.
La mia preoccupazione di essere un candidato ad avere un tumore, visto la familiarità, è stata placata anche con la terapia EMDR.
E’ stato un successo. L’ EMDR ha fatto diminuire la paura e l’ emotività negativa collegata a quei pensieri, ha modificato le convinzioni negative e ridotto il livello di disagio.
Pensieri Ossessivi ed effetto’ butterfly’
Insicurezze, preoccupazioni e dubbi sono componenti del disturbo ossessivo. Se in una persona c’è predisposizione ( personalità ossessiva), se c’è stata un’infanzia e adolescenza travagliata che ha impedito una crescita serena, sicura e con favorevole distacco, se sta vivendo un periodo particolare di stress, può rischiare, in queste condizioni, di beccarsi un D.O.C.
In presenza di requisiti su esposti il problema inizia di solito con un “ e se…?”.
Se non scappi via in tempo, si viene accalappiati e scaraventati in un loop, un vortice che fa aumentare a dismisura la paura iniziale.
Per effetto della ‘causalità circolare ‘, la presenza dell’ansia e della paura fa aumentare il livello di emotività ad ogni verifica. La caduta nella spirale della necessità di risolvere il dubbio,del rimuginare e preoccupazione del controllo, fa aumentare il problema in maniera vertiginosa ed esponenziale.
In questo vortice si sviluppa un particolare fenomeno, chiamato ‘effetto butterfly’. Questo processo, studiato dalla teoria del Caos, dice che un pensiero per via del vortice, del loop o della causalità circolare, un semplice dubbio diventa una catastrofe.
Un leggero effetto come un battito di ali di farfalla che muove l’aria a Roma, causa un uragano ai Caraibi.
Il vortice delle ossessioni, a causa della causalità circolare, un semplice dubbio aumenta fino a pensare di essere di fronte ad una catastrofe.
In queste condizioni si sviluppa e si mantiene un disturbo ossessivo compulsivo o un attacco di panico.
In questa congiuntura di turbinio una lieve insicurezza si trasforma nel peggio del peggio.
Ed è così che una insicurezza di una mamma è trasformata in pensieri e immagini di atti criminali.
-Un dubbio di una persona religiosa si trasforma in pensieri irriverenti, immagini blasfeme,bestemmiatore e offensivi del sistema di valori di quella persona.
-Un dubbio di una malattia si trasforma in panico e paura di prendere o avere già contratto disturbi gravissimi e incurabili.
–Un lieve dubbio sul sentimento di amore, la causalità circolare del Doc trasforma l’ esitazione in una insicurezza catastrofica della fine di quella relazione.
-Uno sguardo privo di significato su persona dello stesso sesso è catturato dal dubbio e trasformato nella paura di essere omosessuali.
– Una occhiata banale ad un minore il loop del Doc lo trasforma in paura di essere un pedofilo.
Possiamo immaginare il grado di sofferenza del docker, che si ritrova di fronte ad una una incriminazione di tale gravità.
Quanto esposto aiuta nella scelta del tipo di terapia da applicare al disturbo ossessivo e terapia degli attacchi di panico.
Come prima cosa il consiglio è quello di non credere e non ritenere vere le minacce delle ossessioni e panico.
Questi sono inganni provocati dalla esagerazione della minaccia provocati dal continuo controllo che la persona mette in atto per evitare la paura.
L’ assiduo controllo sulle sensazioni mette in moto un circolo che crea un vortice che fa scivolare alla convinzione di una catastrofe.
Conclusioni
Il docker a questo punto della lettura può chiedersi: “ Ma io certi pensieri brutti li ho realmente. Non li voglio. Mi creano tormento!!”
Questi pensieri creano strazio, ma non sono pericolosi. Si possono anche metterli da parte e distrarsi.
Molti risanamenti, miglioramenti e guarigioni si sono avuti con la meditazione,la mindfulness, con la terapia ACT, la terapia strategica breve e cognitiva.
La cosa importante è convincersi che quello stato di gravità è solo frutto di automatismi (effetto Butterfly), non perché dentro di noi esistono demoni che vogliono condurci ad atti inconsulti e incontrollabili.
Benefici ed Effetti della mindfulness
Sto saltando di gioia per questo nuovo modo di vincere sul disturbo ossessivo compulsivo
Il metodo infallibile per disattivare la paura degli attacchi di panico
Gianni dice
Salve Dottore,
cosa succede se invece la sollecitazione all’esposizione arriva dall’esterno invece che dall’interno? Ovvero, quando si subisce passivamente la sintomatologia del DOC da un altra persona e per “osmosi” si cade nello stesso loop ossessivo?
Oppure, se una persona per gioco, o per cattiveria, vuole farti cadere nel DOC, magari per vedere come gestisci la situazione? (Come vede questa stessa domanda può essere l’inizio di un pensiero ossessivo riguardo la mia mancata preparazione/incertezza a gestire una situazione simile)
Va bene uscire dalle trappole interne con esperimenti comportamentali (atteggiamento di distacco, esposizione e prevenzione della risposta) ma queste sono a livello meta-cognitivo (modificazione della credenza). Come uscire invece dalle trappole “esterne”?
In quel caso potrei usare solo processi cognitivi – dialogo virtuoso, allenarsi a rifiutare in modo gentile ad esempio.
Grazie,
Distinti saluti.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Gianni, grazie per avere scritto.
Non mi hai scritto niente di te, nè la tua età e nemmeno il tipo di disturbo.
Veramente strano quello che hai scritto.Andiamo con ordine:
– Chi l’ ha detto che si prende per osmosi un DOC? Il distubo ossessivo non è una contaminazione.
– Nessuno può farti cadere nel DOC. Si scivola nel disturbo se ci sono i presupposti di personalità: Una certa storia personale, una personalità ossessiva, ecc.
– Non capisco il concetto di ‘trappole interne ed esterne’.
– Non serve il dialogo virtuoso, processi cognitivi et al. Col Doc non si ragiona e non serve combatterlo frontalmente.
Ma hai veramente un disturbo ossessivo compulsivo? Chi l’ ha diagnosticato?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Gianni dice
Ho dimenticato di quotare anche un estratto del libro La Mente Ossessiva:
“Se prendiamo delle persone che NON SONO ossessive e gli affidiamo un compito di controllo e gli indiciamo il timore di non essere all’altezza delle responsabilità connesse con questo compito (nei compiti precedenti non sei stato abbastanza attento), le persone tendono a svolgere il compito in maniera simile all’ossessivo; con più controlli, più incertezza, più dubbi, più ansia.”
E anche le sue parole nel piccolo video di introduzione su questo sito:
“Sembra quasi che il doc ci metta alla prova e ci dica: ‘convincimi che non sei capace a fare queste cose’ però nonostante tutte le prove contrarie, tutte le rassicurazioni, il doc non crede a noi e continua a insistere e a tormentarci. Ma tanto è inutile, non ascolta, forse perché non è fatto per ascoltare.”
Con queste sollecitazioni esterne e possibile “scivolare” nel DOC?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Gianni, rispondo anche al messaggio inviato ieri, alle 23 e 57.
Condivido la tua volontà di uscire dalle trappole. Posso dirti che affrontare “vigorosamente” ansia,DOC,DAG, ecc, si ottiene ben poco.
I conflitti e i loop ci vuole ben altro per affrontarli e risolverli.
Sul blog ci sono diversi articoli sul funzionamento della mente, su come si crea ansia e panico e modalità di uscire dal DOC.
Quello che hai scritto:”Da qui la mia volontà a imparare a uscire dalle trappole e non subire passivamente il DOC per non diventare ansioso”, è ammirevole ma è fuori
dalle tue volontà e possibilità. Comunque prova. Se il tuo metodo riesce sarò ben felice di provarlo.
Cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Ilaria dice
Buonasera Dottore,
avrei una domanda da farle. In questo articolo ha fatto l’esempio della paura di poter avere un tumore nel corso della vita, spiegando in che modo razionalizzarla, venendone a capo. Si tratta, se non sbaglio, di ragionami logici che calmerebbero chiunque ma forse non una persona con DOC. In altri articoli consiglia, invece, di NON RISPONDERE e non ragionare in alcun modo, davanti alle minacce presentate da questo DOC (strategia secondo me molto più efficace). Vorrei sapere, a questo punto, quand’è che si deve razionalizzare una paura e quando si deve ignorare la minaccia che ne deriva. Cordialmente!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ilaria, il cammino professionale di un professionista non è mai fermo.Le nuove scoperte e gli aggiornamenti sono continui e necessari.Le due strategie riguardano tempi diversi,La “seconda” strategia viene prima temporalmente. Io stesso ero molto scettico ad inoltrarmi nel loop per contrastare i convincimenti in maniera cognitiva.
Attualmente si sono fatti passi avanti. Non serve a nulla e si ottiene ben poco come si faceva in passato.Il Doc è frutto di un automatismo. Cercare di convincerlo è come parlare al muro. Non vede e non sente.Risponde solo in base alla nostra risposta emotiva. Se rispondiamo con ansia, con insicurezza o con paura, il cervello è programmato a rispondere con altri pensieri, immagini e impulsi. Questo suo modo di fare, per la mente, è una difesa. Si comporta come se noi abbiamo davanti un pericolo reale ( es. una bestia feroce).In queste situazioni non possiamo distrarci. La mente ci invia immagini per non abbassare la guardia.Solo che non c’è alcun pericolo reale. E’ solo un pensiero di passaggio.Noi ci abbiamo creduto, e abbiamo cominciato ad analizzarlo. A questo punto è diventato DOC.
Quindi, Ilaria, è esatto quello che Lei ne ha dedotto:”NON RISPONDERE e non ragionare in alcun modo, davanti alle minacce presentate da questo DOC (strategia secondo me molto più efficace)”. Si deve razionalizzare una paura e trovare una risposta, quando questa non è frutto di Doc, ma una paura reale.
La saluto cordialmente.Dott. M. Di Nunzio
giorgio dice
Salve voglio dire questi impulsi di dover fare atti omosessuali e un mio desiderio o possono essere le ossessioni che provocano questi impulsi?e la seconda domanda era ”secondo voi dopo tante prove si rapporti e possibile provare piacere o è dovuto a questi impulsi omosessuali?grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Il Doc è contraddistinto dalla paura,non accettazione di pensieri e immagini che intrudono nella mente contro la nostra volontà,
timore di perdere il controllo. Nel disturbo ossessivo la mente che è obbligata a pensare sempre quelle cose, a cercare a tutti i costi una risposta
ai dubbi e una pronta soluzione al problema.
Le prove e le verifiche riguardano un’area sessuale. Il senso di turbamento può essere confuso e interpretato come desiderio.
Ho risposto alle tue domande? Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
giorgio dice
Salve dottore grazie della risposta quindi quello che ho capito è che chi va ….va senza problemi E paure. …ed il passo degli impulsi molto forti e poi provare piacere nel rapporto a cosa è dovuto?salve grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giorgio, non capisco cosa vuoi dire.
Dott. M.Di Nunzio
giorgio dice
Dalve dottore appena possibile aspetto una vostra risposta .è scusate voi mi dite che è doc?ed allora la differenza tra le persone che vanno con i trans per piacere proprio e chi ha il doc quale è? Scusate il disturbo grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Giorgio. La differenza sta solo nella paura. Quelli che vanno con i trans non hanno paura di fare qualcosa di inaccettabile.
Chi soffre di DOC teme di non controllare il problema. Fa prove e verifiche per chiedere conferme, per risolvere ad un certo dubbio
che gli passa per la mente.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
giorgio dice
Salve dottore Sono un ragazzo di 31 anni.nella mia vita ho avuto tante storie sia amorose che sessuali abbastanza soddisfacenti sempre etero sessuali con rapporti che si aggiravano 3 o 4 volte tre volte alla settimana. Un periodo mi ricordo circa un anno fa ho avuto un calo del desiderio vidi un film porno di un trans dotato e mi sono eccitavo tanto .il giorno seguente per vedere la mia reazione ho fatto lo stesso .dopo un po leggo un articolo che chi va a trans e omosessuale latente.da li e successo il panico.ho incominciato a piangere fare test..controllare i vari forum …tutto ciò è durato sei mesi..mi recai da un psichiatra dicendomi che era ansia e non mi ha saputo aiutare.un giornk parlando con mio fratello io molto spaventato Dell articolo letto mi consiglio di provare un rapporto con uno di questi e non mi diceva niente solo disgusto. Però col tempo mo venivano eccitazione forte ed ero costretto ad andare fino ad arrivare a provare piacere solo da attivo.adesso non capisco più niente sono avvelena nessuno mi dice se è un omosessualità o doc X favore risppndetemi
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giorgio,
può succedere di avere un calo del desiderio. Chiunque può avere qualche esperienza particolare, senza rimanere traumatizzato.
A tutti passano nella mente pensieri e immagini inaccettabili, ma anche se c’è stato un certo turbamento, non ci pensiamo più.
Tu invece sei cascato nella trappola del doc. Dopo l’ esperienza col trans hai cominciato a fare test e verifiche e hai lasciato
la porta aperta al dubbio. Come fare?
Se non ce la fai a svincolarti dal Doc da solo, cerca un aiuto professionale. Anche on line.
Va bene? Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio